Capitolo 31

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Era peggio di quanto pensassi.

Non appena le cose sembravano prendere una piega migliore, peggioravano.

"Cioè fammi capire sei innamorato da sempre di lei e non ti sei mai fatto avanti? Non le hai mai detto niente?
E piangendo credi di risolvere qualcosa?
Ora cosa farai..." Gli dissi forse in maniera un po' brusca.

Anziché consolarlo procedeva tutto in malo modo.

In quel momento i ruoli divennero tutti inversi, lui piangeva per Ginevra ed io ero arrabbiato con Luna.

In risposta si alzò dal letto e cominciò a bestemmiare camminando avanti e dietro per la stanza, preso da una crisi di nervi.

"Ok ascolta ora la chiamerai e le parlerai e..." Feci per continuare ma Julian mi zittì.

"Sei pazzo? Io non dirò proprio un bel niente. Abbandonerò l'idea! Vuole stare con Evan? Ok, se lui è la sua felicità io non interferiró. Se ami qualcuno devi lasciarlo libero e felice giusto? Ed è quello che farò, ma non mi metterò in mezzo facendo in modo che si senta in colpa... E che poi magari abbia dubbi creando una situazione sconveniente che possa indurla ad amarmi per breve tempo, e poi magari poi se ne viene dicendomi io credevo di! No, mi dispiace Aron preferisco lasciare il mondo così."

Il suo ragionamento non faceva una piega, era logico e altrettanto sbagliato.

A parer mio aveva ragione fino a un certo punto, ma da un'altra parte io lottavo per chi amavo.

Ma vabbè punti di vista.

"Perché non me lo hai mai detto?" Gli chiesi cercando di farlo calmare.

"Ero troppo preso da te e da mia sorella, ero preso ad aiutare voi e a pensare alla vostra felicità... Perché ero stanco di vedere lei star male, di vedere la mia famiglia soffrire per lei e te, il mio amico alle pezze. E ho dimenticato me stesso."
Rispose sedendosi più calmo, ma sempre con le lacrime sul volto.

Mi sentii tremendamente in colpa perché in tutta quella situazione anche io ero stato egoista, avevo pensato a lamentarmi e a chiedere aiuto senza pensare a lui, senza capire se lui avesse mai avuto bisogno di me.
Senza che lui parlasse, non ero stato in grado di farlo e mi sentii un idiota.

"Mi dispiace Julian davvero, vorrei tanto poter fare io ora qualcosa ma... Sapendo di essere in mezzo, non so se convenga parlare con lei. Anche se non vuoi, anche solo per sapere il suo punto di vista." Cercai di sollevarlo un po', con la speranza di poter parlare un minimo di lui a Ginevra.

Almeno per capire se lui non si stesse sbagliando con la sua decisione.

"No davvero, lascia perdere."

Senza rispondergli gettarsi all'indietro sul materasso abbastanza frustrato e decisi di lasciarlo solo.

Uscì e mi fermai in corridoio per rispondere al cellulare che prese a vibrare nella tasca.

Ginevra

Ci mancava solo un altro danno per completare la mattinata, la giornata non era nemmeno cominciata.

Risposi.

"Aron vorrei parlarti, oggi c'è un po' di sole nel caso non ti fossi ancora affacciato, c'è ancora molta neve e fa freddo. Ma non ci metteró molto vieni al parco." 

"D'accordo." Risposi per poi chiudere.

Mi diressi verso l'ingresso e notai Luna sdraiata sul divano in soggiorno.

Mi guardó curiosa, ma la lasciai perdere. Non avevo voglia, ne modo ne tempo di parlare con lei.

Mi coprii bene e uscì.

Cuore d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora