L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Forse gli avrei dovuto raccontare la verità, raccontargli della prima volta che Than mi ha sbattuto la testa contro il muro; fu la prima commozione cerebrale, la prima apparizione del coltello, la prima volta che portò i suoi amici a casa nostra, la prima volta che mi violentarono e la prima volta che realizzai che Than fosse un mostro.
È strano come io non lo avessi notato a quel tempo ma ora guardando indietro alla mia vita si può benissimo dire dove le cose non andarono bene.
Mi colpiva, nessun uomo deve mai mettere le mani addosso a te, se lo fanno, ti diranno sempre che sono dispiaciuti ma non si fermeranno mai.
Mi sono diluita nel pensiero che tutto andasse bene quando iniziammo ad andare a letto insieme perchè lui mi amava e mi voleva sposare e al primo sguardo sapevo quello che era ma lui mi ha fatto credere che non lo fosse, mi ha fatto credere che quello non fosse stato uno stupro ma in verità lo era stato.
La prima volta che portò i suoi amici in casa e mi tagliò, fu la prima volta che realizzai che le cose stessero andando incredibilmente male. Avrei dovuto dire di no quando mi ha chiesto di sposarlo, avrei dovuto semplicemente dire di no, scappare e mai tornare indietro ma ero troppo spaventata.
Dannazione, ero spaventata anche ora!
Sapevo che in tribunale le cose non sarebbero state semplici, Nathan ha già iniziato a dirmi che dovevo rimanere calma ma Than era un'altra storia.
Lui era la mia debolezza e lo sapeva. Lo avrebbe utilizzata contro di me e sapevo che lo avrei visto o almeno sentito prima che il caso iniziasse. A lui non importa un cazzo delle regole o della legge; lui fa quello che gli piace e questo è quello che mi spaventa di più.
Ha intenzione di finire quello che aveva iniziato?
"Che cosa ti passa per la mente?" mi chiese Liam.
"Niente di cui ho voglia di parlare." Dissi una mezza bugia, avrei amato se le cose fossero differenti e sare in grado di confidarmi con lui ma non posso. Non riesco a togliermi dalla mente l'immagine di lui con quella ragazza e sono stata stupida a chiedergli di baciarmi ma stavo cercando di godermi tutti i momenti che potevo prima che la mia vita vada al diavolo.
"Okay." Non insistette e dopo quello non parlammo molto, restammo solo lì distesi per ore in silenzio fino a quando ci addormentammo.
Stava ancora piovigginando quando mi svegliai la mattina successiva e Liam stava ancora dormendo. Sapevo che dovevamo parlare riguardo alla notte appena passata ma non sapevo che cosa dire.
Non è cambiato nulla. Non è cambiato il modo in cui lui mi ha trattato per settimane, non è cambiato il gioco che lui ha fatto e non è cambiato il fatto che lui stava con quella ragazza senza maglietta.
So che non stavamo insieme ma mi ha ferito e questo lui lo sa.
Lo guardai dormire e chiusi i miei occhi cercando di dormire un altro pò prima di dover fronteggiare tutto quello che oggi sarebbe uscito fuori perchè sapevo che avrebbe fatto male. Mi svegliai di nuovo quando sentì urlare e gemetti quando aprì gli occhi e vidi la mamma di Liam lì in piedi.
Si svegliò anche Liam e quando vide me e poi sua madre, gettò lo coperte addosso a me per coprirmi.
"Non posso crederci." Sua madre disse e se ne andò dalla stanza per poi sentire la porta sbattere.
"Credo che abbia frainteso la situazione." Parlai per prima e lui russò.
"Liam." Mi lamentai.
"Mi manchi Addison." Sussurrò ed il mio cuore si fermò mentre sua madre era ormai dimenticata.
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Truth in words [book 3] - Italian translation
ChickLitSequel di Secrets in silence. È difficile nascondere i segreti quando la tua vita sta per essere messa davanti alla giustizia e Addie non ha nessun altro posto dove nascondersi. I momenti di forza di Addie le hanno causato di prendere la coraggiosa...