19. Leda Campbell

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<<Scusa, è libero questo posto?>>

Mi voltai verso la ragazza bionda che mi aveva rivolto quella domanda, ed annuii. Spostai il mio zaino e la feci sedere al banco accanto al mio.

Era il primo giorno di superiori, ed io ero completamente sola, a guardare i gruppi di amici che si erano già formati.

Durante quell'estate mio padre aveva avuto una proposta di lavoro migliore a Chicago, nell'Illinois, e quindi ci eravamo dovuti trasferire. Per questo non conoscevo nessuno, e stavo vivendo in uno stato di completa ansia.

<<Sei da sola?>> mi chiese, ed io annuii di nuovo. <<Silenziosa, eh? Beh, anche io sono da sola. Mi sono trasferita qui una settimana fa.>>

<<Io quest'estate.>> le dissi.

<<Ma allora parli! Ti giuro, pensavo di essermi seduta accanto ad una muta...>> scoppiò in una graziosa risata, che contagiò anche me.

<<Invece ti è andata male, perché parlo moltissimo.>>

Non seppi per quale motivo quella ragazza m'ispirava così tanta fiducia, e la conoscevo da soli cinque minuti. Mi sembrava simpatica, e forse chissà...avremmo potute essere amiche.

<<Comunque piacere, mi chiamo Leda.>> mi porse la mano.

<<Rebekah.>>

Ancora non sapevo di aver trovato quella che sarebbe poi stata la mia migliore amica per tutti e quattro gli anni di superiori.

-
Avevamo organizzato un pigiama party a casa di Leda verso la fine dell'anno scolastico, solo noi due. I suoi genitori erano via per weekend, e quindi avevamo casa libera.

La camera di Leda era abbastanza grande, luminosa e accogliente. E il suo letto sembrava così comodo, infatti non persi tempo a buttarmici sopra.

<<Ho male ai piedi, è tutto il giorno che mi fai girare per i negozi con gli zaini in spalla.>> mi lamentai. Quel pomeriggio, subito dopo la scuola, Leda mi aveva costretta ad andare al centro commerciale per comprare alcune cose per il ballo di fine anno. Lei aveva avuto l'invito da un ragazzo della nostra classe, un certo Lucas, mentre io beh...non avevo ancora un cavaliere.

<<Alzati subito, Becky. C'è dell'argilla che aspetta solo di pulire il nostro bel faccino.>> mi disse, sparendo nel bagno che aveva in camera.

<<Non possiamo farla dopo? Voglio dormire.>>

Di tutta risposta la vidi uscire dal bagno e corrermi incontro, e poi cercare di trascinarmi giù dal letto per i piedi.

<<Okay, va bene! Ma solo se stasera ordiniamo una pizza.>> dissi, incrociando le braccia al petto.

<<Era scontato.>>

Non ricordavo bene quel pomeriggio, se non che provò un sacco di vestiti per il prom, e che mi costrinse ad indossarne alcuni "in caso mi avessero invitata all'ultimo momento."

<<Leda, tanto non mi inviterà nessuno.>>

<<Ne sei sicura?>> ammiccò nella mia direzione, lanciandomi un'occhiata che capii al volo. E capii anche a chi si stava riferendo...

<<No, assolutamente no!>> sbottai.

<<Oh andiamo, Becky! Quel ragazzo ti mangia letteralmente con gli occhi, e sai che non sono l'unica a pensarlo. L'hanno capito tutti che quello è interessato a te...tutti tranne te.>> mi riprese con una leggera scuzza dietro alla testa.

<<Non è interessato a me; anche se lo fosse, io non lo sono. E poi fa quarta ormai, il prossimo anno - >>

Fui interrotta. <<Tecnicamente dovrebbe essere al primo anno di college, ma è stato bocciato. E il prossimo anno potrebbe venirti a prendere a scuola con la macchina! Quello ha i soldi, Rebekah! È bello, ricco, affascinante e gentile...cosa vuoi di più dalla vita?>>

Per tutto il suo discorso non fece altro che appendersi al mio braccio e scuotermi come se fossi stata una bambola di pezza. Al che me la scollai. <<Vorrei che la smettessi di farti castelli in aria su me e quel ragazzo, perché una storia tra me e lui non ci sarà mai. Lui è troppo grande, avrà sicuramente qualche altra bella ragazza da corteggiare, magari della sua stessa età. Non perderà mica tempo con una primina come me.>>

<<Tu hai un problema, Becky.>>

<<E cioè?>> alzai gli occhi al cielo.

Mi prese per le spalle e mi costrinse a voltarmi verso lo specchio, in modo tale da potermi guardare dalla testa ai piedi. <<Non credi in te e nella tua bellezza esteriore. Insomma, guardati! Hai dei bellissimi capelli biondo fragola, degli occhi verdi da paura e delle labbra super sexy. Per non parlare delle tue forme, santo cielo! Sei piccola, ma molto bella. Non ti rendi conto di quanti ragazzi ti vengono dietro, a partire dai nostri compagni di classe, che però sono troppo timidi per chiederti di andare al ballo con uno di loro. Impara ad amarti, Rebekah. Impara ad apprezzare quello che sei, perché ti posso assicurare che sei una bomba che esplode di sensualità e di bellezza!>>

Sorrisi alle sue parole, così sincere da farmi quasi venire le lacrime agli occhi. Per questo Leda era diventata la mia migliore amica in così poco tempo.

Sapeva sempre come tirarti su il morale, anche nelle situazioni più disastrose. Era una pazza, è vero, ma al contempo stesso era una ragazza molto seria e matura. Per questo mi piaceva passare del tempo insieme a lei.

<<Forza, iniziamo a scegliere un outfit per lunedì. Devi fare colpo, bella mia.>> disse, dirigendosi verso il suo armadio e spalancando le ante, rivelando migliaia e migliaia di vestiti.

<<E su chi dovrei fare colpo, scusa?>> domandai, confusa.

<<Su Steve Abbott, ovviamente.>>

-
Purtroppo, però, persi qualsiasi contatto con Leda appena il padre ricevette un'offerta di lavoro migliore dall'altra parte del mondo, in Francia.

Ci chiamavamo spesso, all'inizio, e ci scrivevamo un sacco di messaggi. Poi i messaggi sono spariti, e le chiamate diminuite. Finché poi nessuna ha più sentito l'altra. L'unica cosa che sapevo di lei, era che aveva iniziato a frequentare un'accademia di moda in cui era stata presa.

Ero davvero felice per lei, l'arte della moda era sempre stata la sua più grande passione, insieme ovviamente al make-up. Sicuramente ora sarà entrata a far parte di qualche agenzia di moda, oppure sarà stata presa in qualche crew di make-up artist. Lei stava vivendo sicuramente il suo sogno.

Ed io ero in prigione, a sognare di ritornare alla mia vecchia vita.
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Altro ricordo, stavolta di una Rebekah adolescente.
Secondo voi su chi sarà il prossimo ricordo?

A Little While - Prison BreakDove le storie prendono vita. Scoprilo ora