«Gaetano Brugoli anni quarantadue, infermiere professionale da quando aveva trent'anni, lavorava all'ospedale cittadino fino al trasferimento, attualmente capo sala del reparto terapia intensiva dell'ospedale Sacro Cuore. Le incomprensioni con la moglie sono iniziate circa due anni fa e sono degenerate in liti anche furiose a detta dei vicini. Si sono separati l'estate scorsa» Massimo aveva fatto il resoconto di ciò che aveva trovato sul padre di Marco.
Erano nell'ufficio di Gualtieri, oltre a loro era presente il capo della polizia Ambrogi e la dottoressa Ricci.
«Possiamo accostarlo in qualche modo alle vittime?» chiese Ambrogi
«I tempi coincidono» rispose Massimo «negli ultimi due anni è cambiato a tal punto da lasciare la famiglia» alzando lo sguardo sull'uomo «e poi conosceva Giuliano, che era il migliore amico di suo figlio»
«Non basta per un mandato di comparizione» rispose Ambrogi «anche perché Giuliano non possiamo ancora collegarlo alle vittime di quel folle»
«Giuliano ancora no, ma Brugoli si» affermò Gualtieri intervenendo «possiamo affiancarlo a una vittima» confermò
Tutti si girarono verso di lui
«Era uno degli infermieri che spesso andava all'orfanotrofio per le vaccinazioni e le cure di quei ragazzi» rispose «si presuppone che conoscesse Fabio, la vittima numero tre» aveva ricevuto l'elenco da suor Beatrice solo poche ore prima.
«E poi lavorando in ospedale sicuramente conosceva gran parte delle vittime del luogo» aggiunse Elisa
«E conosceva la zona molto bene, è nato tra queste montagne» continuò Massimo
Ambrogi sospirò «ok» disse «scavate nella vita di quest'uomo, voglio sapere tutto di lui» si alzò dalla sedia avviandosi alla porta «collegatelo se possibile alle altre vittime» mise una mano sulla maniglia ma si girò verso la stanza prima di aprire la porta per uscire «voglio essere sicuro prima di far emettere un mandato» li guardò «ci siamo capiti?»
«Si»
Aprì la porta e uscì dalla stanza.
***
Il resto del pomeriggio lo passarono setacciando gli archivi e i vari profili social di Gaetano Brugoli per riuscire a trovare tutto quello che potevano su quell'uomo. Erano tutti così indaffarati nelle ricerche da non accorgersi che Elisa aveva lasciato il commissariato.
Era andata in centro, nella biblioteca più grande della città, aveva avvisato Stefano per avvertirlo che non sarebbe tornata in laboratorio, perché era in cerca di testi sui crimini ai danni dei bambini. Infatti, in quel momento, aveva davanti a se una pila di libri, era decisa ad appurare una volta per tutte come funzionava la mente di Willy. Aveva letto diversi testi nelle ultime due ore, senza rendersi conto che l'orario di chiusura era imminente. Era sconvolta da quello che leggeva, sconvolta anche perché spesso la mente la riportava a quei corpi freddi che aveva analizzato sul tavolo dell'obitorio. Cercò di concentrarsi rendendosi conto che le lettere spesso cominciavano a essere sfocate. Si stropicciò gli occhi e riprese la lettura "... Spesso i traumi derivano dall'infanzia, restano sepolti nel subconscio e riaffiorano improvvisamente. La psicoanalisi non è ancora riuscita a dare una risposta sui moventi o sul perché o su cosa risvegli questi traumi. Un incidente, una serie di fonti di stress, un atto violento e improvviso, un..."
Per poco non cacciò un urlo quando sentì una mano leggera sulla spalla
«Rilassati sono io»
Elisa si girò nervosa e vide Massimo Ricciardi «cosa ci fai qui?»
«Sei sparita ero preoccupato»
«Come mi hai trovato?» stava cercando di calmarsi
«Ho chiamato il laboratorio per sapere se fossi lì e il tuo assistente mi ha detto che eri in biblioteca»
Lei fece un sospiro «mi hai spaventata» accennò un sorriso
«Mi dispiace» rispose
«Cosa volevi?»
«In verità visto l'ora volevo invitarti a cena» inclinando leggermente la testa con gli occhi languidi
«Cerchi di fare il tenero?»
«Cerco di farmi perdonare per averti spaventata»
Elisa guardò l'orologio sul cellulare rendendosi conto solo in quel momento che era quasi ora di chiusura «vorrei portarmi questi volumi a casa» disse alzandosi
Lui sorrise «ti do una mano ma solo se poi vieni a cena con me»
Lei gli lanciò una lunga occhiata indagatrice «ispettore Ricciardi sta per caso cercando di fare colpo su di me?»
«Sinceramente credevo di averlo già fatto» rispose sorridendo
Lei scosse la testa sorridendo di rimando «facciamo così, se mi aiuti a portare questi volumi a casa, ti invito a cena da me»
Lui cominciò a prendere alcuni libri «allora sai anche cucinare?»
Lei raccolse le sue cose «ordiniamo una pizza» rispose ridendo «ci sarà una pizzeria in questa città che consegna a domicilio»
© Dan Ruben
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INSIDE THE MIND
Mystery / ThrillerUna piccola cittadina di montagna dove non succede mai nulla, dove tutti si conoscono, dove la vita scorre sempre uguale. Un piccolo paradiso, il posto ideale dove provare a riprendere in mano la propria vita. Fino a quando... Una scoperta casuale t...