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Sono passate quarantotto ore da quando sono qui dentro, mio padre non so che fine abbia fatto ma suppongo mi stia cercando.
Vedo delle luci blu che riflettono verso la finestra di questa stanza, è la polizia sicuramente. Sono venuti a salvarmi.
La porta si apre, è Simone è insieme a lui c'è mio padre. Pieno di sangue.

<< Papà. >>
<< Usciremo da qui. >> mi sussurra.
<< Non ne sarei cosi sicuro. Parliamo un po'. >> parla Simone mentre si siede sul letto mentre io sono vicino a mio padre.
<< Ti ricordi quando ti dissi che Edoardo è morto? >> Ride. Cazzo ride. << Non è vero. È vivo e vegeto, ma dovevo dirtelo cosi ora sei tutta mia. >> Mi bacia il collo. Non ci credo! Edoardo è morto, sicuramente mi sta dicendo questa cattiveria per farmi sentire male.
<< Simone, lasci andare Ambra e suo padre. >> Un signore da un megafono parla da fuori questa orribile casa isolata.
<< No, devo fare una cosa. >>
Simone si alza, si avvicina a mio padre inizia a picchiarlo a sangue.
<< Lascialo bastardo! Papà. >> Cerco di avvicinarmi ma quella tizia mi blocca. << Lasciami troia.>>
La ragazza mi butta sul letto, lei si posiziona su di me per baciarmi ma cerco di dimenarmi ma la ragazza infila in me con tutta forza tre dita. Mi fa malissimo!

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