Capitolo trentacinque

218 20 1
                                    

Dal momento in cui Mal l'aveva liberata dal parassita, Evie non aveva avuto un momento di solitudine. Sia i suoi genitori, che suo fratello e persino Fata Madrina e un paio delle guardie reali non l'avevano lasciata in pace per un secondo. Ovunque andasse, uno di loro era alle sue spalle a seguire ogni suo minimo movimento. Comprendeva che si preoccupassero per lei, visto che tranne la diretta interessata nessuno aveva ancora capito come un essere magico, malvagio tra l'altro, fosse entrato nel suo corpo. Eppure, avrebbe rinunciato ad ogni aspetto della sua vita per stare in pace.

Persino in quel momento, in cui aveva chiesto di fare un bagno, insieme alle sue ancelle, in un angolo della stanza c'era sua madre. Belle era intenta a leggere un libro, ma Evie era consapevole che un minimo movimento brusco avrebbe subito attirato la sua attenzione. Come se non bastasse, le altre donne presenti nella stanza si sentivano a disagio in presenza della precedente regina e non si intrattenevano a parlare con la principessa come erano state solite fare fino a quel momento. Per Evie, era sempre stato importante trattare con rispetto le persone che lavoravano per la propria famiglia. Soprattutto le ancelle che si erano prese cura di lei da quando era una bambina, standole dietro quando i suoi genitori erano troppo occupati per crescere la propria figlia. Perciò, il rapporto che aveva instaurato con loro era amichevole e si assicurava di dare ad ognuna di loro ogni minimo dettaglio della vita reale. Aveva visto l'espressione sognante sul volto della più giovane ogni volta che nominava balli, principi e cavalieri, dunque si divertiva a descrivere tutto ciò che notava ogni volta che partecipava ad un evento formale affinché almeno qualcuno in quel castello fosse libero di sognare almeno per un po'. 

Emise un piccolo verso di dolore quando una delle donne toccò un punto sensibile dietro le spalle e drizzò la schiena, cercando di allontanare il dolore che aveva improvvisamente provato. Belle alzò lo sguardo, chiedendole silenziosamente cosa succedeva.

<<Siete molto tesa, principessa>>, mormorò la donna che l'aveva toccata. Amelia. Si chiamava così. Era una delle ancelle più giovani che avessero dato ad Evie, poiché sua madre aveva sempre preteso che sua figlia avesse le donne più preparate del regno. 

<<Il re si sposa una volta sola, se tutto va bene almeno. E non immaginavo che sua sorella dovesse avere un ruolo così attivo nei preparativi del matrimonio>>, disse, aprendosi in un piccolo sorriso. Era quasi spaventoso il tempo che Audrey dedicava ai preparativi del loro matrimonio, ma soprattutto era stato terrorizzante il pensiero di doverla seguire in giro per il regno alla ricerca dei dettagli perfetti. Inoltre, non avevano ancora trovato il vestito per Evie, perché la futura sposa voleva un vestito perfetto per la sorella del re. La principessa aveva la sensazione che fosse solo una menzogna affinché qualcun altro potesse tenerla sotto controllo in continuazione.

<<Come...come vanno i preparativi?>>, chiese un'altra ancella, senza distogliere l'attenzione dai capelli quasi blu della principessa. Nel frattempo, Amelia aveva preso a passare le mani sulle scapole della ragazza e quando stava per giungere al seno, gli occhi di Evie scattarono immediatamente verso sua madre, che osservava la scena con attenzione. 

<<Va tutto secondo i piani. Fortunatamente. Credo che Audrey si sentirebbe male se ci fosse anche un minimo dettaglio fuori luogo>>, commentò lei con tensione. Non le piaceva lo sguardo di Belle. 

<<Mie care...>>, parlò la precedente regina, attirando l'attenzione delle tre donne che si trovavano con loro. <<So che è una richiesta inusuale, ma vi dispiacerebbe andare? Dopo averla quasi persa, ho il bisogno di passare del tempo con mia figlia. E se non sbaglio, tesoro mio, non ho mai avuto il piacere di farti un bagno. Nemmeno quando eri più piccola>>, disse con dolcezza. Ma Evie conosceva quel tono e seppe che sua madre stava progettando qualcosa.

Once upon a time(there was no happily ever after)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora