La pioggia correva sul corpo e la maglietta ormai bagnata di Yoongi mentre nella sua tasca, stretta nella sua mano destra c'era la voce di Hoseok.
Il vento incombeva sulle foglie verdi e i fiori sbocciati e il cappello a visiera copriva poco la sua testa, era arrivato a casa con i passi più veloci, anche che nelle sue scarpe c'erano mari d'acqua tanto da avere i calzini spolti.
Ma non aveva tempo di stare lì ad asciugarsi, si svestì davanti all'entrata di casa, era in mutande con la chiave del suo amore in mano mentre correva sul suo divano chiaro coprendosi con una coperta, tremava, non trovava la posizione giusta e pensava che fosse tutto sbagliato, di corsa salì le scale e guardò la pioggia cadere sulla finestra e il suo letto disfatto, aveva capito che poteva sentirlo solo da sdraiato mentre come un film passare le gocce giù come una gara fino al bordo della finestra.
Era sdraiato con le cuffiette appoggiate alle sue orecchie drizzate e le mani sudate, doveva solo schiacciare play e tutto sarebbe diventato il suo più grande sogno.
"Ciao Yoongi, sono Hoseok, il ragazzo agorafobico dietro al muretto nel giardino della casa della mia adorata nonna, lì ho incontrato un ragazzo, un ladro, che mi fece perdere il cuore dallo spavento, quella paura col tempo era diventata simpatia e amicizia tra me e quel ladro.
Sapevo poco di lui eppure più parlava più lo sentivo vicino a me, con la schiena appoggiata al muro mentre le tue dita muovevano la polvere, scuotendomi le ossa.
Eri così strano, così Pacifico a parlare di te con chissà mai quale sconosciuto, solo perché volevi conoscermi.
Non so se sia stato un bene, che tu abbia deciso di sederti per giorni infiniti che per noi erano attimi per tutto questo tempo.
Devo ammettere che sei stato davvero bravo sai? A farmi cadere in questa trappola così bella quanto complicata.
Un giorno avevo letto che l'amore sbocciava in estate come le rose, a me aveva funzionato tanto tempo fa, ma ho notato che tu, non eri una rosa come le altre, dicevi di amarmi da tempo, quando ancora c'era freddo e dovevamo coprirci con le giacche, e tutt'ora ricordo la tua voce dirmelo, -ti amo Hoseok- eccome se lo sento nella mia mente, anche quando me lo hai urlato fuori di casa, che pazzo.
Scommetto che tu mi avresti risposto con -sono pazzo di te- eppure mi toccherà tenermelo solo a mente, perché la tua voce anche se fissa nella testa mi sorprende sempre.
La mia paura della piazza con il passare del tempo era calata, diventata una noia, una cosa che capitava raramente e riuscivo a starci dietro, prima guai, svenivo e mi facevo male e mi spaventavo ancora di più.
Credo che casa mia sia diventata la mia trappola e la tua quel muro che usiamo per appoggiarci la schiena, io la vedo come una seconda pelle che può sfiorarti solo se ascolti bene, a volte i fiori mi chiedono di te e gli uccellini cantano solo dopo averti visto.
Tu sei quel mondo che in tutti questi anni avevo perso.
Mi dispiace solo che io non sia quel bambino che raccoglieva le margherite e quasi mi maledico per non esserlo stato.
Mi dispiace anche aver perso tutto questo tempo a dire addio al mio amore estivo, perché di amore prorpio non ne sapevo nulla.
Ora ci sei tu, questo ladro di cuori, che dalla paura ha fatto diventare tutto amore.
Non lo ammetterò mai, Yoongi, di amarti, ma dammi tempo, ancora un po', le rose ci mettono del tempo per crescere e la tua, nel mio giardino, sta arrivando a diventare la più bella di tutte.
Alla fine è cresciuta con noi, con me e te, con la pioggia e il sole.
La sera leggo poesie per vedere il tuo volto, quasi mi manca e piango, non capisco tu come faccia ad essere innamorato di una voce, una voce che ha paura e trema, come le foglie in autunno che stanno per cadere ed essere pestate.
-ma tu non sei una foglia tu sei il mio sole- lo so, Yoongi, che ti alzi come scusa per vedermi e farti scaldare da me come il sole, ma sappi che sono freddo, come un cubetto di ghiaccio, sono pietra al tocco più deciso.
Yoongi, io ancora sento caldo dove mi sfioravi e quasi stavo male senza, penso di aver trovato il motivo del mio dolore dentro a quella casa: il fatto che dentro o fuori, nella mia casa non ci sei tu.
Tutti dicono che le case sono un posto dove ci troviamo bene, e non ci credevo mai, anzi ridevo, ma ora Yoongi, l'unico posto in cui vorrei stare è tra le tue braccia al chiaro di luna, ormai Yoongi, sei la mia casa.
Volevo anche dirti che se vai avanti, troverai io che leggo delle poesie, mie o di poeti, ma sono tutte state sottolineate a matita e dedicate a te."_______________________________
Note:
Spoiler: le poesie saranno tutte mie perché mi pacca cercare le mie preferite.
Non lo so, bello?Votate e commentate che stasera non mi sono scordata ;)
"La voce di chi ami, che dice di amarti è come il sole quando incontra la luna in quel angolo di cielo nascosto: bellissimo"
-Fiore
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𝐀𝐆𝐎𝐑𝐀𝐅𝐎𝐁𝐈𝐀 || 𝐒𝐎𝐏𝐄
Fanfiction𝑌𝑜𝑜𝑛𝑠𝑒𝑜𝑘 Hoseok era un petalo di rosa e Yoongi era solo una spina appuntita sul gambo di essa. Iniziata: 251119 Finita:140520 #1 agorafobia 110320 #1 hopega 210420 #1 sobi 130221 #1 garden 070321