Erano tornati a casa, le ginocchia non reggevano più e Jangmi tremava dal freddo, almeno per quello che sapeva Yoongi.
Non si era fatto accompagnare a casa e dopo un abbraccio e un cenno con la mano, si divisero, allungando il filo rosso legato ai loro mignoli.
Hoseok era intrappolato in una situazione dove non ne poteva uscire sano, non ne poteva uscire bene, Yoongi aveva tutte le ragioni per abbandonarlo, per arrabbiarsi e smettere di amarlo.
Ma con il suo ombrello verde, credeva ancora nel sole e ai raggi che si appoggiavano ad esso, facendo un'ombra che camminava insieme a lui.
La vedeva a forma di Yoongi, sempre al suo fianco, ci credeva, non era pronto a nessun tipo di addio, non più, era pronto a creare una vita anche fuori da casa sua, aveva capito, che aveva paura del fuori, perché nessuno gli dava il coraggio di prenderlo per mano e portarlo a vedere il mondo.
E Yoongi lo aveva fatto ballare sotto la pioggia, guardare il suo collo umido, quel sorriso macchiato da gengive rosacee e i capelli neri che brillavano sotto le gocce.
Voleva rivedere quella scena nei suoi sogni.
Voleva vivere come quella pioggia che lo vedeva ballare, toccandoli, sfiorandoli piano, bagnandoli e rendendoli scivolosi, voleva vivere senza rimpianti, senza pensieri e senza musica, perché le loro risate era più belle, era più bello tutto se loro due, erano vicini, insieme, ad incrociare lo sguardo, ad abbracciarsi e saltare in quel cemento che fa tanto leggero sotto i piedi.
Voleva vivere sotto ad un piumone grande per due, per poi accantonarlo nel letto, perché le loro braccia bastavano per tenerli al caldo, voleva spostare i capelli di Yoongi bagnati dal viso e baciarlo, sentire quelle labbra alla menta mischiata al tabacco e voleva farsi stringere come se volesse scappare via.
Ma non voleva farlo, sarebbe rimasto lì, ad essere stringo forte, fino a sentirsi a casa.
Yoongi nel cuore sentiva che c'era qualcosa tra lui e Jangmi, qualcosa non di nuovo, che era cresciuto nel tempo, che da mesi si era creato, solo grazie ad un giorno di pioggia, Yoongi non si spiegava come chiudendo gli occhi sentiva Hoseok più vicino, quando davanti a se aveva Jangmi, così bello, con i capelli chiari e un sorriso luminoso, al contrario del suo, quasi triste per le sigarette.
Si sentiva così bene con entrambi, così diversi, anche se nella stessa persona, li sentiva uguali, e sperava quasi di aspettarsi il volto di Jangmi dietro a quella voce timida dietro al muretto.
Tremava, come faceva Hoseok, e diventava rigido, quando veniva sfiorato, aveva lo stesso odore e stesso sapore, anche se mai assaggiato, sentiva il bacio rubato sulla guancia come un cicatrice, un segno che mai gli andrà via dal viso, neanche lavandolo.
Sembrava strano come le sue dita volessero stringerlo così forte, come sognava di fare con Hoseok, li sentiva così, vicini.
Sembravano diversi, ma il modo di parlare piano diventava lo stesso, lo ascoltava con la stessa voglia, con lo stesso amore, sapeva bene di non poter amare due ragazzi.
Gli occhi di spalancarono proprio quando le dita bagnate strinsero la maniglia della porta congelata, sentendo come una scossa nella schiena, o una testata su un muro di cartongesso, si era reso conto, che per tutto quel tempo, Hoseok, era davanti a lui, a parlargli del bimbo delle margherite, a dirgli bugie per nascondersi, ma era troppo tardi.
Yoongi lo sognava ogni notte quel ragazzo della pioggia, come il ragazzo amato del sole, il destino o solo le condizioni meteo, fecero crescere il sole, che gli scaldava la nunca, facendolo ridere.
"Che stupido"
Si morse il labbro ed entrato in casa, appoggiando le spalle alla porta appena chiusa fece scendere il suo corpo al pavimento.
Si dava dello stupido, quello che diceva che avrebbe riconosciuto Hoseok solo dalla voce, si era fatto imbambolare da un viso angelico pure sotto la pioggia. Sotto alla tempesta.
Ora, moriva dentro a pensare che quando si farà vedere, Hoseok sembrerà ancora più bello.
Perché anche se lo aveva già visto, credeva, che dopo la conferma, un giorno, chissà quando, sarebbe riuscito ad amarlo del tutto.
Finalmente.
Asciugando le piccole lacrime dal suo occhio destro, scosse i suoi capelli, toccandoli, sfiorandosi la guancia, il collo, il petto, dove Hoseok e Jangmi, erano la stessa persona, dove era stato toccato da lui.
E stava così bene, li per terra, a respirare piano e a ricreare, a ridere, per come fossero davvero loro.
Quelli destinati ad aversi nel cuore.______________________________
Note:
Can I cry?
Quanto amo questo capitolo?
Tutto grazie alle slowed song tristi ok.
Mi rilassano.Votate e commentate questi bimbi sono soft raga.
"Nel suo cuore, troppo piccolo per Hoseok, era riuscito a metterci anche Jangmi, sorpreso da tutto quello spazio, capí, che non era stato aggiunto amore, ma sottolineato ancora di più.
Erano e facce di una sola medaglia e a Yoongi, piacevano entrambe"-Fiore
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𝐀𝐆𝐎𝐑𝐀𝐅𝐎𝐁𝐈𝐀 || 𝐒𝐎𝐏𝐄
Fanfiction𝑌𝑜𝑜𝑛𝑠𝑒𝑜𝑘 Hoseok era un petalo di rosa e Yoongi era solo una spina appuntita sul gambo di essa. Iniziata: 251119 Finita:140520 #1 agorafobia 110320 #1 hopega 210420 #1 sobi 130221 #1 garden 070321