Capitolo 41: fidati di me, fidati di noi

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Can

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Can

"Ad ogni parola che leggevo dentro quel suo piccolo capolavoro, mi ponevo domande sul motivo per cui, quel giorno, avessi creduto di averla persa. Lei era così innamorata di me, e io? Io avevo lasciato che la parte oscura della luna prendesse il controllo di me, avevo permesso al mio terrore di essere lasciato di distruggere la prima vera cosa bella che Allah mi aveva donato. Ogni parola, frase, era cosi brava a scrivere, mi resi conto che desideravo guardarla scrivere ogni giorno della mia vita, della sua e della nostra. Desideravo che leggesse di noi a me, ai nostri figli. Esisteva ancora una vita nostra? Guardai il cielo, guardai dentro di me e scesi nella cambusa della barca, il mio corpo prendeva decisioni prima ancora della mia testa. Aprii il pannello di controllo e staccai un pezzo che consentiva l'accensione del motore, tornai sul ponte e lo lanciai lontano, lontano, in mare. Lo guardai affondare, impedendo così a lui e alla luna che mi stava guardando di separarmi di nuovo da lei. Respirai determinato, con l'angoscia che fosse troppo tardi, con il dolore di 365 giorni persi, con la paura di averle fatto troppo male perché mi perdonasse, con il pentimento di aver preso il mare senza di lei. Promisi a me stesso che se fosse tornata da me l'avrei portata a fare un viaggio per terre mai visitate, l'avrei svegliata ogni giorno con un ti amo, un bacio e una piccola tazza di tè che però avrebbe preparato lei. Guardai verso il molo, una piccola ombra e un fruscio di un vestito bianco catturarono la mia attenzione, il mio cuore mi suggerì che fosse Sanem accorsa per fermarmi. Forse era lei, forse era un segno, un messaggio che rimarcava il potente errore che avevo commesso. Non potevo tornare indietro, ma potevo scrivere un nuovo capitolo del nostro nuovo libro. Io ero suo. Lei era mia".

Gunayden. Il cielo è privo di nuvole e il sole fa capolino tra gli alberi della tenuta di Sanem che, comodamente seduta sul divano, si concede ad una breve lettura del suo libro all’amica Denize. La ragazza adora sentire la voce di Sanem intenta nella lettura.

“PERIODO DI FIDUCIA”: “Gli uccelli hanno superato il periodo della fiducia

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“PERIODO DI FIDUCIA”: “Gli uccelli hanno superato il periodo della fiducia. Ora non credono più in nulla, oltre a quello che hanno visto. Dopotutto, avrebbero potuto credere anche senza vedere, pur non capendo, pur non vedendo. Non vediamo i sentimenti che ci guidano che ci rendono quello che siamo, non li tocchiamo ma crediamo ancora in qualcosa del genere. Anche se non crediamo alle favole è come se fossero vere nel momento più miserabile e disperato della nostra vita. Una frase, uno sguardo, un tocco. Potrebbe essere il rimedio per uccidere questa disgrazia. Questi uccelli non supereranno questo periodo fino a quando non inizieranno a credere. Allora sarai intrappolato fino all’infinito, spaventato di tornare indietro e continuare, fino a quando non inizieranno a credere nei loro sentimenti”.

"La storia di Sanem & Can"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora