Capitolo 25 "la dea Briosa"

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Il volto della donna, dai lineamenti poco femminili, sbucò dall'acqua ambrata. La sua pelle color oro, bagnata dall'acqua, appariva cangiante. Cambiava colore con il variare dell'incidenza della luce, sfumando dal giallo al rosa. Delle scaglie arrotondate le rivestivano collo e braccia. I suoi occhi sembravano calmi ma in certi momenti, una sfumatura dall'aria accattivante e malevola, dava allo spettatore una leggera inquietudine. Le sue labbra rosse erano piegate in un sorrisetto sghembo, sembrava che si prendesse gioco della nostra paura. I suoi capelli verdi ricadevano splendenti, ondeggiando sulla superficie dell'acqua giallastra. Le sue labbra ondeggiarono.

<<Chi ha disturbato il mio riposo?>> Dichiarò con voce acuta e armoniosa.

<<Briosa, posso spiegare tutto... non volevamo disturbarla e che... eravamo alla ricerca dell'oracolo. Pensavamo di essere giunti nell'isola delle necessità...>>

<<Oh mio Atreio, è un onore ammirare di nuovo il tuo volto. Era da tanto che non mi venivi a trovare... come mai tutta questa assenza?>> Il sorriso della donna nell'acqua divenne un ghigno. Si conoscevano? Una scia d'invidia mi fluì nel sangue...

<<Briosa sono qui per GloryHawk, non per te...>> Gli occhi verde smeraldo della donna si alzarono al cielo.

<<Immaginavo mio caro... quella Angeline ti avrà dato alla testa!>> Atreio deglutì al nome della sua futura sposa.

<<Non parliamo di Angeline! Sono qui per l'oracolo, se non mi vuoi dare nessuna spiegazione me ne andrò da dove sono arrivato>> Disse Atreio, un pò brusco.

<<Non ti ricordavo così scorbutico mio caro... la luna ti ha fatto una bella fattura eh!>> La bocca di Atreio divenne serrata, aggrottò le sopracciglia.

<<Non osi!...>>

<<Va bene, va bene. Sei nel posto giusto Atreio.. ma->>

<<Cosa vuoi in cambio, briosa?>>

La dea si avvicinò alla riva, toccando i piedi del ragazzo. Le sue mani erano palmate, con della melma viscida intorno.

<<Oro, solo oro mio caro...>> Sorrise, lasciando spazio ai suoi denti aguzzi.

<<E sarà! Però mi dovrai aiutare....>>

<<Prima l'oro!>>

<<No! Prima aiuti me e poi ti ricompenserò!>> Atreio cercò di negoziare, tenendogli testa. La donna sprofondò nell'acqua e risalì scuotendo la chioma luminosa.

<<E va bene... farò la brava con te..>> Lo guardò dall'alto verso il basso con aria molesta. Che ostinata!

<<Sai la storia del mio regno, di mio fratello e di me...(deglutì nervoso) mia madre mi ha consigliato di giungere fino a qui per ottenere spiegazioni... ebbene vorrei riportare Jonah a Gloryhawk!>> La donna scoppiò a ridere sonoramente, sbattendo le sue dita squamose contro l'acqua.

<<Non puoi riportare tuo fratello sulla terra mio caro, la luna l'ha trasformato in stella ormai...>> Atreio divenne rosso dalla rabbia.

<<Mio padre mi ha dato solo dodici giorni per terminare l'impresa, me ne restano solo dieci! Ci deve essere un modo per liberarlo dalla maledizione!>> La donna nuotò pensierosa nelle sue acque.

<<Un modo c'è, ma io non so darti la risposta, l'unico modo è giungere sino ai cancelli del regno di MoonDust, il regno della Luna e uccidere la luna stessa. Solo così i suoi malefici saranno assolti.... Ma io non so la strada per giungere fin li! Ora l'oro!>> Il fiato di Atreio divenne accelerato.

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