Capitolo 40 seconda parte: non ho mai smesso di amarti

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Sanem

"La meccanica del cuore funziona in modo strano ma semplice. Se il cuore batte sei vivo, se il cuore si ferma sei morto. In realtà per me è avvenuto il contrario. Perché quando mi sono lentamente voltata assaporando quegli occhi lontani da me per un anno, il mio cuore si è fermato ma io sono tornata a vivere. Per un istante ho pensato che l'anima uscisse dal mio petto. Gli occhi si sono riempiti di lacrime ferme nella loro cavità. Il mare pure ha deciso di fermare il suo moto continuo. Onde che ti trascinano e ti portano violentemente a sbattere contro gli scogli. Lui era quel tipo di onda, lo era stato per 12 mesi e adesso, invece, mi cullava tra le spume dei suoi capelli, come una giornata di agosto, sulla riva di una spiaggia. Mi muovevo a scatti, ma trovai la forza di alzarmi decisa a tornare in porto, quel porto scuro e luminoso che avevo creato per trovare una pace interiore che avevo perso. Quel luogo dove abitavo dove consciamente o no avevo ricreato piccole cose che riguardavano lui. Lo superai, guardando dritta davanti a me, come si supera un fantasma in piena notte. Poi la sua voce mi colpì violentemente, scossa dal torpore del dolore come un terremoto. "SANEM" ripetee più volte.  "SANEM". Che meraviglia il suono della sua voce che pronunciava le note delle lettere del mio nome. Mi voltai, credendo di perdere dei pezzi di me, se qualcosa era rimasto. Si avvicinò lentamente e il mio cuore esplose di tutto quello che avevo provato lontana da lui, compresa quella rabbia latente per avermi lasciata. Appoggiò la sua mano sul mio polso, la scossa arrivò fino al più lontano punto del mio corpo. Me ne liberari, non volevo che mi toccasse. Non volevo. La meccanica del cuore è strana. In un secondo sei morto e il secondo dopo torni ad essere vivo.
"Che cosa ci fai qui?" Balbettai con una voce non mia. "Perché sei tornato?".

Can

"Quelle sue parole furono come veleno nella mia gola, trovai difficile parlare, esprimermi. Riuscii solo a guardarla negli occhi. Non avrei mai voluto farlo. In quegli occhi spalancati, lucidi, diversi, lessi tutto il dolore che le avevo procurato, una sofferenza immaginabile, uno strazio che mi prese il cuore e lo schiacciò tra le sue fauci infuocate. Che cosa le avevo fatto? Le avevo tolto quella linfa vitale che tanto amavo di lei, quella fantasia e spensieratezza, l'avevo uccisa andando via e adesso la stavo uccidendo nuovamente".

Anche per Can non è facile parlare e poi vederla così fragile gli fa troppo male al cuore. Sanem non accetta neanche di essere sfiorata da colui che le ha provocato così tanto dolore.

Sanem

"Tremai forte, la vista prese a offuscarsi, le gambe non rispondevano più ai miei comandi, il panico pervase il mio corpo, il cuore improvvisamente tornò a battere, ma troppo velocemente, troppo, credetti di morire di nuovo, dopo che lui mi aveva ucciso andando via. Era in piedi davanti a me e lo amavo ancora in modo così dirompente che desiderai di svenire e dormire e scappare. Perché era tornato?".

Come promesso, Can sale in barca e si prepara per andarsene di nuovo

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Come promesso, Can sale in barca e si prepara per andarsene di nuovo.
Il suo pensiero corre ancora una volta a quella ragazza speciale e a una sera particolarmente fredda dove pensando a lei e alla sua lontananza credette per un secondo di essere ormai morto, se non il suo corpo la sua anima.

"La storia di Sanem & Can"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora