Capitolo 16 "il raggio"

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Susan
Atterrai di botto su qualcosa di morbido e secco. La schiena ne risentì molto. Qualcosa iniziò a solleticarmi il viso e le caviglie, un odore pungente di selvaggio e di umido invase il mio naso.

Spaventata sbarrai gli occhi.

Una luce pallida mi illuminò il volto, ero distesa a terra, con tanti filetti d'erba in bocca. Iniziai a sputarli disgustata, asciugandomi il mento

<<Vuoi una mano?>> Sbucò da dietro la luce una voce pacata e divertita.

Presa dalla paura colpii la luce, un suono di vetri rotti riecheggiò intorno a me.

<<Ma sei scema? Era l'ultima!>>

Mi alzai lentamente stropicciandomi gli occhi. Mi ritrovai Atreio, accovacciato sul terreno che cercava di assemblare i cocci del vetro della lanterna che avevo frantumato...

<<Scusa, io...>>

<<Tranquilla, non fa nulla (cercò di opprimere la rabbia)... brutto atterraggio eh!>>

Disse con una nota di satira in bocca. Brontolai, stanca del suo sarcasmo dandogli le spalle. Ripulii con una mano il vestito sporco di terra e mi grattai la cute solleticata dai filetti d'erba impigliati tra i capelli. Atreio cercò anche lui di ricomporsi, imitando i miei gesti, ma non ci riuscì perfettamente. I suoi capelli divennero più scompigliati di prima.

<<Bene, incamminiamoci, ah prima che mi dimentichi (roteò il busto e spalancò le braccia) benvenuta a GloryHawk>> Indicò l'orizzonte.

Un gigantesco campo si estendeva piatto sotto il chiaro di luna. Sembrava paglia quella che avevo sotto i piedi, era corta e ruvida al tatto. Una stretta striscia di terra nera si faceva largo dividendo la paglia da una parte all'altra, lasciando nel mezzo una larga stradina di terra con delle zolle mischiate a qualche pietra. Sopra la terra, delle piccole impronte di cavallo proseguivano per metà vallata

Era popolato quel posto?

Sembrava un campo di raccolto, notai che in alcuni spazzi del terreno dei ciuffetti d'erba, oscurati dalla notte, spuntavano in lontananza. Alzai lo sguardo, delle grosse sagome senza forma erano sparpagliate per il campo, sembravano montagne di fieno. Alcune volte riecheggiavano nitriti e rumori di zoccoli che scalciavano a terra risuonavano come lamenti nelle mie orecchie. L'aria era molto più pulita, sembrava come nuova. Entrava fresca nei polmoni con una leggerezza innata.

Mi guardai intorno. Non mi aspettavo che GloryHawk fosse un campo sperduto scordato dal mondo. Atreio iniziò a dirigersi seguendo la stradina di terra nera.

<<Non vedo bene...>> Era troppo buio e non riuscivo a vedere dove mettevo i piedi

<<Sforzati principessa!>> Rispose secco.

<<Bhe! Se a quest'ora avessimo avuto una lanterna, dato che qui fa notte prima di Greenmoon, non ci sarebbe stato questo problema, non credi Atreio?>> Si fermò di botto, si girò strisciando i piedi piantati nel terreno, mi guardò con sguardo severo.

<<Ma, per la cronaca... chi è che ha rotto l'unica lanterna disponibile? Ah! eh un'altra cosa Susan, se a quest'ora avessi avuto la buona intenzione di ascoltare i miei consigli e di filare dritta dritta nel tuo orfanotrofio... non ci sarebbero state tutte queste difficoltà!>>

Ero indignata! Quel ragazzo non era sano di mente! Non capiva che ormai ero esiliata dal mio paese? Sbuffai e ricominciai a camminare, lo superai accelerando il passo.

Non poteva trattarmi in quel modo, NO!

<<Ma se non sai neanche dove metti i piedi come fai a sapere la strada? Stai dietro di me per favore!>> Atreio cercò di superarmi accelerando il passo.

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