Capitolo 25 - Addie

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Liam se ne andò a lavorare ed io misi la mia testa nelle mie mani e sospirai, sapevo che dovevo esserne a conoscenza ma ora che lo sapeva mi faceva sentire peggio. So di aver detto a Liam di andarsene ma desiderai che tornasse qui così che lui potesse stringermi e io potessi piangere.

"Stai bene?" chiese mia zia ed io scossi la testa.

"Andrà tutto bene tesoro. Finirà presto." Mi strofinò la schiena ed io la guardai.

"Finirà?" le chiesi.

"Possiamo sperarlo." Disse onestamente ed io stavo davvero sperando che le cose funzionassero ma non lo sapevo. Ho fatto delle mosse sbagliate? Ho prove sufficienti? Sarà mai abbastanza?

Le notti prima del tribunale furono le peggiori; trascorsi i miei giorni con Nathan per prepararmi e le mie notti spaventata nel dormire anche con Liam steso nel letto con me. Avevo delle enormi occhiaie e ciò sembrava come se avessi degli occhi neri.

Ho lottato per mangiare e loro cercarono di farmi mangiare ma non mi forzarono, loro capiscono che non mi sentivo come se non stesse succedendo nulla. Ero miserabile e non sicura di come avessi reagito nel vederlo, cosa che era la parte peggiore.

I miei genitori saranno lì tutti i giorni e dovrò affrontarli tutti e cinque di nuovo. Nathan mi ha assicurato che lui starà affianco a me e che mi supporterà ma che succede se non è abbastanza? Che succede se combino un casino e loro diventano liberi?

Liam mi strinse la mano e la mia famiglia venne con me al primo giorno in tribunale. Mi condussero in un'altra stanza mentre alla mia famiglia li portarono nell'aula tribunale e per un pò rimasi sola. Nathan ripassò con me alcune cose e mi mostrò certi punti in cui si sarebbero messi a esaminarmi e sentì le vertigini cosa che mi portò a incurvarmi nel più vicino bagno per vomitare.

Nathan mise una mano sulla mia schiena e mi disse di respirare per poi porgermi il mio borsellino con dentro il mio dentifricio.

I miei capelli rossi erano pettinati e legati così che non mi cadessero dei capelli sul viso, i miei occhi blu non erano splendenti ma opachi, stanchi e senza vita e il trucco riusciva a coprire un pò delle borse e del nero sotto i miei occhi.

Stavo indossando un bel vestito che mi avevano portato i miei nonni che mi arrivava alle ginocchia; era modesto e bello e sembrava appropriato per il tribunale.

Loro mi guarderanno, loro diranno che sono andata a letto con delle persone e la mia apparenza sarà criticata come parte della loro storia.

Mi diranno che ho inventato tutto e che mi sono autolesionata. Diranno che Than non era vicino a me le due volte che mi ha quasi ucciso e diranno che ho tradito il mio fidanzato ufficiale quando sono andata a fare visita a mia zia e a mio zio per l'estate.

Nathan mi ha già preparato in quello che potranno dire e su come gestirli con calma. Devo mantenere le mie emozioni controllate e non ero così sicura di non riuscire a correre fuori dall'aula tribunale per andare di nuovo a vomitare.

Certo, non sapevamo tutto quello che avrebbero detto o chiesto ma sperai che Nathan mi avesse aiutato con la maggior parte di esse in modo che così sarò almeno semi preparata per tutto.

Questo stava ufficialmente avvenendo, ancora qualche minuto e mi avrebbero portato lì dentro dove tutto inizierà, dovrò raccontare la mia storia in una stanza piena di sconosciuti e pregai che mi credessero e non cedessero al portamento affascinante di Than come ho fatto io all'inizio.

I miei genitori erano bravi nel loro lavoro ma ancora una volta c'era una ragione del perchè volevano che stessi con Than, loro erano bravi ma Nathan lo era di più.

Aspettammo e poi fu finalmente il momento di entrare.

"Non importa quale sarà il risultato, sii orgogliosa di questo Addison, questo è il primo passo per riavere la tua vita indietro." Mi disse ed io annuì.

"Lo so, spero solo che questo non venga fatto per nulla." Parlai prima che entrammo nella stanza già affollata. Liam e il resto della mia famiglia cercarono di farmi dei sorrisi rassicuranti prima di sedermi di fronte a loro con Nathan, dando le spalle.

Successivamente gli altri cinque entrarono e si sedettero affianco a noi, Than sogghignò verso la mia direzione e il mio cuore iniziò a battere forte contro il mio petto dalla paura.

"Non permettergli di avere quel potere su di te, sta cercando di indebolirti ma dimostragli che tu sei più forte di quello che pensa. Guarda davanti a te e non guardare Than." Mi disse Nathan ed io lo guardai mentre stava fissando suo figlio in modo disgustato e Than gli lanciò un'occhiata piena di rabbia. Guardai di fronte a me mentre il giudice e la giuria entrarono.

Nathan prese la mia mano per supporto ed io gliela strinsi quando iniziarono a parlare ma non stavo davvero ascoltando perchè riuscivo a sentire gli occhi di Than bruciare nei miei ma mi rifiutai di guardare perchè alimenterebbe solamente la mia paura.

Ho promesso che mentre sarei stata in tribunale, mentre mi trovassi nella stessa stanza con lui non ci sarebbe stata più paura. Era il tempo di essere una ragazza grande ora e mettere una fine a questo. Era la mia vita, le mie scelte e il mio futuro.

Truth in words [book 3] - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora