Prologo

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Mi chiamo Greta Jhonson,il mio nome lo scelse mia madre,che,appassionata di cinema,dedicò il nome della sua unica figlia alla celebre Greta Garbo.

Abito a Key Largo,una delle tante isole della Florida,nonostante io sia nata a Siattle: il motivo per cui mi trovo in questa bellissima zona turistica delle Florida Keys è che sono fuggita dalla mia famiglia,più precisamente da mio padre.

La morte di mia madre -da cui lui restò sconvolto- segnò la fine della mia infanzia, il suo prevedibile, ma non giustificato alcolismo,lo portò ad abusare di me quando ancora avevo dodici anni.

Già a quindici anni non frequentavo quasi mai casa di mio padre,volevo evitarlo il più possibile,chiedevo di essere ospitata da amici oppure dormivo a casa di qualche ragazzo: pur di non vedere mio padre andavo a letto con chi nemmeno mi piaceva,quando succedeva,chiudevo gli occhi e aspettavo che finisse,cercando di non pensare a lui.

Ma in qualunque posto io andassi lui c'era:mi trovava ovunque;se non c'era fisicamente mi appariva in sogno o gli uomini adulti, i padri delle mie amiche,per esempio,non potevano che farmi paura e li evitavo come la peste.

Col tempo questa repulsione per gli uomini mutò in un' ossessione: non potevo farne a meno e tutt'ora non posso.

Vedo gli uomini solamente come oggetto del mio piacere,non ho mai avuto un fidanzato e intrattengo rapporti occasionali con i turisti che vengono al locale dove lavoro, con nessuno di loro però ho mai avuto una relazione sentimentale.

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