Capitolo ventuno

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Dopo anni di attesa, era finalmente successo: Benjamin era diventato re. L'incoronazione era avvenuta tra le lacrime orgogliose di Belle, il volto soddisfatto di Adam e la felicità di tutto il popolo. I re e le regine di tutto il regno erano stati invitati, ovviamente alcuni non erano stati in grado di partecipare, ma mandavano i loro saluti e adulavano già il nuovo re con regali preziosi. Evie decise che in futuro non avrebbe partecipato a nessun'altra incoronazione, talmente inutili le riteneva. Non poteva credere che, da piccola, aveva provato invidia per suo fratello perché quello era il suo destino mentre lei si sarebbe limitata a fargli da consigliera. In quel momento, comunque, si rendeva conto che provava pena per suo fratello. Da quel momento in poi, sarebbero cominciati i suoi guai e la sua vita da ragazzo spensierato era appena terminata. 

<<Se stringo un'altra mano, penso mi si spezzeranno le ossa>>, scherzò suo fratello, sorridendole dolcemente. Ricambiò il suo sorriso, visto che l'amarezza che provava non era diretta verso lui. Era la società che la circondava a ridurla in quello stato di totale oscurità, che le impediva di godersi quel momento come tutti intorno a lei stavano già facendo.

<<Abituatevi, vostra maestà>>, rispose. Benjamin le porse il braccio, attendendo che accettasse il suo invito di allontanarsi per una passeggiata. Incontrarono sette persone mentre provavano ad uscire dalla sala del trono, ovviamente tutte loro desiderarono stringere la mano di suo fratello e congratularsi con lui. Proprio quando erano quasi giunti alla porta, una mano possente si posò sulla spalla di Genevieve, portandola a fermarsi. Si voltò, incontrando gli occhi stanchi di re Naveen.

<<Vostra maestà>>, disse Evie, inchinandosi al suo cospetto. 

<<Genevieve. Sono contento di averti vista>>, disse lui. 

<<Mi dispiace per la vostra perdita. Sono sicura che Niall era un giovane dal cuore d'oro e sicuramente sarebbe stato un re saggio e giusto>>. Poteva essere contenta di non dover più sposare un uomo che non conosceva, ma comunque capiva di aver davanti un padre che aveva appena perso suo figlio. Anzi, aver desiderato la morte del medesimo, doveva farla sentire solo in colpa e desiderare di poter fare di più per perdonare i pensieri crudeli che aveva fatto.

<<E tu saresti stata un'ottima moglie>>, rispose il re. <<Re Benjamin, sono entusiasta per la vostra incoronazione. Sono sicuro che farete grandi cose>>, disse poi, rivolgendosi a suo fratello. Benjamin le mostrò un sorriso dispiaciuto, lasciandole comprendere che la loro uscita di scena era rimandata. Annuì, scusandosi col re e lasciando da soli i due uomini. Finalmente, poté recarsi verso il corridoio e abbandonò la sala. Decise di recarsi verso il giardino, allontanandosi da quei rumori che le avevano fatto venire il mal di testa. 

Una volta essere giunta al giardino, notò una figura seduta sulla panchina del gazebo adornato da un velo bianco e addobbato con le rose più rosse che il regno avesse mai visto. Man mano che si avvicinava, la figura diventava una donna dai lunghi capelli biondi e un vestito azzurro ghiaccio. Sorrise, schiarendosi la gola per non spaventarla. Non ci teneva a finire infilzata da una lastra di ghiaccio.

<<Ciao, Evie>>, disse Elsa, indicandole di sedersi.

<<Neanche tu li sopportavi, vero?>>, disse la principessa, facendola suonare un'affermazione piuttosto che una domanda.

<<La vita da reale non ha mai fatto per me. O forse, sono diventata regina troppo in fretta>>, mormorò lei.

<<Una delle tante cose che il nostro regno dovrebbe cambiare. Un ragazzino che ha appena raggiunto la maggiore età non dovrebbe governare...a malapena sanno prendersi cura di se stessi, come possono occuparsi di un popolo?>>.

Once upon a time(there was no happily ever after)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora