La stampa locale stava cominciando ad incuriosirsi. L'eccessiva presenza di agenti sul territorio e l'arrivo dalla capitale di un medico dalla fama eccelsa come la dottoressa Ricci avevano risvegliato in diversi cronisti l'istinto indagatore. Cominciavano a circolare le prime voci sul ritrovamento del corpo di un bambino, nonostante la polizia avesse avuto l'ordine di non farne parola con nessuno, qualcosa tra le maglie della segretezza riuscì a sfuggire. Alcuni dei genitori dei minori scomparsi, a cui erano stati richiesti i tamponi per il prelievo del DNA, cominciarono a fare pressione agli uffici del commissariato, a tal punto che il procuratore Nalin fu costretta a indire una conferenza stampa per il pomeriggio per spiegare quanto stava avvenendo sul loro territorio.
«Ambrogi ho bisogno di avere qualcosa da comunicare alla stampa senza creare una psicosi assurda e caotica che potrebbe danneggiare le indagini» era nell'ufficio dell'ispettore capo
«Procuratore non abbiamo ancora molto, stiamo procedendo su diversi fronti, ma al momento non possiamo dire nulla»
«Dobbiamo dare qualcosa in pasto a quegli sciacalli» disse il procuratore
«Le analisi allo spettrometro fatte dalla dottoressa Ricci stabiliscono che il reperto trovato tra la seconda e la terza vertebra del ragazzo numero tre appartiene all'acciaio di una sega da falegname di uso comune, una che si può comprare tranquillamente in un qualunque negozio di falegnameria»
«La prima bambina?»
«Stiamo analizzando il campione di DNA della famiglia di Anna Franchi scomparsa esattamente diciannove mesi fa e che giocava a tennis da quando aveva sette anni»
«Non abbiamo altro?»
«Al momento nulla»
Il procuratore sospirò «cerchiamo per quanto possibile di seguire una linea comune e di non far trapelare troppo alla stampa»
«Sono d'accordo»
«La notizia ufficiale è quella del ritrovamento della prima vittima, la ragazzina, se il DNA corrisponde a quello di Anna Franchi abbiamo trovato un nome e possiamo dare ai poveri genitori un corpo da piangere, se non corrisponde comunichiamo a tutti gli organi di stampa che stiamo cercando chi sia»
«E degli altri corpi?»
«Al momento non diciamo nulla, evitiamo che si scateni una psicosi da serial killer»
«Lei è consapevole che non riusciremo a tenerlo nascosto per molto tempo?»
«Me ne assumo io la responsabilità ispettore» rispose decisa il procuratore
«Come desidera» abbassando leggermente la testa
«Abbiamo bisogno di tempo e di non avere troppa pressione addosso» confermò la donna «però dobbiamo chiudere il caso il più in fretta possibile» continuò
***
«Ha per caso notato qualcosa di anomalo nei giorni precedenti la scomparsa di suo figlio?» Ricciardi era seduto sul divano del salotto nella casa dei genitori di Amedeo. Il pendolo alla parete segnava le undici e trenta del mattino. La donna era visibilmente sconvolta e preoccupata, il marito invece sembrava riuscire a controllarsi di più.
«Cosa intende per anomalo?» chiese la donna con un filo di voce e prendendo il bicchiere di acqua che aveva posato sul tavolinetto
Massimo aspettò che bevesse notando come le mani le tremassero leggermente. La tensione che stava sopportando doveva essere fortissima «non so macchine strane ferme davanti la vostra casa, persone che vi seguivano o che vedevate più volte nella stessa giornata»
La donna posò il bicchiere e si girò verso il marito «no» disse cercando conferma anche dall'uomo.
Massimo guardò l'uomo «neanche lei signor Nutti?»
L'uomo scosse la testa «non mi viene in mente nulla» rispose
«Va bene» fece un sorriso di circostanza «da quanto tempo Amedeo conosceva Giuliano Manfredi?»
«Si conoscevano fin dai tempi dell'asilo» la signora Nutti accennò un sorriso ricordando «si cercavano sempre erano molto legati» sospirò diventando seria all'improvviso «l'incidente capitato a Giuliano ci ha sconvolto» pensando come avrebbe affrontato la morte dell'amico suo figlio.
«Il giorno della scomparsa, Amedeo, Giuliano e» prese un foglio per leggere il nome «Marco Brugoli» disse «non sono entrati in classe»
«Lo sappiamo» si intromise l'uomo «il giorno dopo la scomparsa, dopo aver presentato la denuncia, Giuliano e Marco sono venuti da noi a raccontarci la scappatella»
«Cosa è successo esattamente?»
«Non si sentivano pronti per l'interrogazione e hanno bigiato» scosse la testa «sono andati al boschetto dove hanno un loro rifugio» accennò un sorriso «sa come sono i ragazzi»
«Certamente signor Nutti»
«Sono rimasti lì tutta la mattina poi in coincidenza della fine delle lezioni sono ritornati a casa»
«Insieme?»
«Insieme fino alla rotonda nei pressi della scuola, poi ognuno ha preso una strada diversa» lo guardò come a cercare da lui delle risposte.
Risposte che Massimo non aveva «e da quel momento non si hanno più notizie di Amedeo» continuò concludendo il pensiero dell'uomo
«Mi chiedevo» Il papà di Amedeo sembrava agitato «se le notizie che stanno girando in paese sono vere?»
Massimo fece finta di nulla «che notizie?»
«Di alcuni corpi di bambini trovati morti nel bosco grande sopra la montagna»
«Non glielo saprei dire, io mi occupo di scomparse non di omicidi» rispose sperando di chiudere il discorso «e se anche fosse vera la notizia, sicuramente non c'è Amedeo su quella montagna altrimenti ora non vi starei chiedendo cosa è successo quel giorno» sorrise leggermente «non le pare?»
I due coniugi si guardarono cercando conforto nel loro stesso sguardo
Massimo si alzò «per ora vi ringrazio se dovessi ancora aver bisogno di voi ve lo farò sapere»
«Riuscirete a trovarlo?» la voce della donna era quasi una supplica.
Massimo sapeva che non poteva promettere una cosa che non era in grado di mantenere «ce la metteremo tutta signora Nutti» rispose prima di uscire da quell'appartamento.
© Dan Ruben
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INSIDE THE MIND
غموض / إثارةUna piccola cittadina di montagna dove non succede mai nulla, dove tutti si conoscono, dove la vita scorre sempre uguale. Un piccolo paradiso, il posto ideale dove provare a riprendere in mano la propria vita. Fino a quando... Una scoperta casuale t...