Helloooooo!!!
Adesso che è finita la scuola (grazie a tutti i santi e a Dio) posso finalmente dedicarmi alla storia. Importante: da lunedì inizierò un'impresa quasi impossibile da superare...farò l'animatrice🙂
Quindi i capitoli usciranno verso il pomeriggio tardi o la sera, ma usciranno.
Detto questo chiedo scusa per la lunga pausa che ho preso e per la mia assenza, e vi lascio alla lettura...ENJOY!!
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I miei occhi non riuscivano a staccarsi dagli schizzi di sangue sparsi sul muro, e la mia mente non riusciva a pensare ad altro che a quello a cui avevamo appena assistito: un uomo si era sparato in testa, si era tolto la vita davanti a noi.Avevo fatto sedere Rebekah sul letto, con le spalle rivolte al cadavere di Steadman, ed io mi ero messo in piedi accanto a lei, non avendo il coraggio di lasciarla sola in quella situazione.
<<Siamo spacciati.>> sbottò Lincoln, con tono disperato. Come dargli torto, l'unica prova che avevamo per essere scagionati era a terra con il cervello ridotto in poltiglia!
<<Non ci sono altre vie d'uscita.>> disse Kellerman. <<La prossima conferenza Stampa falla dove c'è un'uscita sul retro.>>
Sospirai. <<Fatemi pensare.>>
Ma non c'era tempo di pensare. Come se non bastasse, sentimmo qualcuno parlare al megafono al di là della porta.
<<Questa è la pattuglia autostradale del Montana. Michael Scofield e Lincoln Burrows, dovete uscire con le mani alzate.>>
La Stampa era arrivata, e ovviamente si era portata dietro anche una pattuglia di polizia. No, non c'era decisamente tempo di pensare. O agivano subito, oppure i poliziotti sarebbero entrati nella stanza da soli, e avrebbero scoperto il cadavere di un uomo sconosciuto.
<<Che ne facciamo di lui?>> domandò Lincoln, indicando quello che ne rimaneva di Steadman.
<<Ormai non ci serve più.>> affermò Kellerman.
<<C'è un cadavere, e le nostre impronte sono dappertutto. Non possiamo lasciare il corpo qui ed uscire dalla porta.>>
<<Ma è esattamente ciò che faremo. Non abbiamo altre vie di fuga.>> conclusi io.
Il mio piano era quello di uscire da quella porta come uomini nelle mani delle forze dell'ordine - in questo caso, nelle mani di Kellerman - e poi di rubare una loro macchina. Sarebbe stato difficile, ma non avevamo altra scelta.
<<Nel bagno c'è una finestra.>> fu Rebekah a parlare, rivolgendosi a me. <<Potremmo uscire di lì e poi scappare.>>
Mi meravigliai, era come se si fosse ripresa dallo stato di shock di pochi minuti prima. Il suo tono di voce non era più tremolante, e anche se i suoi occhi erano ancora lucidi e gonfi, non una lacrima era più caduta.
<<Non ci passeremo mai, la finestra è troppo piccola.>> disse Lincoln.
Mi fiondai in bagno per vedere le misure della finestra, e constatai che Lincoln avesse effettivamente ragione.
<<Troppo piccola per noi.>> dissi, e poi mi rivolsi a Rebekah. <<Ma non per lei.>>
Era vero, la finestra non era abbastanza larga da far passare me, o Lincoln, o Kellerman. Ma grazie alla sua piccola statura, Rebekah ci sarebbe passata senza alcun problema.
Avevo in mente un piano.
Mi voltai verso Kellerman. <<Hai detto che la macchina era pronta, giusto?>>
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A Little While - Prison Break
Random"La mia cliente afferma di essersi solo difesa." Era vero, mi ero difesa. Ma forse mi ero difesa nel modo sbagliato. Ma che altro avrei potuto fare? Se l'avessi solo cacciato, mi avrebbe fatto del male la volta dopo. "La vostra cliente è colpevole d...