Capitolo 27

75 7 0
                                    

Erano passati giorni da quella discussione.
Non ricordavo nemmeno da quanto tempo ormai stessi vivendo lì e un po' mi sentivo in colpa.
Vivevo a spese di altra gente anche se per un periodo determinato, almeno fino a quando Luna non avrebbe fatto pace con sé stessa.

Non lavoravo né nulla.

Avevo solo i soldi che mi ero portato dalla città, Julian che mi dava qualcosa di tanto in tanto.

Passavo le giornate con lui in giro per il centro, negli ultimi giorni facevamo unire a noi anche Evan e Ginevra.
Stavamo cercando di riunire i legami persi...

Non era facile vivere in quel modo, con la ragazza che amavo in casa e lei che non si faceva nemmeno vedere.
Faceva colazione, pranzava e cenava sempre dopo che io avevo finito e mi dileguavo in stanza.
Tutto pur di non incrociare il mio sguardo.
Forse perché il senso di colpa, di chi ha sbagliato a giudicare e a parlare senza ascoltare logorava davvero.

Pensai...

Tornai indietro con la mente ricordando quella famosa piazzola, il muretto, la panchina, l'albero di pesco e la piccola casa abbandonata dove avevo assaporato l'amore con lei.
Al tempo che era passato e a lei che era maledettamente bellissima nonostante tutto e aveva realizzato le mie paure... Ed io che in fondo invece...

Ero rimasto sempre lo stesso ragazzo che lei aveva conosciuto, nettamente cambiato sicuramente.
Ma l'amore che provavo: quello non sarebbe cambiato mai.

Eravamo in pieno inverno, freddo secco e gelido.
Un po' come il cuore della ragazza che amavo, un po' come lei.
Non era più calda e solare come il sole di piena estate.
Ormai lei era diventata il cuore dell'inverno.

Dovevo solo fare in modo che si sciogliesse.

Ero sdraiato sul letto da più di un ora e avevo voglia di andare a fare una camminata.
Erano le 16:00 e il cielo era di un manto bianco malinconico.
Di lì a poco avrebbe cominciato a nevicare e sinceramente la cosa non mi dispiaceva affatto.
Non ci misi molto a infilarmi qualcosa di pesante, guanti sciarpa e cappello.

Sembravo Harry Potter pronto per andare a Hogsmeade. Beh, quasi.

"Caro dove vai? Fuori il tempo non promette bene. Non vorrei che ti trovassi sotto la bufera." Mi disse Daisy preoccupata.

"Oh non si preoccupi, tornerò per le 18:00 Daisy. Sarò in tempo per la cena! Ti ringrazio per tutto sul serio." Le sorrisi amichevolmente.

In risposta annuì tornando alle sue faccende casalinghe.

Mantenere una villa del genere costava soldi e fatica.

Camminai in salita per circa due chilometri e mezzo per poi procedere un altro paio di metri, ritrovandomi dinnanzi al parchetto però dalla parte opposta della discesa... Che invece si trovava dall'altra parte e che all'epoca conduceva alla mia vecchia villetta.

Sospirai.

Ero nel pieno della nostalgia di quel viaggio e nel pieno dei ricordi.

Sentivo il freddo pizzicarmi e farmi rabbrividire e allo stesso tempo la mia mente viaggiava lontano, immaginando un sole splendente e meravigliosamente caldo sulla pelle.

Sognavo ad occhi aperti mentre ad ogni passo mi avvicinavo sempre più allo spiazzale.

Ed infine eccola lì.

La mente giocava brutti scherzi e ricordai... La festa, la musica e la pioggia... Il quadrifoglio che adornava il suo collo morbido e liscio come la seta.

"Che ci fai qui?"

Mi voltai per lo spavento.

"Ah ss..e..i tu, scu..s..ami pensavo..." Balbettai colto di sorpresa.

Cuore d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora