Capitolo sei

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Benjamin non ricordava l'ultima volta che aveva corso così tanto. Certo, da piccolo giocava con i suoi amici ad acchiapparella oppure a nascondino, quindi erano soliti correre nei prati verdi dei loro castelli. In quel momento, comunque, era tutto completamente diverso: non c'era dell'erba sotto i suoi piedi; non c'erano le risate dei suoi amici, ma i pianti dei bambini e le urla delle persone; non c'era un classico spettacolo di Auradon a fare da sfondo al suo momento di spensieratezza, bensì un contesto tenebroso che aumentava la sua angoscia. 

Si trovava sull'Isola degli Sperduti. Il luogo dove suo padre aveva rinchiuso numerose persone malvagie, che ovviamente non ci avrebbero pensato due volte prima di fargliela pagare per la fine che avevano fatto. Lui e sua sorella si erano separati e non sapeva se avere più paura per se stesso, che seguiva una giovane lungo delle strade buie e strette, oppure per Genevieve che era da sola con la figlia di Malefica. 

Ma continuò a seguirla, perché ormai non si poteva tornare indietro. Non seppe dire con precisione quanto tempo avessero corso, però lei si fermò, facendo sì che Ben si piegasse sulle ginocchia e cominciasse a respirare in maniera agitata. Chiuse gli occhi, provando a regolarizzare il movimento del suo petto. Allora, una piccola risatina risuonò nell'aria ed aprì un occhio, osservando la ragazza che lo guardava divertita. Lei scosse la testa. Il movimento causò ai suoi lunghi capelli castani di cadere in avanti sulle sue spalle, coprendole un occhio con un ciuffetto disordinato. Ben ne aveva viste di principesse carine ad Auradon. Proprio lui era fidanzato con una delle principesse più belle del regno(Audrey, la figlia di Aurora e Filippo. Erano cresciuti insieme e sin dal primo momento, tutti si aspettavano che si mettessero insieme. L'amicizia tra i due divenne presto amore e prima che se ne potessero rendere conto, si era già saputa la notizia che si sarebbero sposati dopo la sua incoronazione come re. Ben ed Audrey avrebbero avuto a malapena diciannove anni), però non aveva mai visto una bellezza così...cruda. Priva di trucco, priva di oggetti preziosi posti intorno al collo oppure alla mano per vantarsi dei diamanti con le sue amiche, priva di vestiti fatti di un tessuto pregiato che proveniva da chissà quale paese. Era completamente al naturale, eppure continuava ad essere stupenda. Ben si sentì arrossire, imbarazzato da quei pensieri improvvisi che stava avendo.

Per smetterla di pensarci, si guardò intorno. Si trovavano in un vicolo stretto e buio, non molto diverso da tutti i precedenti che avevano attraversato. Erano fermi dinnanzi ad uno strano capannone con una porta in ferro che sembrava completamente arrugginita e impediva l'accesso. Non ebbe tempo di fare domande oppure studiare il luogo con più attenzione perché, ben presto, si udirono dei passi e riconobbe il bambino che lo aveva derubato. Come volevasi immaginare, al suo seguito c'erano due guardie e il giovane che aveva accolto lui e sua sorella. 

Il bambino si guardava le spalle, perciò non si rese conto dei due che lo aspettavano e terminò per sbattere contro la fanciulla. Lei lo prese per il colletto della maglia, alzandolo da terra come se non pesasse niente(il volto sciupato e le braccia gracili lasciavano credere che, effettivamente, fosse malnutrito). Le guardie alternarono lo sguardo tra il loro futuro re e la sconosciuta, aspettando un segnale per fare qualsiasi cosa. Alle loro spalle, Jay osservava tutto con attenzione e per quanto sembrasse meno teso- perché il giovane Diego era al sicuro con Ginny-, le sue spalle erano comunque rigide dato che temeva ciò che avrebbero potuto fare a tutti e tre in quel momento. Mentre correva, stava pensando che se avessero provato a fare del male ad uno dei tre, avrebbe potuto minacciarli. "Mal è con la vostra principessa. Se ci fate fuori, la ucciderà senza pietà". 

<<Restituisci quello che hai preso, Diego>>, ordinò Ginny. Il bambino dai capelli scuri col volto ricoperto dalle lentiggini, proprio come suo cugino, sospirò ed annuì. La ragazza lo lasciò andare, affinché lui potesse avvicinarsi al futuro re e restituirgli il sacchetto con le monete. Ben provò tenerezza per quello sguardo innocente, per quel bambino costretto a vivere in un luogo simile e per ciò che era costretto a fare per cercare di sopravvivere. 

Once upon a time(there was no happily ever after)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora