Capitolo due

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Quando le guardie giunsero al lago incantato, Belle ed Evie erano sedute all'ombra del gazebo in legno e ridacchiavano perché Adam e Ben si erano sfidati ad una gara di nuoto. Furono proprio i due uomini in acqua a notare le guardie; entrambi uscirono prontamente dal lago, avvicinandosi alle donne. Le due, confuse, si misero in piedi ed attesero che le guardie cominciassero a parlare. Si inchinarono dinnanzi la famiglia reale al completo, senza scomporsi nemmeno per un attimo a causa delle condizioni del re e del principe: la cosa doveva essere seria. 

<<Vostra altezza, novità dall'Isola>>, disse la più anziana tra le due guardie. Adam drizzò le spalle, scostandosi un ciuffo di capelli dal volto, facendo sì che una gocciolina d'acqua scendesse lungo il suo collo. Tutti si irrigidivano sempre quando veniva nominata l'Isola degli Sperduti, come se sapessero già che si trattava di guai. Effettivamente, non si potevano di certo aspettare buone azioni da persone malvagie. Eppure, Genevieve sperava sempre che le cose potessero cambiare. Almeno, che potessero cambiare per i ragazzi. In un luogo senza magia, con persone che non sapevano come ammazzare il tempo, presto cominciarono a nascere dei bambini. Evie sapeva che i loro genitori non avevano speranze, ma magari...si poteva fare qualcosa per i loro figli. Dopotutto, quanto male potevano fare degli innocui ragazzini? Dei ragazzini che non meritavano di pagare per gli errori dei loro genitori; non era giusto che venissero puniti per qualcosa che non avevano commesso. La principessa era dell'idea che non si poteva giudicare una persona per la sua famiglia, ma soltanto per i suoi meriti personali. Lei e Ben avevano provato a proporre spesso qualcosa per cercare almeno di migliorare le condizioni di vita sull'Isola, però nel consiglio reale, erano tutti convinti che meritassero di vivere in quello stato e smettevano subito di ascoltarli. Sperava che le cose potessero cambiare dopo l'incoronazione di suo fratello.

<<Poco fa, La Mappa ci ha rivelato che Grimhilde, La Regina Cattiva, è deceduta>>, affermò l'altra guardia, con espressione seria. Adam si irrigidì, come se gli avessero dato la peggiore delle notizie. Ben strinse le sopracciglia: non era dispiaciuto per la notizia in sé, sicuramente pensava al possibile figlio della donna che ormai aveva perso la madre. Evie sospirò, cercando di ignorare il fastidio al centro del petto. Belle fu quella che ebbe la reazione più strana: strinse le mani a pugno e si fece avanti, rendendosi conto che suo marito sembrava essere pietrificato. Cosa c'era di strano? Le mani strette a pugno. Solitamente, non si sarebbe scomposta. Come regina, il suo compito era sorridere ed annuire, a volte commentare e proporre, altre volte comportarsi come tutti gli altri consiglieri e dire che sull'Isola erano tutti la feccia della società. La notizia della morte di una delle cattive più crudeli della storia, di certo avrebbe dovuto farla gioire e non agitarsi.

<<Grazie per essere venuti fin qui per darci questa notizia. Potete andare>>, disse quasi tra i denti, forzando un sorriso cordiale. La guardia più anziana la guardò, come se volesse assicurarsi che stesse bene, come se sapesse qualcosa che sfuggiva ai due principi e alla guardia più giovane.

<<Mia regina...>>, fece lui.

<<Ho detto che potete andare>>, ripetette con tono più duro. Le due guardie annuirono, si inchinarono nuovamente e andarono via. Per un po', il rumore dei loro passi che si allontanavano fu l'unica cosa udibile per tutta la radura, come se gli uccellini avessero smesso di cantare, il vento di soffiare e le cascate di produrre quel melodioso scroscio. 

Lasciati da soli, Belle ed Adam si guardarono velocemente. Lui si voltò verso i suoi figli, mentre lei si avvicinò inconsciamente ad Evie, prendendola per mano come se temesse che potesse sparire nel nulla. Adam sospirò, notando l'angoscia negli occhi della sua amata. Un'occhiata a Ben e seppe che il ragazzo era confuso, un'altra ad Evie ed ebbe la sensazione che avrebbero potuto perderla. Avevano deciso di farlo per il suo bene; la conoscevano e sapevano che avrebbe fatto qualcosa di avventato credendo di fare la cosa giusta. L'avevano fatto per proteggerla, eppure, avevano come la sensazione di aver sbagliato tutto.

Once upon a time(there was no happily ever after)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora