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Sono venti minuti che aspetto su questa poltrona scomoda, mi sto per incazzare, aspetto cinque minuti e poi andrò via e si farà a modo mio.
<< Buongiorno, signorina Malik >> La ragazza saluta la sua titolare. Voglio proprio sapere che faccia ha questa signorina, si fa desiderare cosi tanto!
La signorina, risponde con un semplicissimo buongiorno. Indossa un tailleur molto elegante rosso abbinato a un paio di décolleté nere lucido.
Alzo il mio sguardo verso il suo viso, non è un viso qualunque, ma il suo. Ambra! Ambra Hadid! La mia Ambra!

*AMBRA*

"Piccola, stiamo arrivando! Ti lasciamo Lucas e Jason, mentre noi facciamo qualche commissione." papà mi lascia questo messaggio in segreteria.
Posteggio la mia auto, nel garage della mia azienda. Entro, tutti i miei dipendenti mi salutano con un sorriso stampato in faccia.
<< Buongiorno signorina Malik. >> è la mia segretaria Sam. Non la guardo in viso, voglio andare nel mio ufficio per sbrigare alcune praticare per la sfilata.
<< Buongiorno. >>
<< C'è il signore Amato, lo faccio entrare? >>
Amato? Questo signore ha lo stesso cognome del mio Edo. Sorrido.
<< Signorina? >> Entro nel mio ufficio, non faccio in tempo a dare una risposta alla mia segretaria, che con arroganza il tipo entra nel mio ufficio.
<< Maleduca...to!! >> Edoardo! Sbatto i miei occhi, non ci credo! Aveva ragione. Non è morto!
<< Ambra! >>
<< Tu sei vivo. >> Annuisce. << Mi hanno fatto credere che tu fossi morto. >>
<< Simone. Mi dispiace. >>
No. Non voglio crollare davanti a lui. Io sono cambiata. Non sono la stessa.
<< Maleducato, dovevi aspettare il mio permesso. >>
<< Chi sei tu? >>
<< La proprietaria si questa azienda, comando io. >> lo guardo negli occhi, con aria di sfida. La porta del mio ufficio si apre dolcemente. Sono i miei bambini.
<< Ciao piccoli pesti. >> sono i miei fratellini. Li stringo forte.
<< Come sei bella oggi. >> parla Jason.
<< Abbiamo un fiorellino per te. >> Mi porgono una margherita presa nel giardino della mia azienda, li ringrazio. << Chi è il signore? >>
<< È un amico di vecchia data. >>
<< Ciao, come vi chiamate? >> I bambini si vergognano, si mettono dietro le mie gambe.
<< Jason e Lucas, sono i miei fratellini. >>
<< Ciao Jason e Lucas, io mi chiamo Edoardo ma potete chiamarmi Edo. >>
I bambini escono dal mio ufficio dopo avergli dato una caramella, presa nella mia borsa. Con la mia segretaria, sono andati a fare un giro, giusto per trattenerli un po'.

<< Dimmi tutto. >>
<< Voglio aprire un ristorante nel castello, dove tu vuoi organizzare la tua sfilata. >> Uhm...
<< Quando vorresti aprirlo? >>
<< Due mesi. >> scherza?
<< No. Tra trenta giorni deve essere tutto pronto. Non posso rimandare la sfilata! >>
<< Non si può fare. >>
<< Allora pensa a un altro posto. >> alzo un po' la voce, non mi piace quando qualcuno prova a contraddirmi. << Facciamo una cosa, mi aiuti con l'investimenti per il castello e faremo la sfilata a l'inaugurazione per il ristorante. >> Edoardo ci pensa un po' su..
<< Ok. >> Rimaniamo li a guardarci per qualche minuto.. << Vuoi pranzare con me? >>
<< No, Edoardo, non mi va! >>
<< Bene, ci vediamo domani per le pratiche. Ti va di andare insieme? >>
<< No. Ci vediamo li. Alle quattro del pomeriggio! >>

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