Capitolo 26

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Ripone la bottiglia di birra ormai vuota ignorandomi del tutto,come se non fossi lì.

Sto per dirgli qualcosa,ma le parole si bloccano sulle mie labbra senza voler uscire.

La verità è che sono troppo codarda per esternare le mie emozioni.

Come ha specificato poco fa lui 'era' innamorato di me,quindi pur volendo farmi avanti adesso sarebbe troppo tardi.

Fra poco andrà a dormire,lo so perché quella che sta fumando è l'ultima sigaretta del giorno,lo fa lentamente e ad occhi socchiusi,quindi è meglio che ci pensi domani e che vada a letto,dato che comincio a sentirmi terribilmente stanca.

Mi aggrappo allo sgabello quando avverto un senso di vertigine.

-Greta,ti senti bene?- la voce di Ian è l'ultima cosa che riesco a sentire prima di crollare sul pavimento.

Per fortuna non ho sbattuto la testa,per oggi una volta basta e avanza.

E' come se avessi legato alle gambe dei mattoni che mi trascinano sempre più giù.

Non sono del tutto cosciente,ma lo sono abbastanza da sentire le braccia di Ian che mi sollevano dal pavimento.

Ripete il mio nome un sacco di volte,questo mi da la forza di aprire gli occhi quanto più posso e allacciargli le braccia al collo.

-rispondimi cazzo,dimmi qualcosa!-

-Sto bene- sussurro,il mio viso è a un centimetro dal suo e lo trovo più affascinante del solito -Sai che sei bellissimo?-

Sorrido ampiamente e gli accarezzo la guancia.

Mi avvicino per baciarlo ma lui ruota il capo per evitare le mie labbra, non mi lascio scoraggiare.

Le palpebre tendono a chiudersi e in un secondo i divani si raddoppiano e anche la tv...un momento,ma Ian mi sta portando via!

-Ti porto a letto,tu non dormi abbastanza- dice senza guardarmi,aprendo la porta di camera mia.

-No,fammi venire con te- dico prendendogli il viso fra le mani costringendolo a guardarmi.

La vista sta tornando normale e gradualmente anche il senso di vertigine sembra scomparire.

-Sai Ian,sei proprio il mio uomo ideale...amo come ti pettini,come ti vesti,come baci,amo tutto di te!-

Senza dire niente cambia direzione,non so se sia per la disinibizione del momento,dovuta a solo Dio sa cosa,ma voglio continuare a parlare e ad elencare le cose che mi piacciono di lui,perché sono veramente tante.

Ma decido di rimandare,dato che il suo sguardo è piuttosto serio...l'ho fatto arrabbiare io?

Mi poggia a bordo del letto mentre scosta le coperte per permettermi d'infilarmici sotto.

Con delicatezza mi spoglia fino a lasciarmi in intimo e mi copre fino alle spalle,il tutto mantenendo serietà e silenzio.

Quando la testa affonda nel cuscino pare che il battito cardiaco sia regolarizzato,ma la sonnolenza aumenta.

Una volta rimasto in boxer,si stende accanto a me,ma non mi tocca,nè si avvicina,come se dormisse con sua sorella.

Grazie alla luce notturna che penetra dalla finestra intravedo che sta fissando il soffitto,è pensieroso e maledettamente sexy,se non fossi così priva di forze gli salterei addosso in un nanosecondo.

Prima di addormentarmi,però,voglio approfittare del coraggio che possiedo,anche se  temporaneo.

-Hai parlato di me a tua madre?- rompo il silenzio creatosi nella stanza.

Si volta di scatto nella mia direzione.

-Un po' di tempo fa-

-E hai detto che sono bella?- chiedo

-Sì,ma non darti troppe arie- scherza,poi torna serio -ho detto anche di non farti troppe domande riguardo alla tua vita passata,so che non ti piace-

Cautamente elimino la distanza che c'è tra noi appoggiando la testa sul suo petto,con la costante paura che mi allontani,ma fortunatamente non succede.

-E' stato carino da parte tua,grazie-

-Mhh-

La fiacchezza è del tutto scomparsa e la parola mi viene molto più facile.

Non ho la minima voglia di dormire adesso,voglio continuare a parlare con lui,non è il momento più adatto probabilmente ma lascio da parte gli scrupoli.

-Domani porterai di nuovo Mindy al caffé?-

Il mio tono di voce è incomprensibilmente docile ed infantile,a mio avviso piuttosto fastidioso,soprattutto quando dalla mia bocca esce il nome di quella stronza.

Ridacchia leggermente e da un colpo di tosse -Domani è il tuo giorno libero,non ci vieni al caffé- risponde divertito.

Sospiro abbattuta,ha compreso benissimo cosa intendo,non voglio specificare oltre.

-Non ce la porterò,a patto che tu mi dica perché non dovrei farlo-

-Solo non sopporto che ti stia così vicino-

-Ammetti di essere gelosa,quindi?-

Mi ha già fatto questa domanda qualche giorno fa,ci ho riflettuto e la verità è che non so rispondere.

Ho così tanta inesperienza verso le relazioni interpersonali che fatico persino a capire cosa sia la gelosia.

Forse sto prendendo consapevolezza di come considero Ian nella mia vita ma ciò non vuol dire che io sappia come affrontare tutto questo.

-non so nemmeno cosa significhi,Ian- ammetto affranta -quando si tratta delle mie emozioni non so come comportarmi-

Mi aspetto che si arrabbi con me,perché per l'ennesima volta non ho saputo dargli le risposte che voleva,invece mi circonda con un braccio,avvicinandomi ancora di più a sè.

-Non preoccuparti,c'è ancora un posto per te al mio fianco-

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