Oltre il vetro trasparente,i palazzi.
Le persone lavorano,costruiscono le loro vite lì,intorno a quei palazzi.
Incontrano altre persone,litigano,s'innamorano,si sposano,divorziano,decidono che quello sarà il loro ultimo giorno su questo pianeta,su quei palazzi.
Eppure per noi,estranei che guardano da lontano,quei palazzi non sono altro che gigantesche colonne grigie.
Perchè tutti siamo insignificanti,non siamo altro che macchie colorate che si muovono tra i marciapiedi,che al mattino salgono su quei palazzi sapendo in anticipo come andrà la giornata e la sera scendono sapendo quale sarà la destinazione.
Dall'addetto alle pulizie di un magazzino al senatore con la scorta,veniamo dimenticati,alla fine.
Io invece,sono una di quelli che sono stati dimenticati nel bel mezzo della vita,negli anni che si dicono i più belli.
Ero un fantasma,lo sono stata per anni,finchè Ian non mi ha trovata e mi ha portata con sè.
Non gli ho chiesto niente, e lui non ha fatto niente,è stato sempre sè stesso,si è comportato come avrebbe fatto con chiunque altro,ma mi ha fatta sentire importante,mi ha fatta sentire viva come mai nessun altro aveva fatta.
Mentirei se dicessi che adesso,a distanza di giorni da quando non ci stiamo più parlando,non mi mancano le sue piccole attenzioni,le sue rotture di scatole e tutto il resto che dava un senso alle mie giornate.
A volte il suo comportamento però non lo capisco,per esempio ha chiamato Logan nel suo ufficio,circa tre quarti d'ora fa e temo che stiano litigando.
So che Ian non è un tipo violento,non l'ho mai visto fare del male a nessuno e ci metterei la mano sul fuoco,ma su Logan non ci scommetterei,temo che finisca a pugni o altro,non tanto perché potrebbero condendersi me,ma per il tradimento di Logan.
Sono passata lì davanti almeno una decina di volte ma non ho sentito niente,nemmeno con l'orecchio appiccicato alla porta e questo mi ha innervosita ancora di più,l'avranno fatto sicuramente apposta,è letteralmente impossibile che due persone in disputa parlino così piano.
Ho provato a scoprire qualcosa da Eddy ma anche lui non ne sa niente,forse dovrei smetterla di essere così paranoica,ma è un mio tratto caratteriale e non posso farci niente.
Sono talmente immersa nelle mie preoccupazioni che mi accorgo di Ian e Logan solo quando sono in piedi davanti alla mia scrivania,noncuranti della mia presenza.
Stanno ridendo di gusto,il che mi destabilizza per un attimo,li osservo anche se tento il più possibile di nasconderlo.
Non so di cosa stiano parlando,di sicuro non di me siccome sembra divertente,l'opzione plausibile sarebbe che hanno risolto il problema.
Quando alzo gli occhi su di loro colgo Ian in flagrante,distoglie immediatamente lo sguardo da me e arrossisce come un bambino,beccato.
E' vestito di tutto punto,ma il viso lo tradisce:non si è rasato la barba e i capelli sono sporchi.
Non capisco di cosa stiano parlando,di un posto o qualcosa del genere,sono frasi troppo sconnesse fra loro e la conversazione sta ormai terminando.
Logan torna alla postazione di lavoro,ma Ian non si muove.
Sta in piedi,a guardarmi fisso negli occhi,come qualche sera fa,la stessa delusione,il rimprovero per essermi comportata così e la malinconia dominano le iridi castane.
La bocca forma una linea sottile,tagliente,non posso continuare a guardarlo,non posso,ha troppo potere su di me,non sono così forte.Spengo la tv,nessun programma interessante,o forse sì,ma in questo momento ho la testa decisamente altrove.
Stasera Ian è uscito con Logan,ho telefonato ad Eddy qualche ora fa e lui non è con loro.
Dalle nove non ho più sue notizie.
Guardo l'ora sul display del cellulare,sono quasi le quattro del mattino e sono preoccupata per lui.
L'ho chiamato a mezzanotte e mezza,alle due e cinque minuti fa,ho paura che gli sia capitato qualcosa di brutto,le poche volte in cui è uscito con i suoi amici è tornato per l'una,visto che il giorno dopo sarebbe andato al lavoro.
Come mi aspettavo questa volta non mi ha invitata ad unirmi a loro e devo ammettere che mi sono sentita un po' messa da parte anche se neanche io al posto suo lo avrei fatto,ma perché perdonare Logan e non me?
Dal frigorifero prendo una birra in bottiglia e la stappo.
Ne bevo un sorso,stasera non ho preso le pillole,devo rinunciarci qualche volta visto che sono praticamente finite e di conseguenza non riesco a dormire,ma stasera non ce l'avrei fatta comunque.
Mi appoggio al ripiano della cucina e la porta d'ingresso si spalanca,mi volto di scatto e un'imponente figura leggermente barcollante sta cercando di appoggiardi al muro come meglio può
Cammina lento ma deciso verso di me,o meglio verso il corridoio.
Ha i capelli scompigliati e la felpa macchiata da un liquido che puzza.
Si toglie il giubbotto e lo lascia cadere sul pavimento.
Senza degnarmi di uno sguardo mi sorpassa e lo blocco prendendolo per una spalla.
Non so con quale coraggio l'ho fatto,ho il terrore che da un momento all'altro mi dia uno schiaffo o un calcio,ma voglio sapere qualcosa da lui.
Invece si gira senza muovere nemmeno le braccia,gli occhi iniettati di sangue e la faccia arrossata.
Non l'ho mai visto così ubriaco,leggermente brillo sì,ma non così.
Ian non è tuo padre.
Ian non è tuo padre.
-Dove sei stato?-
-Non sono affari tuoi- risponde acido guardandomi con aria di sfida.
-Ti ho chiamato,ero in pensiero-
-Beh so badare a me stesso quindi- ribatte alzando le spalle in modo piuttosto fastidioso.
Parla abbastanza bene e formula almeno delle frasi di senso compiuto,non è in sé,è chiaro,ma almeno non ha la sbronza cattiva come pensavo.
-Sono le quattro del mattino e sei ubriaco- -Non sei la mia fidanzata cazzo!- m'interrompe.
Mi allontano rapidamente.
E' la seconda volta che alza la voce con me,ma stavolta la differenza è che è ubriaco.
La mia mente continua a dirmi che non mi farebbe mai del male e che è tranquillo,il suo sguardo non mi provoca spasmi di terrore e il suo alito non è pesante come quello di mio padre.
Ma il corpo dice qualcos altro:mi tremano le mani e gli occhi si inondano di lacrime.
Ian non è tuo padre.
Ian non è tuo padre.
Si rende conto di avermi spaventata,dopotutto sa che cosa ho passato e che questa situazione non mi è nuova,si guarda intorno e respira profondamente.
-A te non importa niente di me- biascica un po' imbarazzato.
Ha la voce decisamente più pacata,credo che ora si possa ragionare con lui,ma sarò prudente,la distanza non è mai troppa.
-Perché ti avrei aspettato in piedi,sennò?-
Borbotta qualcosa che non riesco a sentire e si gratta la nuca.
Sbuffo rumorosamente,vado al lavandino e gli prendo un bicchiere d'acqua.
-Bevi,per favore-
Segue la mia indicazione un po' titubante,non dimentico nemmeno per un secondo che non è sobrio,quindi lascio perdere qualunque cosa dica che non capisce,sono troppo vigile.
-Merda,domani mattina ho una riunione- dice appoggiando i gomiti sul ripiano dell'isola.
-Vuoi dire stamattina-
Immerge la testa nelle braccia e mugola qualcosa.
È meglio che io mi dia una calmata,non è il caso di entrare nel panico,è sempre Ian,giusto? -Vai a letto,Ian. Ti accompagno-
Cammina lentamente e io lo seguo per assicurarmi che ci arrivi vivo e trovi la stanza giusta.
Ma non sono molto utile visto che sbatte nello spigolo della porta.
Impreca, ma subito dopo ridacchia e mi indica il suo mignolo un po' stortato a causa dell'impatto col legno,sembra quasi fiero di quello che ha appena fatto.
Un po' indignata accendo la luce della sua stanza per fare in modo che non si rompa qualcosa.
Si toglie la felpa macchiata e la getta in un angolo della stanza per poi indossare una maglietta a tinta unita presa dal cassetto.
Sebbene non sia lucido rimane fissato con l'indossare indumenti puliti per andare a letto,è forse la persona più igienica e ordinata che io conosca.
Crolla sopra il piumone come un sacco di patate,chiude gli occhi immediatamente.
Sembra che si sia addormentato subito,ha le labbra arricciate tipiche di quando dorme e il petto si alza e si abbassa lentamente.
Premo l'interruttore vicino al letto e nella stanza cala il buio,quando i miei occhi si abituano all'oscurità colgo l'occasione per guardarlo bene.
Dovrei andarmene in camera mia e provare a riposare per almeno un paio d'ore,ma mi sarà difficile dopo tutto questa agitazione,se non impossibile.
E' bellissimo,non mi capacito di quanto mi piaccia vederlo dormire,sembra così vulnerabile,innocente ma allo stesso tremendamente sexy.
Con un dito gli accarezzo i capelli e la fronte,mi rilasso all'istante,non avrei mai voluto rinunciare a questo.
Percorro tutto il viso,ma quando arrivo all'angolo della bocca, con uno scatto mi afferra il polso e in un attimo mi ritrovo stesa al suo fianco,senza farmi male nemmeno per un secondo.
Maledico la sua agilità e forza fisica,fino a quando non sono stretta fra le sue braccia,il suo fiato sul collo e una sensazione di calda beatitudine.
-Non volevo davvero,farlo con Logan- faccio una pausa,ignara del perché io lo stia dicendo,ma adesso direi qualunque cosa -l'ho fatto solo per farmi odiare da te-
Mi sento meglio adesso che gliel'ho detto,anche se non mi ha sentita,ne avevo il bisogno.
C'era troppa tensione tra noi e volevo che lo sapesse,anche se solo l'Ian ubriaco che dimenticherà tutto domattina.
Fa un verso anomalo,tipico di chi sta dormendo profondamente,fino a quando la sua bocca non pronuncia delle parole insensate e non mi stringe di più a sé.
Dopo qualche secondo,sento qualcosa che mi spaventa a morte. -Lo so-
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Chosen
RomanceGreta,fuggita dalla violenza del padre, si rifugia in una vita monotona e nel suo lavoro da barista, fin quando non incontra Ian, un turista che la attrae fin da subito ma dal quale non vuole una relazione sentimentale e la cosa sembra reciproca, a...