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Elisa chiuse il giaccone e si avviò verso l'auto che avrebbe dovuto riportarla al laboratorio dell'obitorio centrale. Aveva smesso di nevicare ma faceva ancora molto freddo.

«Mi scusi dottoressa» lasciando orme nella neve fresca Massimo Ricciardi raggiunse la donna con passo veloce.

Lei si girò attendendo che l'uomo l'affiancasse «ispettore Ricciardi se non erro» sorrise.

«Vedo che non le sfugge nulla» rispose sorridendo di rimando.

«Cerco di fare del mio meglio, ma non sono perfetta molte cose mi sfuggono»

«Non si direbbe, la sua fama la precede dottoressa» allungò una mano per presentarsi «mi chiamo Massimo Ricciardi»

Lei strinse la mano dell'uomo «Elisa Ricci» rispose.

«Mi stavo domandando» disse l'ispettore «se per usare quei farmaci ci voglia una qualche conoscenza?»

«Cosa intende ispettore?»

Lui sorrise leggermente «mi chiami pure Massimo dottoressa, dovremo passare molto tempo insieme, quindi, credo sia meglio evitare formalità inutili»

Anche lei sorrise «d'accordo Massimo» sistemandosi il cappuccio, una leggera e fastidiosissima pioggerellina stava ricominciando a cadere «cosa intendi?»

«Se secondo te il profilo che stiamo cercando può essere compatibile con una persona che abbia conoscenze mediche?»

Lei annuì «potrebbe, quei farmaci vanno usati in dosi relative al peso corporeo»

Massimo sorrise «quindi deve sapere esattamente come fare»

«Sì, ma oggi giorno con internet puoi venire a conoscenza di tutto, anche di come utilizzare un farmaco, basta saper cercare» fece una leggera smorfia di delusione «anche le incisioni alle arterie secondarie sono facilmente reperibili sui tutorial di medicina e non solo»

«Sì lo so, ho fatto il volontario sulle ambulanze per un periodo della mia vita e a grandi linee ci spiegavano dove trovare l'aorta e le altre arterie» rispose Massimo.

Lei spalancò gli occhi sorpresa «quindi per te salvare le vite umane è una prerogativa?» sorrise.

Anche lui rispose al sorriso «la verità è che all'epoca mi piaceva una ragazza che faceva la volontaria per passione, mentre io l'ho fatto più per conquistare lei»

La risposta sincera di Massimo fece ridere Elisa «apprezzo la tua sincerità ispettore Ricciardi, e non voglio sapere se sei riuscito nel tuo intento»

La risata di Elisa era contagiosa «non lo saprai mai» ridendo anche lui «sarò muto come un pesce»

Dopo qualche secondo, che servì a smorzare quel momento di spensieratezza, Massimo continuò «però poco fa alla conferenza hai detto che i tagli alle arterie secondarie erano lineari e netti»

«Sì»

«Questo mi fa pensare che l'abbia già fatto e che sa come fare» Ricciardi ritornò serio e pensieroso abbassando leggermente lo sguardo.

Elisa aggrottò le sopracciglia pensierosa «vuoi sapere se secondo me possa trattarsi di un medico?»

Lui alzò nuovamente gli occhi su di lei «sì»

Lei mosse la testa in modo affermativo «sì, è una pista possibile» disse con convinzione.

***

L'ispettore capo Antonio Ambrogi era seduto nell'ufficio del procuratore Benedetta Nalin.

«Mi dica a che punto sono le indagini?» chiese la donna sistemandosi sulla poltrona. Era appena arrivata dalla capitale e sarebbe rimasta in quella cittadina fino alla cattura di quell'assassino.

«Non ho a disposizione molti uomini come lei sa, ma ho messo a capo della piccola squadra l'ispettore Gualtieri, è un ottimo ispettore e ha molta esperienza. Abbiamo ricevuto i primi referti autoptici della dottoressa Ricci»

«Mi racconti» sistemando gli occhiali che erano leggermente scivolati e guardando con attenzione l'uomo.

Ambrogi fece un profondo sospiro «al momento non abbiamo ancora molto, si tratta di quattro ragazzi e due ragazze. Dal rapporto della dottoressa Ricci si stabilisce che la causa della morte di ognuno di loro è il lento dissanguamento e che sono morti a distanza di poche settimane l'uno dall'altra»

«Quindi omicidi seriali?»

«Sembrerebbe di sì» rispose con una forte sensazione di rabbia, anche se erano molti anni che faceva quel mestiere c'erano ancora delle cose che gli davano fastidio.

«Le date delle morti?»

«La prima è la ragazzina numero cinque la morte presunta è di circa un anno e mezzo fa. L'ultimo è il numero tre il corpo senza testa e senza una gamba, la cui morte risale a circa un anno fa»

Il procuratore Nalin si alzò dalla sua poltrona «quindi è fermo da un anno?» chiese.

«Un omicida seriale non si ferma, non va a riposo» rispose prontamente Ambrogi «se siamo fortunati è morto o finito dietro le sbarre» disse.

La donna lo guardò «e se non siamo fortunati?»

«È probabile che abbia solo cambiato zona di sepoltura» rispose rassegnato Ambrogi «probabilmente troveremo un altro cimitero di bambini purtroppo»

Il procuratore asserì facendo il giro della sua scrivania fino ad arrivare accanto all'ispettore capo «voglio massima priorità su questo caso e voglio essere informata di tutti gli sviluppi»

«Sarà fatto» asserì Ambrogi.

La donna prese una cartelletta dalla scrivania «questa scomparsa passa a lei, è un bambino sparito una settimana fa, visto ciò che abbiamo trovato, tutte le scomparse di minori al momento passeranno alla sua squadra»

Ambrogi prese il fascicolo «chi è?»

«Si chiama Amedeo Nutti l'ultima volta che è stato visto andava a scuola» rispose la donna «ha undici anni e non è più tornato a casa»

© Dan Ruben

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