L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Andarmene da lei fu la cosa più difficile che abbia mai fatto. Sapevo che potevo dirle che mi dispiaceva, che l'amavo e che avremmo potuto provare a far funzionare il rapporto, ma semplicemente non potevo farlo, lo volevo ma una parte di me non poteva.
Ha rotto la mia fiducia e non si può avere una relazione senza quella.
"Voi due avete finalmente chiarito?" chiese Kalila quando scesi le scale.
"No, abbiamo finalmente chiuso." Tutti ebbero uno sguardo sorpreso ed io distolsi lo sguardo per poi andarmene, salì sul mio furgoncino e andai a casa mia.
Mi distesi sul letto pensando ed ignorando il mio telefono.
Ciò che ha detto mi ha davvero seccato.
Non può contare su di me? Come può non contare su di me? Sono stato con lei ad ogni suo passo quest'estate; lei è stata l'unica che ha distrutto tutto, non io.
Forse la distanza era ciò di cui avevamo bisogno, forse dopo tutto ciò che è venuto alla luce possiamo finalmente andare avanti da questo, forse renderà più semplice chiudere tutto. Mi gettai sul lavoro così che non avrei avuto tempo per pensare ma non riuscivo a dormire nel mio letto.
Fu abbastanza certo il fatto che le urla continuarono tutte le notti ed io dovevo pretendere che non mi interessasse.
La settimana successiva andò avanti in modo molto più strano.
Abbiamo trascorso molto tempo insieme perchè erano le vacanze ed erano i momenti da trascorrere in famiglia e anche se gli altri non erano i miei parenti biologici era come se lo fossero.
Harrison si stava divertendo a giocare con i bambini della sua età e la piccola Kaitlin amava tutte le attenzioni che riceveva da parte di tutti. Era adorabile e questo lo sapeva.
Ero felice per Addison nel vederla creare un legame con la sua famiglia, avevano molto da recuperare ma non sembrava importare il fatto che trascorressero tante ore insieme.
Forse abbiamo chiuso ma voglio ancora il meglio per lei, io la voglio felice.
Si è ambientata bene con loro, specialmente con Mandalyn. Erano molto attenti riguardo agli argomenti di cui parlavano, non volendo portare a galla niente che facesse arrabbiare Addie.
"Che cosa stai facendo Liam?" mi chiese Asher mentre mi beccò a fissarla.
"Che intendi?"
"Sai dannatamente bene quello che intendo, che cosa le stai facendo?" mi chiese.
"Niente. È finita." Sbuffò.
"Sai tanto quanto me che non è finita tra voi due. Sii un dannato uomo e smettila di vivere nel passato e presta attenzione al futuro. Hai davvero intenzione di lasciarla andare per una cosa così stupida?" Mi chiese.
"Non posso fidarmi di lei." Gli dissi.
"Si, beh io non mi fiderei neanche di te se fossi al suo posto." Disse e se ne andò. I miei occhi scattarono su di lui e lo seguì fuori dalla sala pranzo e lo raggiunsi fuori.
"Che diavolo vorrebbe significare?" Chiesi.
"Voglio dire che lei si è fidata di te e tu l'hai buttata giù come tutti quelli che hanno fatto nella sua vita. Le hai dimostrato che non si deve aprire con nessuno, perchè quelle persone poi la lasceranno."
"Lei è stata la prima che se ne è andata."
"E ora è tornata. Hai trascorso mesi a soffrire da quando se ne è andata e anche ora che è tornata e tu sei troppo codardo per non fare nulla a riguardo."
"Tu dovresti essere il mio migliore amico!" Lo accusai.
"Si e Addie è come la mia sorellina. La verità fa male Liam, prenditi un bel pò di tempo su ciò che davvero vuoi perchè Addie non è intenzionata ad aspettarti per sempre e tu te lo rimpiangerai quando andrà avanti dal suo passato e senza di te." Dopo ciò se ne andò lasciandomi lì fuori al freddo.
Aveva superato il limite; a tutti importava di Addie, non aveva importanza come mi sentivo o ciò che mi ha fatto, ma aveva importanza quello che le ho fatto io. Lei non può trattare le persone come delle merde e aspettarsi da loro cose senza dare un accidenti in cambio.
Dopo l'anno nuovo tutti se ne andarono mentre Kaylis e Faith tornarono a scuola e Addie, Kalila e Asher iniziarono il college.
Le cose erano ancora al limite tra me e Asher, ero incazzato per quello che aveva detto e lui era incazzato con me, così decisi di ignorare tutto ciò che ha detto perchè stava diventando noioso.
Il nuovo anno fu un cambiamento drastico rispetto a quest'estate; eravamo tutti fuori a fare le nostre cose. Il mio capo mi dava molte lodi per il mio lavoro che avevo fatto e me le godetti.
Ho vissuto e respirato questi progetti e si vedeva.
Stavo lavorando sulla piantina di una costruzione che dovevano fare a Seattle in un paio di mesi e ciò fu un grosso respiro per me. Sarebbe stato un enorme passo se avessero preso in considerazione le miei opinioni e quindi ero molto attento ai dettagli.
Il mio capo mi permise di assistere all'incontro e di uscire con un paio di piccole attrazioni che avrebbero dovuto costruire.
Tutto sembrava funzionare alla perfezione per me.
STAI LEGGENDO
Truth in words [book 3] - Italian translation
ChickLitSequel di Secrets in silence. È difficile nascondere i segreti quando la tua vita sta per essere messa davanti alla giustizia e Addie non ha nessun altro posto dove nascondersi. I momenti di forza di Addie le hanno causato di prendere la coraggiosa...