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Il giorno dopo Yoongi stava correndo per il suo viale, per scaricare tutte le energie che aveva quella mattina, il cielo era dipinto di azzurro con piccole nuvole bianche che si sfumavano con esso, era di buon umore anche se non aveva dormito così tanto, non lo aveva fatto perché continuava a ballare per casa con le parole di Hoseok nelle orecchie.
Aveva imparato a memoria il testo di quella canzone e di tutte quelle poesie.
Il vento gli diceva che Hoseok sarebbe passato per il pomeriggio dalle rose così aveva il tempo per calmarsi e pranzare con calma.
Era entrato in casa sudaticcio e con le cuffiette ancora nelle orecchie, aveva deciso di non fumare prima di andare a correre e anche di non fare colazione, ora era affamato ma doveva lavarsi e portare via con l'acqua della doccia quel sale dalla pelle.
Entrato in bagno le sue gambe erano stanche e gli pregavano di usare la vasca per una volta dopo tanto tempo, diede ascolto al suo corpo, era comunque molto presto e aveva il tempo per respirare e riprendere fiato, così da avere la voce riposata e tranquilla da far coccolare Hoseok tutto il pomeriggio.
Entrato nella vasca i suoi muscoli poterono rilassarsi e le vene sulle sue mani finalmente riposare in pace, aveva le dita gonfie che teneva no i suoi anelli stretti.
Sdraiato, accese una sigaretta, faceva uscire il fumo dal naso mentre il suo braccio era appoggiato al bordo, aveva gli occhi chiusi e quella dipendenza stava perdendo di significato ormai per lui.
Ne aveva una migliore, aveva una dipendenza che non gli faceva male a niente, lo faceva stare bene dalle dita dei piedi fino alla punta dei capelli scuri.
Si stava abituando a quei capelli e sperava che a Hoseok piacessero come a lui.
Canticchiava una delle tante poesie del rosso mentre fumava la sua sigaretta, fece scendere la testa dentro all'acqua ormai tiepida, buttata la cicca nel pattume vicino, si lavò con cura.
Vestito pronto per uscire mancava ancora un'ora prima di andare se e non aveva ancora mangiato, ma come faceva ad avere fame, che tra poco avrebbe visto la sua cura, mangiò un po' di riso e delle verdure grigliate, finito di bere la sua acqua si mise la sua giacca di jeans leggera che completavano i suoi jeans strappati alle ginocchia neri.
Quel giorno col sole e un aria che portava via le nuvole, aveva un po' di fresco alle braccia.
Camminando veloce per la strada che gli sembrava infinita, calmava il suo cuore e mentre la sua collana dondolava sul suo collo bianco anche se già col segno della maglia sul colletto, sembrava furtivo, tanto che Hoseok non se ne accorse, stava innaffiando che il muoversi delle foglie sembrava l'acqua cadere sul terreno umido.
Il tempo di girarsi e vide una sagoma, corse dietro al muretto con il cuore in gola e la sua pelle alzare i peli dai brividi freddi sulla schiena.
"Hoseok! Sono Yoongi, non volevo spaventarti"
Yoongi cercava di calmarlo ma neanche si era accorto di lui e senza farci caso riuscì a scrutare il ragazzo, soprattutto il colore dei suoi capelli; viola, i capelli erano viola, ormai sbiaditi sul lilla con ciocche azzurre.
"Yoongi, non farlo ma-i p-iù"
Con il respiro che gli appannava la vista cercava di credere che il ragazzo non lo abbia visto in nessun modo, neanche la punta delle scarpe o anche solo la sua camicia azzurra.
"Tranquillo Hoseok, se ti spaventa il fatto che io ti abbia visto beh, non ti ho visto, non ho visto niente non ho fatto in tempo e tu sei scappato subito"
Con le ginocchia al petto quasi gli venivano in mente i primi incontri, quella paura che gli faceva voglia di conoscerlo e di aprirsi con lui, quei brividi che gli ricordavano che era vivo, anche dentro a quattro pareti o dietro ad un muretto.
"Promettilo Yoongi"
Fece un respiro, come poteva mentirgli, ma come poteva farselo scappare ora, sbagliando proprio adesso.
"Prometto Hoseok"
Disse sconsolato, ma ormai era tardi e Hoseok credette alle parole tremolanti e tranquille di Yoongi che era ancora in piedi davanti alla sedia illuminata dal sole e le rose bagnate dall'acqua appena data, con l'innaffiatoio caduto e lasciato al suo destino.
Lo mise a posto, spostando poi la sedia all'ombra, il cigolio aveva svegliato le orecchie del ormai viola che capirono che Yoongo ci si era seduto sopra.
"Vorrei un abbraccio, per farti calmare ancora un po', magari le mie parole non si sono bastate"
Chiuse gli occhi e lasciò andare le sue mani sulle cosce tese e allenate da stamattina.
Hoseok non poteva farsi scappare il calore di quel ragazzo, decise di farsi coccolare per poco giusto il tempo di sentire il suo cuore battere forte come il suo.
Alzatosi in piedi, spostò la polvere dalle sue gambe e si lasciò prendere in braccio dal magiore, che con gli occhi chiusi, strinse i fianchi di quest'ultimo portando la sua testa al petto, accarezzandogli i capelli morbidi.
In un attimo, una foto veloce nel cervello che gli fece aprire la bocca; anche Jangmi ha i capelli viola, anche lui a contatto stringendolo a lui era uguale a Hoseok.
Ma era impossibile, il ragazzo se ne era andato con i capelli viola acceso e Hoseok li ha ormai lilla.
Il cervello smise di funzionare quando Hoseok mise la sua mano sulla nunca del moro, appoggiando a sua volta il viso sul petto con quella camicetta leggera, ascoltando come il cuore di Hoseok, suonava, batteva più forte quasi di quello di Yoongi, ormai immerso in una canzone infinita tra il cuore e le parole.
Fece stringere a se ancora di più il ragazzo non volendo staccarsi da lui.






















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Note:
Abbiamo capito che voglio scrivere di più ok.
Oh shit i capelli raga.

Votate e commentate che magari Yoongi prima o poi ci arriva eh.

"Batte forte
A ritmo delle tue parole
Che offusca il mio cuore
Facendolo battere a tempo
col tuo
Le mie orecchie
Estasiate ormai
Fanno smettere il respiro
E i pensieri
Mi abbandonano"

-Fiore

𝐀𝐆𝐎𝐑𝐀𝐅𝐎𝐁𝐈𝐀 || 𝐒𝐎𝐏𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora