Capitolo uno

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Con un piccolo sorriso sul volto, Belle osservò l'adolescente davanti a lei. Lumière prendeva le misure del suo corpo, annunciandole a voce alta affinché la ragazza potesse ricordarle. Amava tantissimo la moda e ben presto aveva imparato a cucire, divertendosi a creare vestiti per se stessa, i suoi amici e a volte la sua famiglia. Lasciava che Lumière prendesse le sue misure almeno una volta al mese, perché lavorava spesso a dei vestiti per sé e non poteva permettersi di cucirne uno troppo largo o troppo stretto: era una perfezionista. Il suo diciassettesimo compleanno era ormai alle porte e aveva deciso di volersi preparare un nuovo vestito, ignorando completamente il fratello che le ricordava di averne numerosi nell'armadio. 

Belle non era mai stata vanitosa come lei, preferendo di gran lunga nascondersi dietro ad un libro con una coda di cavallo disordinata e il primo vestito che trovava nell'armadio: niente in confronto alla cura con la quale si preparava sua figlia. Eppure, non le dispiaceva che desse così tanta importanza all'aspetto fisico; non era una ragazzina senza cervello che voleva fare colpo sugli altri, al contrario, era estremamente intelligente ed eccelleva in quasi tutte le materie che studiva. Inoltre, sapeva ottenere l'attenzione delle persone con la sua eloquenza, lasciando senza parole tutti i membri del consiglio reale che l'avevano conosciuta. Suo figlio maggiore, Benjamin, sarebbe diventato presto re di Auradon(come diceva la legge, il primogenito avrebbe ereditato il trono a diciotto anni), ma sua figlia, Genevieve, aveva già preso il suo posto a corte come consigliere ufficiale del futuro re. Non perché erano figli suoi, però erano entrambi intelligenti e maturi e sapeva che il regno sarebbe stato in ottime mani. 

<<Abbiamo finito, principessa>>, disse Lumière, sorridendo gentilmente alla fanciulla. Lei gli mostrò un sorriso a trentadue denti, scendendo dal piedistallo e guardandosi allo specchio. Se la memoria non la ingannava, Belle poteva assicurare che le sue misure erano le stesse del mese scorso, magari qualche centimetro in più, ma nulla di cui preoccuparsi. L'uomo si inchinò dinnanzi ad entrambe, prima di uscire dalla stanza e lasciarle da sole.

<<Hai già un'idea per il tuo vestito?>>, chiese Belle, avvicinandosi a lei. Le poggiò le mani sulle spalle, osservando il loro riflesso nello specchio. La regina aveva dei capelli lunghi e castani; gli occhi erano di un castano molto chiaro, tendente al verde; la pelle ambrata e quel sorriso gentile che la caratterizzava da quando era giovane. Sua figlia, invece, aveva dei lunghi capelli scuri(qualcuno avrebbe osato dire che tendevano al blu); i suoi occhi erano castani, ma illuminati dal sole acquisivano una meravigliosa sfumatura di grigio; la pelle pallida e un sorriso innocente, tipico di tutte le principesse di Auradon. 

<<Ovviamente. Vuoi che lavori anche al tuo?>>, chiese, inarcando un sopracciglio. La donna scosse la testa, sorridendole dolcemente.

<<Pensa al tuo vestito, mia cara. Io so già cosa indossare>>, la rassicurò. Genevieve annuì, studiando il loro riflesso nello specchio. Non si somigliavano per niente, eppure sentiva di essere legata a quella donna. Ovviamente sapeva di non essere figlia di Adam e Belle, gliel'avevano detto quando aveva undici anni. Non somigliava per niente al re e alla regina, tutti se n'erano resi conto, lei per prima. Le avevano spiegato che la madre non si era potuta prendere cura di lei(forse perché non era pronta, anche se la giovane era convinta che la donna non l'avesse voluta sin dal primo momento, ma l'aborto era illegale ad Auradon, perciò aveva deciso di abbandonarla una volta nata) e quando il consiglio si era riunito per decidere il suo destino, Belle l'aveva vista e si era innamorata di lei, dicendo al marito che l'avrebbero dovuta adottare. Col permesso dei consiglieri reali, il re e la regina erano tornati al castello con quella piccola bambina senza nome, decidendo che sarebbe cresciuta insieme al giovane Benjamin. Era sempre stato il classico fratello protettivo, ma quando era stato abbastanza grande per capire che sua madre non aveva avuto alcuna gravidanza, quindi che non era sua sorella biologica, era diventato ancora peggio. Quando qualcuno osava prendere in giro Genevieve, Benjamin era pronto a difenderla a spada tratta, ricordando a tutti loro che lui era il futuro re e non avrebbe avuto pietà. Belle, nel presente così come la prima volta che l'aveva vista, era ancora follemente innamorata di quella bambina ed era felice di avere una figlia femmina. Adam era il classico padre orgoglioso dei suoi bambini, e di tanto in tanto versava qualche lacrima quando li vedeva partecipare alla vita di corte, rendendosi conto che stavano crescendo troppo in fretta. Spesso, tuttavia, lo si poteva notare intento a guardare la ragazza con troppa intensità, come se si perdesse in dei pensieri che lo facevano rabbrividire. Belle era l'unica che capiva a cosa pensasse ed era l'unica che gli ricordasse di ritornare al presente. Genevieve avrebbe potuto dire che provasse pena per lei, anche se non comprendeva a pieno il motivo. Certo, spesso anche lei si era chiesta chi fosse sua madre e cosa stesse facendo, ma...insomma, loro non le avevano mai fatto mancare niente e lei sarebbe stata per sempre grata alle due persone che le avevano salvato la vita e dato Benjamin come fratello.

Once upon a time(there was no happily ever after)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora