Capitolo 43: sei il mio destino

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Yigit non può più rimandare ormai, deve confessare a Sanem tutti gli inganni compiuti dal momento in cui si sono conosciuti. Can è in giardino compiaciuto del fatto che finalmente la ragazza saprà tutta la verità su questa perfida persona. Mentre Yigit fa accomodare Sanem in salone, riceve un messaggio da Huma che lo informa che al capanno in montagna non sono mai state presenti delle telecamere. Sorridente e sollevato, Yigit, entrando in casa, rivela a Sanem che da subito si è innamorato di lei e le chiede di sposarlo.

Sanem è perplessa e sconvolta allo stesso tempo, chiarisce il fatto che loro sono solo amici che lei non l’ha mai visto come possibile fidanzato

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Sanem è perplessa e sconvolta allo stesso tempo, chiarisce il fatto che loro sono solo amici che lei non l’ha mai visto come possibile fidanzato. Forse è il caso che per un po' non si vedano. Imbarazzata va via dal salone e, sapendo che Can è fuori e sa quello che Yigit le doveva dire, rimane dubbiosa su i sentimenti per lei. Scappa via arrabbiata e Can intuisce che il ragazzo non ha detto nulla sul diario e che c’è qualcuno che lo spalleggia. Entra anche lui e Yigit lo informa che ha chiesto a Sanem di sposarlo. Il nuovo Can riesce a mantenere la calma per non rovinare tutto il lavoro svolto fino a quel momento su se stesso.

 Il nuovo Can riesce a mantenere la calma per non rovinare tutto il lavoro svolto fino a quel momento su se stesso

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“Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa.”
WILLIAM SHAKESPEAR (Otello)

Can


Avrei voluto scaricare la mia frustrazione verso quel mezzo uomo senza attributi. Avrei voluto fargli nuovamente assaggiare la mia ira, la mia gelosia, non aveva capito forse? Non aveva capito che Sanem era mia? Che noi eravamo destinati? Che la sua brutta faccia doveva sparire davanti ai miei e suoi occhi? Come si poteva essere così meschini, doppiogiochisti? Improvvisamente lasciai fluire quella rabbia che provavo che tanto mi ricordò il sentimento che mi aveva invaso quel maledetto giorno al capanno. Lasciai andar via da me quelle sensazioni tremende e abbracciai un altro tipo di pensiero: Sanem non lo amava. Non contava altro che questo, non contava quanto Yigit avesse cercato, con l’aiuto di chi?, di allontanarla da me. Non era riuscito nel suo intento o almeno non completamente. Lui era solo un amico per lei, certo un amico scomodo che mi faceva perdere la calma ma non dovevo commettere i soliti errori, dovevo pensare a me e lei, a noi e non a chi ci circondava. Se volevo riconquistarla dovevo fidarmi e lasciare che queste persone uscissero automaticamente dalle nostre vite.

"La storia di Sanem & Can"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora