Il giorno dopo mi svegliai riposato e soprattutto caldo, qualche linea di febbre e un po' di raffreddore, ma nulla che non potesse passare con una tachipirina.
Mi alzai dal letto ancora intontito dal sonno e mi diressi verso il bagno per una bella doccia calda mattutina, mi infilai una tuta e scesi in cucina.
"Buongiorno." Dissi sbadigliando e notando che erano già tutti belli e svegli intenti a fare colazione, ma come mai Julian non era venuto a svegliarmi?
"Buongiorno Aron, beh come hai dormito?" Mi chiese Daisy sempre gentile.
"Benissimo, la ringrazio per il brodo di ieri sera." Le sorrisi timido.
"Oh, ma figurati. Dopo quello che era successo era il minimo." Rispose per poi mettere al mio posto un bel piatto di Doraiaki con la Nutella.
Sarei ingrassato di lì a poco con quella dieta poco salutare, ma in quel momento il mio stomaco non era d'accordo con la parola dieta perciò lasciai correre.
Mi sedetti intento a mangiare e notai Julian fregarmi uno seguito da Luna.
"Ehi, voi avete già mangiato!" Li ripresi.
Se c'era una cosa che odiavo era quando una persona mi toglieva il cibo dal piatto dopo che aveva già mangiato la sua porzione.
"Ragazzi voi avete già mangiato, suvvia le mani a posto. Dove sono le buone maniere?" Disse Daisy ai due fratelli.
I fratelli si scusarono per poi guardarmi e ridere come due ebeti.
C'era qualcosa di inquietante in quella mattina a colazione.
O forse era finalmente la normalità ritrovata. Dopotutto per più di un anno Luna era stata fredda e scorbutica con la sua famiglia, in quel momento sembrava essere finalmente tranquilla.
Il campanello suonó richiamando l'attenzione di tutti.
"Chi può mai essere alle 8:00 del mattino?" Domandó il padre di Luna alzandosi per andare ad aprire la porta.
"Julian ma vostro padre come si chiama? Non l'ho mai saputo." Chiesi sussurrando per non farmi sentire.
"Si chiama Paul." Rispose al suo posto
Luna.Era davvero simile a Julian, se non avesse preso il colore dei capelli di sua madre sarebbe stato tutto suo padre.
Per un attimo immaginai Julian con i capelli scuri... Faceva davvero schifo.
"Buongiorno ragazzi, mi mancava vedervi così presto per fare colazione con noi in questa casa."
Disse Paul entrando in cucina seguito da Ginevra ed Evan.
"Ragazzi? Così presto?" Mi girai verso di loro per poi alzarmi e abbracciarli.
"Aron eravamo preoccupati! Julian ci ha detto... Di ieri." Rispose Ginevra ricambiando l'abbraccio.
"Vedi prima di adesso noi facevamo capolino qui ogni giorno per la colazione di Daisy." Rispose Evan cercando di richiamare l'attenzione.
"Sei sempre il solito Evan, so quanto ti piacciono i miei Doraiaki. Per vostra fortuna ne sono rimasti ancora un po', ammetto di averne fatti molti stamattina. Ero in vena di pasticciera, perciò accomodatevi. Torno subito."
Rispose sorridente uscendo dalla cucina con suo marito, era l'ora di andare a lavoro.
"Allora chi vuole raccontarci?" Chiese Evan addentando con gusto il suo dolce mattutino.
"Evan stai sbavando? Sul serio?" Gli diede una gomitata Ginevra.
A guardarli facevano ridere, erano molto diversi dai ragazzi che ricordavo di aver conosciuto all'epoca.
STAI LEGGENDO
Cuore d'Inverno
RomanceUna vacanza, un viaggio con la sua famiglia verso il nord Italia cambierà per sempre la vita di Aron. Un incontro inaspettato, tra un ragazzo di città e una ragazza di montagna cresciuta lontano da quel mondo che lui conosceva bene: un mondo fatto d...