capitolo 36

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Saumis stava andando incontro dalle nuove alleate, che erano impegnate a divertirsi, una con la mente indifesa di Noah e l'altra giocava con la preziosa vita di Aura, come se quella esistenza contasse poco o nulla per ella, era insignificante ai suoi occhi, come se lei fosse una burattinaia con i suoi burattini, ci giocava e poi li buttava via senza alcun rimorso o rimpianto, passando ad un nuovo e divertente gioco.
Le due erano sedute su due grandi massi, erano una davanti all'altra ed al centro c'era un caldo fuocherello creato da Evelyn. Quella fonte di calore non era normale, ma magico ove le due ragazze potevano vedere cosa stava succedendo all'interno della piccola e graziosa villetta dei loro nemici e nelle loro facce si leggeva solo sadismo e puro divertimento ed con un pizzico di pazzia che si percepivano dai loro occhi. Saumis stava maledicendo le due ragazze, non riuscendole a trovare, ed egli non voleva sprecare altro tempo a cercare due poppanti, sempre a detta sua. Pensava che quel vecchiaccio maleodorante, come lo chiama Saumis, li avesse dato delle indicazioni sbagliate, troppo svampito dal putridume che lo accerchiava sempre, e con la poca pazienza che possedeva Saumis  in dotazione, si spazientì ed incomincio a radere al suolo ogni cosa che si trovasse incontro al suo cammino come alberi morti, cespugli con una sola foglia secca, massi ricoperti di muschio ingiallito ed altre cose. Egli stava scaricando la rabbia repressa ed il suo vivido rancore che da molti anni aveva preso possesso nella sua anima e corpo sterminando anche le persone che un tempo amava e se le amava, stava facendo un autentico  macello ed assai  fracasso che ogni singolo animale presente in quella foresta perennemente tetra e buia fuggirono a gambe levate.

-Stupide baldracche eccovi qua, il vecchiaccio ci sta aspettando e con voi nullità ho già perso fin troppo tempo-disse Saumis senza degnare di uno sguardo, ma il suo disgusto si percepiva a migliaia di distanza, per poi sussurrare arrogantemente - adesso devo fare da balia a delle stupide poppanti- per enfatizzare il suo sdegno sputò per terra   

-zitto,demente e guarda come si lavora, forse da noi imparerai qualcosa-disse Evelyn scatenando una risata da Natasha e l'ira incontrollata di Saumis, ove gli si girò di scatto pronto a saltare contro la sua preda, ma si fermò ad un tratto vedendo le immagini che il fuoco immortalava ma non fermò la sua lingua ad insultarle

-se pensate di farcela con questi studi giochetti da ignoranti senza spina vertebrale, che vergogna non siete manco in grado di affrontargli direttamente, ho solo una parola per come voi, delle stupide codarde...siete fuori strada se prevedete di batterli in questo modo....che perdita di tempo- disse egli arrogante ed assai stizzito 

-Non abbiamo intenzione di vincere è solo una strategia per fagli indebolire....uomini uno più stupido dell'altro.....Poi che male c'è a voler divertirsi un po'....ah non sono sicura che Aura riuscirà a vivere- disse Natasha con una voce fintamente dispiaciuta per poi ghignare il secondo dopo - ma devo ammettere che c'è qualcosa che non va, qualcuno  sta  rallentando il mio incantesimo e non  riesco a  farlo andare più veloce per poter  raggiungere il cuore...che sfortuna- aggiunse poi 

-adesso sta muto, siediti , guarda e impara come si lavora...visto che hai accumulato molte sconfitte come un allocco, non mi stupisco che "quel vecchiaccio"  come lo chiami te abbia chiamato noi due,  noi abbiamo in pugno due persone... tu quante!- disse Evelyn ghignando per poi sussurrare un inetto rivolto a Saumis con Natasha si stava divertendo vedendo quei due battibeccare come bambini piccoli 

-Abbassa la cresta mocciosa...non avete un bel niente tra le mani, quanto volete scommetterci che il vostro giochetto insulso  non funzionerà per nulla e farete un buco nell'acqua...io ho esperienza con quelle piaghe, ne usciranno più forti e uniti...che schifo-disse Saumis disgustato ed irato

-Poi non abbiamo tempo da perdere il ci sta vecchiaccio ci sta  aspettando e non so quanto sia saggio farlo aspettare- disse Egli con uno sbuffo annoiato -vi do solo cinque minuti, poi si riparte per la nostra strada che il nonetto ha un piano e ci deve spartire i nostri ruoli- aggiunse con una smorfia infastidita, poi si andò sedersi a terra, vicino al focolaio, volgendo proprio lo sguardo sul caldo fuocherello che non aveva smesso per un attimo di far vedere cosa stava succedendo nella piccola ed accogliente villetta dei loro nemici    

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