Capitolo 8

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Julian se ne andò e lasciò di proposito me e sua sorella da soli.

Non riuscivo a guardarla con occhi normali, non dopo quello che avevo saputo da suo fratello.
Eppure per me era dannatamente bellissima.

Fece una cosa che non mi sarei mai aspettato. Mise una mano fra i capelli e tirò via la parrucca.

Lei non ne aveva.

Perché aveva quel che aveva.

Mi sembrò di perdere il senno e mi accasciai sul pavimento cadendo sulle ginocchia.

"Non dispiacerti. Non guardarmi con pietà, con pena. Sono sguardi che odio. Guardami come hai sempre fatto prima di sapere la verità. Come fossi normale. Perché per la prima volta l'unica persona che mi ha fatta sentire così, sei proprio tu Aron. Questa è una parrucca fatta con i miei vecchi capelli, sai ne avevo tanti. E così mi sono fatta aiutare un po'. Per non perdere il controllo delle mie emozioni." Una lacrima le solcó la guancia mentre si risistemava la parrucca.

Per la prima volta sentii le mie guance inumidirsi come un fiume in piena.

Stavo piangendo.

Ma cercai di ricompormi il più velocemente possibile, aveva bisogno di sostegno e non di qualcuno che piangesse per lei.

Dovevo essere il suo pilastro e lo sarei stato.

Mi alzai e andai verso di lei.
La strinsi a me più forte che potevo e solo in quel momento mi resi conto di quanto fosse delicata e dannatamente fragile.

Il suo profumo mi invase le narici.

"Mi dispiace per quello che ho detto davvero, non era vero. Io non so cosa mi prende quando sono con te, ma non è come dice Evan. Devi credermi Luna. So di essere uno stronzo, lo sono sempre stato. Ma non con te. Mai." Le dissi all'orecchio sentendola sussultare di conseguenza.

Accarezzai delicatamente la pelle nuda della sua schiena scoperta e sentii qualcosa sotto la pelle che mi rabbrividii.

"Hai un tatuaggio." Le sorrisi felice come un bambino che aveva appena trovato un giocattolo raro da qualche parte.

Annuì per poi voltarsi, mostrandomi la schiena con il disegno del suo tatuaggio lungo la spina dorsale.

Erano le fasi lunari. Il suo nome su pelle. Disegnato e circonciso nella massima precisione.

"Cosa vuol significare?" Chiesi passando dolcemente il polpastrello sui disegni, facendo rabbrividire la sua pelle al mio contatto breve, ma intenso.

"Diciamo che rappresenta me, le mie paure e i miei lati nascosti. Quello che si vede, ma non si osserva. Quello che pensi di guardare, che non comprendi. Non è facile, ma non impossibile." Si voltó nuovamente verso di me accarezzandomi la guancia.

"Sei bello Aron, davvero." Disse a bassa voce.

Nessuno mi aveva mai detto una frase simile con così tanta dolcezza e sincerità.
Ma più di tutto in quel momento era il suo sguardo a mettermi i brividi.
Sentii qualcosa scendere lungo la schiena fino a farmi rabbrividire il collo.

Non potevo più star fermo.

Agii impulsivamente.

La tirai a me e la baciai.

Sorpresa dal mio gesto mise istintivamente le mani sul mio petto, senza staccare però le sue labbra dalle mie.
Erano così dolci morbide e delicate.
Non sembrava aver mai baciato qualcuno, c'era timore timidezza e ansia nel suo bacio. Paura, ma soprattutto tanta determinazione nell'essere felice.

Sapeva di pesca, estate. Un mix di felicità che non fai altro che aspettare per mesi, dopo il gelido e malinconico inverno.

Si lasció andare e si strinse a me come fossi l'unica speranza a cui aggrapparsi.

Un bacio dolce che lentamente divenne sempre più passionale, pian piano senza rendercene conto ci gettammo sulla piccola aiuola di erba che c'era accanto alla nostra panchina.

Per un attimo ci staccammo e i nostri occhi parlarono più di quanto una semplice bocca potesse.

Non ci dicemmo nulla, restammo lì sdraiati per terra a guardare il cielo notturno.
La brezza fresca della notte cominciò a farla rabbrividire e così mi tolsi la giacca per coprirla.
Si accoccoló sul mio petto e sapevo che in quel momento il mio cuore era alla sua portata per l'ascolto.
Così come io sentii il suo respiro affannato sul mio petto.

Non c'era più nessuno.

Solo noi, il silenzio ed il cielo.

Cuore d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora