Capitolo ventiquattro

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Harry trovò Uma sul ponte della loro nave. Il capitano poggiava con le braccia contro la ringhiera e aveva lo sguardo perso davanti a sé, dritto sulle navi che si avvicinavano a loro in quel momento. Era diventato quasi uno spettacolo comune, sapere che la famiglia reale era giunta sull'Isola con i loro meravigliosi vascelli. Nonostante il fatto che la loro nave non fosse molto paragonata a quella che arrivava, erano tutti felici di possederla. Uma più di tutti, siccome era l'unico luogo in cui sua madre non metteva mai piede. Sembrava quasi che tutti i loro genitori odiassero il pensiero di dover camminare tra i comuni villani, perciò si ritiravano il più lontano possibile da tutti gli altri e mandavano i propri figli a cercare qualsiasi cosa volessero. 

<<Qualcosa non va, Capitano?>>, chiese Harry, con il suo forte accento marcato. Uma adorava sentirlo parlare, non si sarebbe mai stancata di ascoltare la sua voce. Gil invece era quello più timido, dunque erano poche le occasioni in qui parlava. Quando apriva bocca, però, la sua voce forte e possente metteva i brividi a chiunque. Non importava che arrossisse, oppure girasse sempre con la testa bassa, nessuno si sarebbe mai aspettato quel tono di voce da parte sua. In un primo momento, Uma aveva persino temuto che potesse rubarle il ruolo di capitano, ma questo era accaduto molto prima che i tre si innamorassero.

<<Arrivano. Di nuovo>>, mormorò Uma, indicando la nave con un cenno del capo. Il pirata annuì, disinteressato.

<<Era quello che volevamo, no? Che cercassero un contatto con Gil dopo la morte di suo padre>>, le ricordò lui. I suoi occhi azzurri la guardarono con attenzione, cercando quel dettaglio di cui aveva bisogno per comprendere cosa stesse succedendo. Era da un po' di tempo che la vedeva in quello stato, ma non aveva voluto darci peso, pensando che forse anche lei era preoccupata per la questione di Gaston. Tuttavia, in quel momento non avevano più nulla di cui preoccuparsi: tutto era andato per il meglio. Allora, perché lei continuava ad essere così pensierosa?

<<Harry, io...>>, provò a dire la ragazza, ma si fermò, incapace di continuare. 

<<Sai che puoi dirmi tutto. Che succede?>>, domandò di nuovo. Era strabiliante il modo in cui si addolcivano intorno all'altro. Il Capitano severo e spietato spariva nel nulla quando parlava con Harry o Gil, così come il pirata tutto muscoli si scioglieva quando parlava con la ragazza o il bel biondino. 

<<Ricordi quando Malefica venne in piazza?>>, chiese. Lui annuì. Be', tutta l'Isola parlava ancora di quell'avvenimento di più di un mese prima, siccome era da parecchio tempo che nessuno la vedeva più. Era ancora terrificante, anche se erano tutti consapevoli che non avrebbe più potuto usare i suoi poteri. Era legato al modo in cui camminava, portando con sé quel bastone e quel maledetto corvo che non l'aveva abbandonata nemmeno un attimo. Alcuni credevano che lo avesse maledetto, rendendolo immortale. 

<<Disse a me e Mal che avremmo imparato a richiamare un "Dux". Sarebbe uno spirito guida che ti mostra i tuoi predecessori per farti conoscere meglio il tuo passato e i tuoi poteri. Non solo non immaginavo che si potesse invocare anche nell'Isola, ma...Malefica aveva detto che chi mostra abbastanza controllo, è in grado di portare il Dux a dare uno sguardo al futuro>>, rivelò Uma. Harry spalancò gli occhi, guardandola interdetto.

<<Hai visto il nostro futuro?>>, volle sapere, poggiandole una mano sulla spalla. Se aveva quell'espressione, significava che le cose non andavano bene per loro, no?

<<Ho visto il futuro di tutta l'Isola. Tutti coloro che sono qui, ora, con noi...cosa succederà. Ma mi è stato detto che non posso rivelare a nessuno quello che ho visto e in alcun modo devo provare a fermare gli avvenimenti, poiché essi accadranno comunque>>, ammise la ragazza con la mascella serrata.

Once upon a time(there was no happily ever after)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora