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Quando Stefano entrò nella stanza, Elisa era intenta a rileggere il rapporto sul piccolo pezzetto di stoffa trovato nella fossa numero tre «ho trovato una cosa» disse il suo assistente attirando immediatamente l'attenzione della donna.

«Cosa?»

«Mi sono chiesto come sia stato possibile per Gualtieri procurarsi quel medicinale» disse «così ho cercato nel suo conto in banca se ci fossero movimenti di denaro o altro che potessi collegare a quei farmaci, ma non ho trovato nulla quindi ho impostato la ricerca in modo diverso» Stefano aveva catturato completamente l'attenzione di Elisa «se sono Willy dove posso recuperare quelle medicine?»

«La stessa ricerca che aveva fatto Massimo, hai il suo rapporto» disse lei indicando un fascicolo sulla scrivania.

«Si. L'ho letto, alla fine il tuo bell'ispettore presuppone che le abbia comprate su internet con account falsi e carte prepagate» rispose «ma se non fosse così?»

«Non ti seguo» rispose lei «non risultano mancanze dagli ospedali, quindi l'unico modo plausibile è questo»

«No, c'è anche il mercato nero» disse con un sorriso

Elisa si spostò sulla sedia, sapeva che Stefano era un ottimo ricercatore lo aveva intuito prima e riscontrato poi, in tutto quel tempo in cui avevano lavorato insieme «spiega»

«Partendo da questa considerazione ho cercato notizie su furti o sequestri di medicinali andando a ritroso nel tempo e ho trovato che tre anni fa vicino a Savona è sparito un tir contenente grossi quantitativi di anfetamina e farmaci di vario genere tra cui Disopiramide e atenololo» sorrise.

Lei rimase perplessa per qualche secondo «non sono mai stati recuperati?»

«No»

«Ne parlerò con Massimo stasera e gli chiederò di approfondire la ricerca, avranno sicuramente qualche fonte a cui attingere per notizie del genere, un informatore fidato o un collega al commissariato di Savona»

Stefano si sfregò le mani era sempre felice quando riusciva a stupirla «comunque il tuo ispettore è anche molto fotogenico» avvicinandosi a lei

«In che senso?»

«Cercando nelle cronache sono incappato nelle sue foto per un arresto eclatante effettuato di recente» le fece l'occhiolino «se tra voi dovesse finire, me lo presteresti per qualche sera?» rise di gusto

Anche lei sorrise «scema» le disse ironicamente prendendolo in giro. Aveva ragione Stefano, Massimo era davvero attraente e ci sapeva fare decisamente. Si rigirò per continuare la sua ricerca ma, con la consapevolezza che tra poche ore lo avrebbe rivisto, si sentiva decisamente felice. Ed era una sensazione sconosciuta per lei, almeno in campo affettivo.

***

«Da quanto tempo mi conosci Antonio?» Francesco Gualtieri nella sala degli interrogatori fissava Ambrogi seduto difronte a lui. Era stato prelevato poco prima e riportato nella stanzetta che conosceva decisamente molto bene. Molte ore della sua vita le aveva passate in quella stanza, solo seduto dall'altra parte. Davanti a lui Ambrogi e Ricciardi ma dietro lo specchio sapeva che ci sarebbe stato sicuramente la procuratrice e altri agenti, quelle conversazioni non venivano fatte mai da soli.

«Da molti anni per questo sto cercando di aiutarti» rispose Ambrogi

«Aiutarmi?» alzò le braccia ad indicare tutt'intorno le pareti che lo circondavano «chiudendomi qua e accusandomi di qualcosa che non ho commesso?»

«C'è la tuta trovata in casa tua, ci sono spostamenti coincidenti con i rapimenti, c'è la tua situazione di stress emotivo che può essere causa di crollo psicologico»

«Ma guardami, ti sembro in balia di un crollo?»

«Non lo so» Ambrogi si sporse verso di lui «per questo ho chiesto aiuto ad uno psicologo. Voglio aiutarti cazzo, ma tu devi dirmi la verità»

«Quale verità vuoi sentire? Ero a Mentone in quei giorni a trovare un amico e mi sono fermato da lui per una settimana circa, poi sono andato a Milano dalla mia ex per discutere alcune cose inerenti la causa di divorzio» lo guardò negli occhi «credi che mi sia tenuto nel bagagliaio dell'auto due ragazzini vivi per tutti quei giorni?»

Ambrogi rimase interdetto per qualche istante.

Ricciardi si voltò verso l'ispettore capo «in effetti signore non ha molto senso» sussurrò

L'ispettore capo lanciò un'occhiata a Ricciardi carica di tensione «potresti essere venuto qua e poi ripartito per Milano per andare da tua moglie» disse ritornando a guardarlo.

«Vorrei che invece di accusare me provaste a cercare il vero colpevole» disse con rabbia «Willy è ancora lì fuori cazzo» indicando la strada oltre il vetro della finestra chiusa.

Massimo sospirò, non era intenzionato a farsi condizionare da Ambrogi «ammettiamo il caso che tu abbia ragione» intervenne attirando l'attenzione di Francesco «che qualcuno ti abbia messo in mezzo, chi conosceva i tuoi spostamenti? E perché avercela con te?»

Gualtieri si spinse contro lo schienale «non lo so» buttò fuori con un sospiro.

«Così non ci aiuti, chi sapeva che andavi a Mentone?» continuò Ricciardi.

«Non lo so, di sicuro la mia ex, ma potrebbe anche essere una coincidenza, molte persone vanno in ferie a luglio»

Massimo lo guadò «proverò a cercare tra i tuoi vecchi casi se qualcuno ha un conto aperto con te» disse

«Lo trovo folle» rispose Gualtieri «uccidere dei bambini per incastrarmi» scosse la testa «mi sembra davvero troppo»

Massimo si alzò «è una possibilità» rispose «e non ne vedo altre»

© Dan Ruben

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