Capitolo 10

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Pensai al discorso fra me e Luna.
Non ci avevo mai pensato così intensamente però a dire il vero aveva ragione.

Io mi sentivo inebriato da tutto quello che mi faceva provare, una nuova sensazione che sicuramente accompagnata da un rapporto fisico mi avrebbe fatto sentire completo.

Ero curioso a riguardo e mi sentivo come un adolescente di 15 anni che non vedeva l'ora di provare la sua prima esperienza sessuale.

Imbarazzante.

Mi affacciai alla finestra e con mia grande sorpresa il cielo era grigio, si prospettava una bella scaricata di pioggia e un bel po' di fresco di arrivo.

Era strano.
Dopo tutti quei giorni di sole.

Qualcuno bussò... i miei non c'erano dato che erano andati a fare la spesa e così mi alzai per andare a vedere.
Stupito mi ritrovai Julian davanti allo stipite della porta non appena aprii.

"Oh ciao Julian non pensavo di vederti così... Dietro casa." Era effettivamente strano che non ci fosse Luna.

Se fosse successo qualcosa?

Cominciai ad agitarmi, ma cercai di non darlo a vedere.

"Sono qui perché ho bisogno di te, sto organizzando una piccola festa per Luna. Oggi è il suo compleanno." Disse.

I miei occhi uscirono fuori dalle orbite per lo shock! Lei non mi aveva detto niente e non avevo avuto modo di andare a comprargli neanche un regalo, come avrei fatto?
Mi toccava chiamare la mamma e dirle di passare in una gioielleria.

Volevo che avesse qualcosa di mio.

Qualcosa da tenere sempre con sé.

"Non te lo aveva detto vero?" Mi chiese notando il mio prolungato silenzio.

"No in effetti, dammi solo cinque minuti per chiamare mia madre. Devo chiederle un favore!" Risposi facendo accomodare Julian.

Anziché chiamarla decisi di mandarle un messaggio. Non volevo che Julian sentisse quello che avevo in mente, era una cosa che restava fra me e lei.

Un qualcosa che sarebbe rimasto anche quando me ne sarei andato.

E sarebbe stata speciale.

Mamma
Messaggio: Ho bisogno di un favore urgente dato che non posso muovermi da qui. Passa da una gioielleria e compra una collana color argento, con una coccinella magari o un quadrifoglio. Qualcosa che porti fortuna.
Impreziosita di qualche diamante dovrebbe andar bene. Ti farò trovare i soldi quando torni.

Breve, ma conciso.

Mi rispose.

Mamma: Con piacere! È la prima volta che ti vedo così preso da qualcuno Aron e sono fiera di te. So quanto è importante per te quella ragazza.

Sorrisi.

Ero contento che mia madre capisse senza il bisogno di ulteriori spiegazioni. Avrei voluto avere tempo per spiegarle qualcosa anche se non avevamo mai molto dialogo.
Ma in fondo capiva anche senza parole di troppo..

Tornai in cucina e Julian era intento a giocare con il cellulare.

"Allora direi che dobbiamo sbrigarci a pensare a qualcosa, non sarà facile organizzare una festa all'esterno con questo tempo. Non ci voleva." Dissi scocciato.

"Possiamo sempre montare un gazebo e far qualcosa sotto la pioggia, oppure festeggiare a casa mia. Abitiamo in una villa abbastanza grande." Propose lasciandomi a bocca aperta per lo stupore.

Nemmeno per le feste in stile americano.

Eppure ero più propenso per un qualcosa sotto la pioggia, qualcosa di più semplice conoscendola e non le solite a cui magari era abituata.

"Preferisco la pioggia. Magari tre gazebi, uno per le cose da mangiare, uno per ballare e uno con delle sedie e qualche tavolo dovrebbe andar bene. Un qualcosa in stile campagna." Proposi euforico.

Ero felice della mia idea perché sapevo che sarebbe stata approvata. Non era il tipo di festa in discoteca a cui ero abituato, ma il pensiero mi fece ridere... Se solo lo avessi raccontato a Tommy mi avrebbe preso per pazzo.

"Ottima idea Aron, credo che le piacerà parecchio. Invece delle solite feste a casa. Sono sicuro che ho fatto bene a rivolgermi a te. Ora mando un messaggio a Evan e Ginevra per il resto delle cose che servono.
La facciamo nello spiazzale che si trova su? Poco prima di arrivare alla girata del muretto?" Mi chiese.

Annuì. Era perfetto.

"Non so se sentirmi offeso per la frase in stile campagna o ridere nell'immaginare un ragazzo di città come te che si ritrova in mezzo ai cavalli." Scoppiò a ridere.

Era una risata piacevole e somigliava molto all'espressione di Luna quando sorrideva.
Era indubbiamente un bravo ragazzo che avrebbe rotto il culo a qualcuno senza problemi se avessero osato farla soffrire.
E sicuramente quella persona non avrei voluto essere io nemmeno per sbaglio.

Il classico gigante dal cuore d'oro.

"Sbrighiamoci. Per le sette di stasera deve essere tutto pronto e soprattutto prima che cominci a piovere a dirotto." Dissi guardando fuori il cielo.

Grigio perla, le nuvole.

Non sapevo cosa aspettarmi da quella giornata eppure mi chiesi perché non mi aveva detto nulla del suo compleanno.

Mi resi conto che stavo ancora conoscendo molti aspetti di quella ragazza, non ci conoscevamo da molto per quanto a volte potessimo sembrare così empatici.

Uno di questi era l'orgoglio.

Cuore d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora