Capitolo 32

98 7 0
                                    

La settimana seguente Julian venne a bussare alla mia porta.

Era passata più di una settimana da quando ero in casa sua eppure sembrava molto di più.

Era arrivato il grande e fatidico giorno. Sarei tornato a casa, stavo organizzando le cose a poco a poco per il mio prossimo ritorno senza nemmeno pensare a cosa avrei fatto quando sarei arrivato a casa.

Avevo deciso di prendere casa in zona e di trovarmi un lavoro, mi serviva solo del tempo per organizzare tutto.
Ero abbastanza responsabile e adulto per fare le mie cose, e la mia famiglia non mi avrebbe ostacolato.

Portare effettivamente tutta la mia roba da una regione all'altra non era una cosa che potevi fare tramite wifi.

Istanantea.

Richiedeva molto e sarei tornato con tutte le mie cose a stare da loro, giusto il tempo necessario...

"Ehi amico, entra." Dissi mettendo a posto le valige.

"Quindi torni per un po' in città?" Chiese incrociando le braccia.

"Si, ne parlerò con Luna a breve. Anche perché non me ne vado per sempre, tornerò e mi stabilizzeró qui. Ho trovato il mio posto nel mondo se così si può dire." Gli sorrisi caloroso cercando un sorriso in ricambio.

Per la prima volta dopo tanto tempo ero  spensierato felice e tranquillo.
Non avevo più il pensiero assillante di lei, ormai era più che palese che le cose erano risolte e per di più stavamo insieme.

"Non voglio sentirmi chiamare Zio così presto eh." Scherzó Julian lanciandomi un piccolo borsello.

"Semmai tra qualche anno, ehi cos'è?" Risposi prendendolo al volo.

Lo aprii curioso e dentro vi erano un bel po' di soldi.

"Julian, penso che abbiate fatto già abbastanza per me non penso che serva altro." Risposi seriamente.

Non avevo intenzione di accettare una cosa simile.
Mi avevano dato un posto dove stare a loro spese e mi davano anche dei soldi?

"Hai speso molti dei tuoi risparmi stando qui, credo che te li meriti dopo tutto quello che hai fatto per la mia famiglia, e credimi è tantissimo per loro aver recuperato una figlia e per me aver riavuto una sorella."

Venne verso di me e mi abbracció.

Rimasi di stucco per le sue parole, non vi trovavo un senso così logico però se ci tenevano così tanto li avrei accettati.

Del resto non sapevo quanto tempo ci avrei messo a tornare su, forse qualche settimana o più.

Il tempo di sistemare le mie cose e la casa, avrei perso sicuramente un po' di tempo.

Del resto poi una lampadina mi si accese nella mente.

"Julian, per quanto riguarda Ginevra davvero dovresti lasciar perdere... Non possiamo scegliere chi amare e lei non poteva scegliere di ricambiare i tuoi sentimenti." Cercai di farlo ragionare senza essere pungente con le parole, più che altro per non ferirlo.

Sapevo che era ancora scosso per l'argomento e che cercava solo di non darlo a vedere, rispetto alla settimana precedente era di nuovo se stesso e più aperto, con me e con il resto della famiglia.
In fondo però sapevo quanto ancora la cosa gli facesse male.

Per qualche giorno si era limitato a monosillabi silenzio e musica ad alto volume in camera.
Conoscevo quel sistema, eccome.

Il classico di chi ascolta musica a palla per sovrastare il rumore incessante dei pensieri.

Cuore d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora