Cicatrici

1.5K 78 11
                                    

KIRA'S POV
Era ormai arrivato l'inverno e tutto pareva essersi abbastanza risolto nei migliori dei modi.
Ero a casa della mia ragazza, avevo finito gli studi e mi ero dedicato pienamente al mio lavoro che consisteva nell'uccidere i criminali e nell'indagare spacciandomi per L.
N era stato un rompi capo al quanto pesante da sopportare, ma contavo di poterlo sistemare entro la fine dell'anno.
Io e T/N stavamo per festeggiare un'anno di conoscenza.
Mi ero trasferito da lei da quando avevo iniziato a lavorare. Lei essendo più piccola di me frequentava ancora la scuola. Ero al quartiere e stavamo investigando a causa della scomparsa del direttore Takimura, più che scomparsa sarebbe opportuno dire il rapimento.  L'oggetto di scambio è il Death Note, in possesso del quartier generale. Non ero molto d'accordo e non ero dell'idea di dare a dei criminali un'arma tanto potente. Eravamo al quartiere per decidere sul da farsi quando arrivò una chiamata a mio padre il quale rispose subito. Soichiro:"Sono Yagami"
Voce al telefono:"Signore direttore generale lo scambio tra il vostro capo e il quaderno.... È saltato.
Soichiro:" Cosa? "
Voce telefono:" Takimura è morto. "
Soichiro:" B-bastardi...."
Voce al telefono:" Ma è saltata solo la parte relativa a Takimura. Ora l'oggetto dello scambio.....
È Sayu Yagami."
Erano passati due giorni mio padre aveva deciso di acconsentire allo scambio, e io non avevo potuto fare a meno di assecondarlo, la prima ragione è che il quaderno era in possesso del quartiere e quindi una mia opposizione sarebbe stata quasi come un segno in più verso quell'ipotesi che io sia Kira. Per secondo era che non potevo lasciare che la mia sorellina morisse. Avevamo dovuto prendere un aereo per andare in America, Misa e T/N vennero con me.
Misa mandava continue occhiatacce verso T/N ma nonostante ciò eravamo rimasti in buoni rapporti. Io le avevo spiegato la situazione e dato che lei era scema, aveva acconsentito nel darmi una mano nel costruire un Mondo migliore, cosa che però non la placava dall'indossare vestiti squallidi per cercare di abbindolarmi.
T/N POV
Non sapevo come comportarmi, da un lato volevo fare tutto il possibile per dare una mano a Light ma dall'alto ogni mio tentativo veniva mandato in fumo a causa della sua irrascibilità che in questi giorni era diventata davvero tanta.
Poi c'era Misa che tutte le volte che Light stava con lei mi dedicava sguardi compiaciuti e sorrisi beffardi. Eravamo in un hotel, ci saremmo fermati lì per un paio di giorni, il tempo necessario per poter portare a compimento lo scambio.
Light:"T/N ho un favore da chiederti"
T/N:"Quale?"
Misa:"Se lei non lo fa lo faccio io dato che sono migliore"
Alzai gli occhi al cielo, già migliore, migliore nel fare la cagna.
Light:"No, può farlo solo T/N"
T/N:"E cosa sarebbe?"
Light:"Dormi con me?"
Misa:"Posso farlo anche io!"
Light mi prese in braccio portandomi poi in una delle camere da letto che stavamo affittando. Mi poggió sul letto, per poi sorridermi tristemente. Non era proprio al massimo della sua forza e anche se cercava di nasconderlo era palpabile il fatto che provasse ansia verso tutta questa faccenda.
La sua voce aveva perso un po' di quella malizia, i suoi occhi solitamente di color nocciola tendente al rosso erano spenti e mancavano di quel bagliore che li caratterizzava.
Light:"T/N, sarebbe strano se ti dicessi che ti voglio sentire mia?"
Lui intanto era andato a chiudere a chiave la porta.
T/N:"In pratica e in teoria stiamo insieme ma..."
Light:"Perfetto"
Light in un'attimo era sopra di me, nonostante questo però rimaneva distaccato.
T/N:"Perché questa improvvisa voglia?"
Light:"Io....ne ho bisogno"
T/N:"Light...."
Light:"Ho bisogno di sentire la tua pelle, ho bisogno di sentire ogni centimetro del tuo corpo"
Alzai di poco il capo facendo combaciare le nostre labbra, non era un bacio spinto o passionale, era solo un bacio, uno di quelli che parlano da soli, uno di quelli che non hanno bisogno di spiegazioni perché se la cerchi la trova proprio lì, tra le mie e le sue labbra che si sfiorano.
Light:" Io..."
T/N:"È tutto okey, sta tranquillo, ci sono io con te"
Senza aspettare un secondo di più lui premette dinuovo le sue labbra sulle mie, questa volta però era un bacio violento. Non trasmetteva amore ma rabbia, confusione e tristezza. Passai con delicatezza le dita sta i suoi capelli, avevo come la paura di romperlo, di fargli male o magari di agitarlo.
Light:"Ti prego.... a-aiutami "
Io annuii con la testa. Lasciai che le mie braccia si muovessero da sole stringendolo in un'abbraccio. Lui ricambió subito il mio gesto, sprofondando il viso nell'incavo della mia spalla. Lo sentii sospirare affannosamente contro la mia pelle. Non doveva essere facile per lui dimostrare le proprie emozioni. Io avevo bisogno di lui e lui aveva bisogno di me, avevamo entrambi molte cicatrici invisibili che ci laceravano la pelle, ferite  che non avevamo mai curato, lividi di cui nessuno si era mai accorto, ma ora era diverso. Sorrisi leggermente nel pensare che probabilmente io e lui eravamo destinati a stare insieme, non avevo mai creduto a quelle cose ma ora forse potevo cambiare idea, noi due, il suo rosso e il mio c/o (colore occhi) formavano quello che i Greci chiamavano l'interità.
Light:"T/N...grazie"
In tutta risposta lo strinsi ancora più forte a me lasciando mescolare il mio corpo con il suo.
Sentii i suoi baci cospargersi per il mio collo, i suoi capelli mi sfioravano la pelle provocandomi delle scosse di solletico. Lasciai vagare le mani sulla sua schiena per poi portarle sui  bottoni della sua camicia. Iniziai a sbottonarla. Lui era assorto nel non staccare i suoi occhi dai miei, e questa cosa mi fece impazzire interiormente. Una volta che finii di togliergli la camicia allacciai le mie braccia al suo collo e mi impossesai di quel contatto.

Heyy:3
Spero di finire il libro in questa settimana, tranqui c'è sta il sequel. Ciao notte🍎❤️

Kira x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora