Capitolo 3: se dici di non andare

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Can entra in camera ritrovandosi Sanem seminuda che indossa una sua maglietta. I capelli bagnati e un po' arruffati non avevano diminuito il fascino naturale di quella ragazza magica. Can è imbarazzato e stupito, mille interrogativi lo pervadono: "Quali sono le sue intenzioni? cosa vuole? come mai ancora nella mia stanza?". Con uno sguardo nota anche la mancanza dell'anello al dito.

La chimica tra i due è palpabile: tra i ragazzi la confusione sentimentale aumenta di giorno in giorno anche per le ormai quotidiane bugie che Sanem è costretta a raccontargli, sotto ricatto di Emre. Questa volta però la verità la aiuta. Ammette di essere caduta in piscina ma non trovando altre stanze libere per asciugarsi si è rifugiata proprio lì, per poter asciugare i vestiti. Can non può far altro che credere alla bella collaboratrice. In verità il fascinoso fotografo non era proprio intento ad ascoltare le giustificazioni di Sanem, gli interrogativi che frullavano nella sua testa non hanno ancora trovato certezze.

Can

Dovunque andavo lei improvvisamente invadeva il mio spazio vitale, con la sua vitalità. Quella timidezza celata dall'atteggiamento auto ironico, riusciva a spiazzarmi. Mi rendevo conto della sua presenza ancora prima di incrociare i suoi occhi, era come se comprendessi di averla intorno nello stesso istante che arrivava. Quando la vidi con la mia maglia addosso credetti di perdere un battito. Sempre che il mio cuore non avesse davvero deciso di fermarsi. Non riuscivo per quanto tentassi, di staccare i miei occhi dai suoi, da quelle gambe così belle coperte a malapena dalla mia maglia. Pensai immediatamente al suo profumo, quel profumo inebriante che avrebbe sicuramente lasciato dentro il tessuto e a quanto mi sarei beato, annusando quella fragranza, diventata droga pura per me. Sentivo la salivazione azzerata, incapace di formulare una frase di senso compiuto. Per fortuna riuscii a tornare in me, a riprendere un controllo perso. Mi rivolsi a lei con tono autoritario ma mi era difficile riuscire a rimanere serio era terribilmente buffa, terribilmente bella mentre mi spiegava che era caduta in piscina. Non riuscii a trattenermi, sorrisi senza freni, era una cosa così da lei.

Sanem

Mi sentivo una completa idiota, mentre lo fissavo con una faccia a pesce lesso. Mi aveva appena rimproverata per aver invaso la sua privcacy e usato i suoi oggetti e tutto questo lo faceva mezzo nudo, con quel fisico possente che mi sovrastava, con quel ciuffo che usciva scompigliato dalla crocchia con cui si legava i capelli. Avevo cercato di difendermi, avevo cercato di aggrapparmi a scuse stupide e futili sulle parole che aveva usato, ma lui mi guardava. Mi chiesi il motivo di tanta sfortuna, perché non mi era capitato un capo brutto e con la pancia? Chiedevo troppo. Chiedevo troppo di vivere tranquillamente il mio lavoro senza dover sentir caldo per quasi tutte le ore in agenzia? Quando si avvicinò stringendo un lembo della sua maglia che indossavo, sentii il cuore balzarmi in gola. Cercai di districarmi da quella situazione con la scusa di vestirmi. Uscì dalla stanza ma non prima di avermi ricordato che anche stavolta non indossavo l'anello. Maledetto anello e maledetta fissazione. Per quanto mi avrebbe perseguitato con quella storia dell'anello al dito? Non capivo, no, non capivo il motivo di tanto interesse. Se lo portavo o no a lui non doveva cambiare niente.

Gli invitati cominciano ad andarsene e Can si tuffa ancora nel lavoro appena vinto. Inizia a pensare di poter contattare una modella famosa per la prossima campagna pubblicitaria, Arzu, con cui ha già lavorato in passato. Emre sentendo le intenzioni del fratello, gira subito tutte le informazioni ad Aylin che senza perdere tempo organizza una colazione per il mattino seguente proprio con Arzu.

Dopo cena Sanem è solita andare a passeggiare lungo la costa per rilassarsi. Osservare il mare è fonte di ispirazione per lei, in particolar modo dopo la serata movimentata. Quella sera, a contemplare il Bosforo, c'è anche un Can pensieroso e alla ricerca di risposte seduto su una panchina non distante da lei, ma i due non si incontreranno. Rimarranno solo le loro anime a un passo dal toccarsi, in quella notte stellata e accompagnata da onde fluttuanti.

"La storia di Sanem & Can"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora