Capitolo quarantuno

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Quando Ben entrò nell'ufficio di suo padre, si guardò intorno, sorprendendosi nel trovare tante facce conosciute. Non solo le persone che aveva conosciuto sull'Isola degli Sperduti, ma anche persone che conosceva da più tempo: Mulan e Lonnie, Jane, Elsa e persino Audrey. Automaticamente, si avvicinò alla ragazza, avvolgendola in un abbraccio. Non poteva ancora credere a quello che gli era successo due ora prima. Non aveva mai perso il controllo in quella maniera e se non si fosse guardato allo specchio, per vedersi sporco di sangue, avrebbe potuto convincersi che aveva sognato tutto. Ma Evie gli aveva rivelato che quella era una parte di lui e doveva imparare a farci i conti prima che quella parte prendesse il sopravvento, rendendolo un pericolo per gli altri e per se stesso. Mal aveva un problema simile col suo drago- che fino a quel momento era rimasto a bada grazie alla barriera- e sua sorella gli aveva promesso che la figlia di Malefica l'avrebbe potuto aiutare ad accettarsi.

<<Ben...>>, sussurrò Audrey, ricambiando il suo abbraccio. Poteva anche non amarlo, ma ciò non significava che non gli volesse bene. A lei era stato promesso qualcosa che aveva fatto sì decidesse di restare ed immaginava fosse lo stesso anche per tutti gli altri. Però, cosa avevano potuto promettere a Benjamin Florian? Al loro re? Cosa potevano mai offrirgli? 

<<E adesso che si è riunita anche la coppia dell'anno>>, esclamò Mal, facendo separare i due. Sorrise falsamente ad entrambi, prima di continuare a parlare. <<Possiamo discutere di cose importanti>>, continuò, lasciandosi cadere sulla sedia dietro la scrivania. La sedia di Adam. Ben strinse le sopracciglia, tuttavia Evie gli poggiò una mano sulla spalla come a tranquillizzarlo. Nonostante la strana situazione, il tocco familiare della ragazza riusciva ancora a rassicurarlo. 

<<Come vi è stato già detto, nessuno di voi sarà costretto ad uccidere. Alcuni tra i regni più importanti, i vostri, sono disposti ad unirsi a noi pacificamente. Dipenderà dai restanti regni decidere se sottomettersi volontariamente oppure con la violenza. Nel secondo caso, sarà richiesto l'intervento dei vostri eserciti. Ma dopotutto, nessun sovrano è diventato tale senza spargere un po' di sangue>>, commentò la ragazza dai capelli viola. 

<<Jane, tua madre è stata la consigliera reale di Adam. Immagino che possegga delle mappe con gli schemi militari degli altri regni. Se tu potessi portarmeli te ne saremmo molto grati>>, disse Mal, lanciando un'occhiata veloce alla ragazza. Solo allora Benjamin si rese conto che Jane aveva delle ali e portava i capelli legati per mettere in mostra le sue orecchie appuntite. Quello che lo sconvolse, però, fu vederla sorridere ed annuire prima di andare via, sbattendo le ali quanto le bastava per sollevare leggermente i piedi da terra. Con occhi spalancati (scoprì che anche Audrey e Lonnie erano sconvolti da quella novità), la guardò andare via.

<<Hanno tenuto legate le sue ali per troppo tempo, perciò ci vorrà un po' prima che riesca a volare completamente>>, spiegò Uma, con un'alzata di spalle.

<<Le hanno legato le ali?>>, chiese Lonnie, sconvolta. Elsa strinse la mascella, ricordando lo spettacolo macabro che le si era presentato dinnanzi agli occhi mesi prima. Quello che stava facendo era giusto. Doveva farlo per permettere alle persone di amarsi liberamente e alle creature magiche di poter essere chi erano per davvero. 

<<Doveva sembrare umana e non le sarebbe stato possibile con le ali>>, disse Evie, guardando Elsa come se avesse avuto i suoi stessi pensieri. <<Ho provato a convincerla a recarsi ad Arendelle per non sopportare più quel dolore, ma si rifiutava di tradire sua madre o Adam>>, continuò la ragazza dai capelli blu. 

<<Lo sapevi e non hai detto niente?>>, sbottò Lonnie. Era sempre stata protettiva delle sue amiche, ma forse un po' di più con Jane. Audrey ed Evie erano le ragazze d'oro; quelle che nessuno avrebbe toccato perché una era la futura regina e l'altra la figlia di re Adam. Jane invece passava spesso inosservata e a causa della sua timidezza, quelle poche volte in cui veniva notata, era vittima di scherno da parte dei reali e dei nobili. Perciò, Lonnie giurò che avrebbe fatto di tutto per proteggerla. Il pensiero di saperla indifesa e in preda al dolore, le spezzava il cuore in mille pezzi. 

Once upon a time(there was no happily ever after)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora