L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
La notizia era da tutte le parti e mi è venuta voce che i miei genitori erano incazzati. Than ha violato l'ordine di restrizione, credo che in questo modo Nathan l'abbia chiamato, così ora si trova in galera dove merita di essere.
So che le persone avrebbero chiamato così tenni il mio telefono spento. Questo è quello che volevo, volevo giustizia e volevo che pagassero per quello che mi hanno fatto e volevo che la mia storia la conoscessero tutti, non per scuotere loro ma perchè lo meritavo, meritavo di avere una storia da raccontare.
Sapevo questo ma era comunque difficile. Tutti sapevano quello che mi era successo e ciò mi perseguiterà per il resto della mia vita.
Stavo cercando di dormire ma non c'era alcun modo senza di lui, amo la mia famiglia ma non sento quella certa sicurezza che sento quando sono con lui.
Sospirai mentre mi sedetti dopo aver urlato di nuovo. Mi sentivo orribile per la situazione in cui stavo mettendo la mia famiglia e quando ci fu un bussare alla porta mi alzai dal letto, Liam fu l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere ed ero completamente scioccata.
Mi aspettavo più gli amici di Than che erano venuti qui per uccidermi che Liam.
"Che ci fai qui?" chiesi lentamente, so che lui sa quello che mi è successo. Ora sa che non sono altro che una stupida puttana e ora non mi vedrà più nello stesso modo.
"Sono qui per te. Nessun gioco nessun dubbio." Mi disse e sentì le emozioni costruirsi, sentì il conflitto dentro di me tra il non credergli e l'avere bisogno di lui. Sapevo di essere dipendente da lui ma ero troppo stressata ora. Piansi e lui sospirò.
"Cosa?" dissi tra le lacrime.
"Ti amo e mi dispiace per le stupide cose che ho fatto e ho detto. Come te ne sei andata la scorse estate non ha importanza, questo caso non cambierà le cose. Ti amo e sono qui e non andrò da nessuna parte." Tolse via le mie lacrime ed io mi allontanai perchè non posso fargli fare questo, non può più dare la sua vita per me.
"Liam no." Gli dissi.
"Addie, per favore. Dammi un'ultima opportunità e ti prometto che non ti butterò giù di nuovo." E in quanto io non lo guardavo, mi prese il viso mentre si abbassò di fronte a me, restando sulle sue ginocchia cercando di creare un contatto tra i nostri occhi.
"Tu meriti molto di più." Cercai di trattenermi dal piangere.
"No piccola tu lo meriti." Scossi la testa.
"Non sono il tipo di ragazza che cerchi." Cercai di distogliere lo sguardo.
"Non farlo. Non farlo." Mi disse mentre indietreggiai così che riuscì ad allontanarmi da lui e Liam mi permise di avere il mio spazio ma fece un passo dentro alla stanza.
"Sono una fottuta puttana okay? Ho fatto sesso solo Dio sa quante volte con quattro uomini differenti." Distolsi lo sguardo e lui fece ricongiungere il nostro sguardo di nuovo.
"Non chiamarti mai più così, cazzo non farlo più." Era arrabbiato.
"Ma lo sono."
"No, diavolo non che non lo sei."
"Ma lo sono." Distolsi di nuovo lo sguardo
"Addison guardami." Mi disse ed io scossi la testa. "Guardami." Mi disse di nuovo e lentamente feci incontrare i miei occhi con i suoi.
"Cosa?" chiesi.
"Non sei una puttana, è quello che lui ti ha detto?" mi chiese ed io annuì.
"Mi ha detto che nessuno crederebbe ad una puttana come me." Non so più neanche quante volte l'ho sentito dire quelle parole.
STAI LEGGENDO
Truth in words [book 3] - Italian translation
ChickLitSequel di Secrets in silence. È difficile nascondere i segreti quando la tua vita sta per essere messa davanti alla giustizia e Addie non ha nessun altro posto dove nascondersi. I momenti di forza di Addie le hanno causato di prendere la coraggiosa...