16. It Was True

845 17 4
                                    

Rimasi in silenzio all'ennesima domanda del giudice, che continuava a chiedermi informazioni sui detenuti evasi, e dove erano diretti.

Avrei voluto dire tutto per farla pagare a Michael, ma non ci riuscii.

Per quanto il mio cuore fosse distrutto, lo amavo ancora.
Chissà se per lui è lo stesso...

Se mi avesse amata, non mi avrebbe mai lasciata nelle mani dei poliziotti. Non mi avrebbe abbandonata, anche se ero ferita.

<<Signorina Anderson, si rende conto di ciò che ha fatto?>> fece il giudice, ormai al limite della sua pazienza. <<Non solo è evasa, ma ha aggredito gravemente una guardia.>>

Gravemente? E da quando una puntura è considerata un'aggresione grave?

<<Ha contribuito all'evasione di soggetti pericolosi per la società, ne è consapevole?>>

E anche a questa domanda non risposi. Volevo solo sapere quanti mesi o anni avrebbero aggiunto alla mia pena, così da poter tornare in carcere e starmene per i fatti miei.

Lo vidi fare un cenno con la testa a Bellick, che si era offerto di portarmi personalmente in tribunale. L'agente teneva in mano dei fascicoli, che non perse tempo a piazzarmi sotto al naso.

Erano i fascicoli dei detenuti evasi.

<<Fernando Sucre, condannato a cinque anni di reclusione per rapina aggravata.>> e mi mostrò il fascicolo di Sucre.

Gli mancavano solo sedici mesi e sarebbe potuto tornare dalla sua ragazza, ora incinta. Se l'avessero preso, sua figlia sarebbe cresciuta senza un padre.

<<John Abruzzi, mafioso italiano. Condannato all'ergastolo.>> e mi mostrò il fascicolo di Abruzzi.

Mio Dio, un mafioso...

<<David Apolskis, il più giovane tra gli otto. Condannato a cinque anni di carcere per furto aggravato.>> e mi mostrò il fascicolo di Tweener.

Era solo un ragazzino, cosa mai avrà potuto rubare?

Diedi una veloce occhiata a ciò che avevano scritto su di lui, per poi scoprire che aveva rubato una semplice figurina.

Fottuti bastardi, come potevano condannare un ragazzino per una semplice figurina? La gente a volte era proprio crudele.

<<Benjamin Miles Franklin, ex sergente dell'esercito. Condannato a otto anni di carcere per possesso di armi rubate.>> e mi mostrò il fascicolo di Benjamin.

Un militare? Perché si è rovinato così?

<<Charles Patoshik, detenuto nella sezione psichiatrica di Fox River per omicidio di secondo grado.>> e mi mostrò il fascicolo di Charles.

Da quello che lessi, aveva ucciso i suoi genitori dopo esser stato vittima di violenze.

Avevo aiutato un pazzo ad evadere.

<<Michael Scofield, ingegnere. Condannato a cinque anni di carcere per rapina a mano armata.>> e mi mostrò il fascicolo di Michael.

Su di lui non c'erano molte informazioni oltre a quelle che già sapevo.

<<Theodore Bagwell, condannato a due ergastoli per aver stuprato ed ucciso sei ragazzini in Alabama.>> e mi mostrò il fascicolo di T-Bag.

Vidi Bellick scambiarsi un'occhiata con il giudice, che acconsentì a qualcosa con un cenno della testa. A quel punto Bellick mi piazzò sotto al naso un secondo fascicolo di Theodore, contenente delle foto.

Delle foto delle sue vittime.

Le lacrime mi salirono subito agli occhi alla vista di quei poveri ragazzi, seguite da una forte sensazione di nausea.

Dovetti togliere lo sguardo da quelle foto, disgustata da ciò che quell'uomo aveva causato.

<<La prego, tolga queste foto.>> dissi in un soffio, un sussurro quasi impercettibile. <<La prego...>>

Fortunatamente le mie suppliche furono ascoltate, e quel fascicolo maledetto mi fu tolto dalla visuale.

<<E infine Lincoln Burrows, condannato alla sedia elettrica per l'assassinio di Terrence Steadman.>> e mi mostrò il fascicolo di Lincoln.

<<È innocente.>> sussurrai, con ancora il viso girato da un'altra parte.

<<Innocente, dice?>> sbottò Bellick, facendomi sobbalzare sul posto. <<È stato Scofield a metterle in testa queste cazzate, non è vero?!>>

<<Agente, si calmi.>> lo riprese il giudice, per poi rivolgersi a me. <<Signorina Anderson, posso sapere su quali basi sta giudicando innocente un soggetto come Lincoln Burrows?>>

Non seppi rispondere. Non avevo prove, non avevo niente...mi ero solo fidata delle parole di un detenuto. Lo stesso detenuto che mi aveva promesso una vita al di fuori del carcere.

<<Molto bene. Agente...faccia vedere il video alla signorina Anderson.>>

Davanti ai miei occhi mi fu piazzato un computer portatile, sul quale partì una registrazione fatta da una telecamera di sicurezza.

La telecamera era puntata su una macchina, dentro la quale era seduto Terrence Steadman.

Avevo capito il loro gioco. Volevano strapparmi le informazioni dalla bocca. Non avrei ceduto, a costo di prendermi anni in più di carcere.

Continuai a guardare la registrazione, finché non vidi l'arrivo di un uomo con in mano una pistola, che puntò subito contro il conducente.

Lincoln.

Quando premette il grilletto, sobbalzai al rumore dello sparo. La registrazione si concluse con Lincoln che scappava, ma non dopo aver controllato che Terrence Steadman fosse davvero morto.

Era vero allora.

Lincoln era colpevole, le prove erano schiaccianti. Michael mi aveva detto che era tutto falso, ma non poteva esserlo. Come avrebbe potuto esserlo?
Forse mi aveva mentito, mi aveva raccontato un mucchio di frottole. Forse mi aveva solo usata.

Non mi aveva mai amata...

<<Signorina Anderson, è ancora convinta dell'innocenza di Lincoln Burrows?>>

Ebbi solo il tempo di alzare lo sguardo verso il giudice, prima di essere invasa nuovamente dalla nausea.

Mi sporsi dal tavolo e vomitai.
.
.
.
Okay, sto cercando di postare più capitoli possibili per farmi perdonare della mia lunga assenza.
Quindi...cosa succederà ora a Rebekah secondo voi?

A Little While - Prison BreakDove le storie prendono vita. Scoprilo ora