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Passato del 2015
Izuku dopo aver ripensato a quell'episodio non riuscì a resistere, recuperò il cellulare che aveva abbandonato sul comodino e compose di nuovo il numero del suo amato Kacchan.
"pronto, sì sto bene tranquillo, è che mi mancavi"
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Izuku venne svegliato da qualcosa che gli solleticava la guancia, ma poi quel qualcosa passò al naso, alla tempia e all'angolo della bocca. Il verde sorrise senza aprire gli occhi, sorrise contro quella sensazione piacevole e poi allungò il braccio.
Bakugou aveva dormito sì e no due ore quella notte. Era stato al telefono con Izuku fino alle quattro e poi non era riuscito ad addormentarsi. Continuava a rigirarsi tra le coperte pensando a quel ragazzo lentigginoso che aveva rischiato la vita e che in quel momento si trovava a casa senza un'assistenza medica ventiquattro ore su ventiquattro. Lo terrorizzava l'idea che potesse succedergli qualcosa e che lui fosse troppo distante.
Si girò aggrappandosi con le dita alla federa verde del cuscino. Verde, quel colore che un tempo riteneva così insulso ora era diventato il suo tutto.
-devi dormire Katsuki- pensò strizzando gli occhi e cercando di cadere all'improvviso in un sonno profondo. Riaprì gli occhi, rossi come due raggi laser nel buio della stanza, si girò ancora mettendosi stavolta con la pancia in su, allargò le braccia e rimase a fissare il soffitto -ma che mi hai fatto nerd?-
La sveglia suonò e Bakugou si alzò di scatto, nel giro di qualche minuto già si era vestito ed era pronto per uscire.
"io esco" urlò aprendo la porta di casa. Uscì talmente velocemente che non diede la possibilità ai suoi genitori di rispondergli.
Quando Bakugou raggiunse la meta bussò piano e la donna, di corporatura minuta, con guance tonde e occhi luminosi, gli aprì e gli sorrise amorevolmente.
Il biondo si era mosso in punta di piedi in quella stanza. Era arrivato al fianco del letto e si era chinato continuando a fare meno rumore possibile.
Si sporse in avanti poggiando le labbra sulla guancia del ragazzo ancora addormentato, siccome quello non si mosse, decise di continuare, gli baciò la punta del naso per risalire fino alla tempia coperta dalla benda bianca e poi scendere fino all'angolo della bocca e finalmente eccolo lì, il sorriso che desiderava vedere.
Il verde sorrise dopo aver realizzato che il suo ragazzo lo aveva raggiunto e lo stava svegliando dandogli piccoli baci su tutto il viso. Non gli era servito aprire gli occhi per accertarsene, a lui era bastato l'odore. Non lo avrebbe mai confuso, quello era il profumo del suo Kacchan.
Il verde sorrise e allungò un braccio mettendo la mano sulla nuca del biondo e tirandolo verso di sé facendo combaciare le loro labbra.
"buongiorno Kacchan" sorrise rimanendo con la propria bocca su quella del ragazzo leggermente spaesato per come si fosse ribaltata la situazione.
"come stai Deku?" il biondo continuava ad avere quell'ombra preoccupata negli occhi. Da quando l'aveva visto il primo giorno sdraiato inerme in quel letto di ospedale non si era riuscito a togliere dalla mente quell'immagine.
"ora che tu sei qui sto benissimo" rispose il verde mettendosi seduto sul letto e incrociando le gambe.
Fecero una colazione rapida e uscirono di casa per andare a fare una passeggiata. Il biondo continuava a lanciare sguardi preoccupati all'altro e cercava il più possibile di tenerlo lontano dalla strada trafficata.
Il verde si accorse di quel modo di fare del suo ragazzo, un po' gli era grato perché si preoccupava per lui, ma aveva paura che quel suo agitarsi potesse farlo stremare ed esaurire. Si fermò piantando i piedi e aspettò che il biondo si accorgesse del suo gesto e si fermasse anche lui.
Quando Bakugou vide il verde impalato in mezzo alla strada perse un battito e gli si avvicinò con sguardo ancora più preoccupato
"ehi Deku tutto bene?"
Il verde posò i propri occhi smeraldo in quelli rubino e diede vita a quel gioco di colori che in confronto l'aurora boreale è una macchia di colore che sta lì per caso.
"Kacchan smettila"
"cos..."
"ti vedo, sei preoccupato tutto il tempo. Ti guardi intorno come se da un momento all'altro dovesse arrivare un pirata della strada e dovesse metterci sotto. È da un'ora che camminiamo sempre sullo stesso marciapiede, ancora non abbiamo mai attraversato..." sospirò e si avvicinò al biondo poggiandogli una mano sulla guancia "...lo so che hai provato paura m..."
"paura? La paura non è niente in confronto Deku. Io ho provato il terrore di perderti, il vuoto della tua assenza, ho provato l'insensatezza della mia vita senza di te. Io volevo solo una tua risposta, solo una parola e quella ha tardato un mese intero per arrivare e in quel mese, cazzo in quel mese pensavo che il cuore mi si fermasse e un po' ci ho sperato, pensavo che i polmoni collassassero su loro stessi. Ho pensato per un mese intero quali fossero state le ultime parole che ti avevo detto, porca puttana nemmeno quelle mi giungevano alla mente. Avevo perso la voglia di vivere perché il mio vivere sei tu. Tu sei ciò che mi tiene in piedi, tu sei ciò che mi dà la possibilità di riprendere fiato, tu sei la cosa più importante della mia vita..." il biondo tremava sotto il tocco leggero dell'altro, ma non gli importava, era stato zitto per troppo tempo "... e in quel dannato mese la cosa più importante della mia vita è rimasta in silenzio senza ricordarmi come si vive. Deku porca miseria tu mi devi ricordare come si respira perché quando non ci sei, io vado in apnea e trattengo l'aria finché non ti rivedo..." fece un passo verso il verde "...non è stata solo paura, è stato come se non avessi vissuto per un mese. Non puoi chiedermi di stare tranquillo, perché ho provato la sensazione di non averti più accanto ed è stato come morire ma essere obbligato a rimanere sulla terra"
Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!
Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^
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You are mine
أدب الهواةBakugou e Izuku sono innamorati follemente l'uno dell'altro. Percorreremo la loro storia d'amore tramite flash back, sensazioni, follie e tanto altro. Scopriremo come il loro amore è andato crescendo e li ha travolti portandoli a non vedere altro c...