L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Quando mi svegliai alla mattina Liam stava ancora dormendo sotto di me. Restai lì sdraiata e per un paio di minuti ancora mi permisi di credere che niente fosse cambiato. Mi assaporai il suo tocco per come mi tenesse stretta a lui e desiderai con tutto il mio cuore che potesse essere tutto differente ma già sapevo che appena si sarebbe svegliato avrebbe inventato una scusa per andarsene e poi saremmo tornati a come eravamo ormai da due settimane.
Non ero abbastanza stupida per pensare che questo non significava davvero nulla per lui e continuavo a dire a me stessa che non significava nulla neanche per me ma con tutta onestà, lo facevo.
Cercavo di farmi vedere che stessi bene ma dentro di me stavo morendo e sapevo che noi non saremmo mai tornati insieme.
Non riuscivo a vederci tornare insieme dopo che lui mi ha lasciato quando avevo più bisogno di lui, mi ha dimostrato che non posso contare su di lui quando le cose diventeranno difficili, non posso contare su di lui per fargli ascoltare il mio lato delle cose prima che mi giudichi e dopo questi pensieri mi staccai dalle sue braccia e istantaneamente sentì freddo.
Mi sedetti e misi la testa sulle mie ginocchia, cosa che fece protestare il mio stomaco.
"Ehi, stai bene?" chiese e mi ricordai che era la sua tenda.
"Dovrei andare." Scivolai fuori dal letto e come sempre mi fermò, non può semplicemente farmi andare via, deve sempre rendere le cose più difficile di come già sono.
"Addie cosa c'è che non va?" Girò il mio viso verso di lui e sapevo che poteva vedere l'acqua formarsi nei miei occhi.
"Niente." Mi allontanai da lui ma non me lo permise.
"Dimmelo." Mi alzò il mento per far incontrare il suo sguardo.
"Per favore lasciami andare." Sussurrai ma non lo fece, rese solo le cose ancora più difficili quando mise le sue mani tra i miei capelli e mi baciò, non ero abbastanza forte per allontanarlo anche quando sapevo che mi avrebbe ferito ancora di più.
Ricambiai il bacio e lentamente fece scivolare la sua lingua contro le mie labbra ed io mi strinsi contro di lui mentre mi baciava come se morisse se si fermasse. Il bacio era bisognoso, disperato e gentile. Le sue mani andarono sotto la maglietta dietro alla mia schiena e mi strinse ancora più vicina a lui.
Non realizzai che stessi piangendo fino a quando ci staccammo e mise la sua fronte contro la mia. Riuscì a percepire i suoi occhi aperti ma tenni i miei chiusi mentre affondai i miei denti sul labbro inferiore così che non avesse tremato. Sapevo che non voleva e sapevo che questo non avrebbe cambiato nulla.
"Mi dispiace io-"
"Per favore non dire nulla, non hai bisogno di dire niente." Finalmente aprì gli occhi e fu come se si fosse rotta una diga mentre l'acqua scendeva sulle mie guance, questa volta fu lui a chiudere gli occhi e il suo viso sembrò sofferente.
"Addie." Toccò la mia faccia ed io mi distaccai da lui e scossi la testa.
"Perchè continui a farmi questo?" gli gridai.
"Mi dispiace." Mi disse e mi cercò di nuovo così spinsi via la sua mano.
"No, non puoi continuare a farlo! Non puoi andartene e poi fare questo quando finalmente ho iniziato ad accettarlo, tu non puoi baciarmi o toccarmi come se potessi. No!" gli urlai.
"Mi dispiace."
"Si, tu sei sempre dispiaciuto." Aprì la tenda e mi chiamò mentre corsi fuori da lì per andare nella mia tenda. Kalila era lì seduta.
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Truth in words [book 3] - Italian translation
Chick-LitSequel di Secrets in silence. È difficile nascondere i segreti quando la tua vita sta per essere messa davanti alla giustizia e Addie non ha nessun altro posto dove nascondersi. I momenti di forza di Addie le hanno causato di prendere la coraggiosa...