Capitolo 20 "Cos'era l'amore per me?

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ATREIO

<<Firmi quest'ultime carte e le nozze saranno ufficiali, sire>> Annunciò il consigliere di Vellain, porgendomi altre due pergamene. Non avrei mai pensato che mi sposassi con Angeline, non avrei mai pensato che accettassi qualcosa più grande di me, il matrimonio.

Io non l'amavo!

Era questo il mio malessere interno. Provavo un bruciore, come se qualcosa mi mangiasse dentro, risucchiandomi l'anima. Come potevo passare il resto dei miei giorni con una donna non desiderata al mio fianco? Feci un respiro profondo, prima di intingere la piuma nel calamaio.

La mano mi tremava...

Firmai il primo documento, il consigliere me lo strappò di mano impaziente. Mi porse l'ultimo.

<<Un'ultima firma qui e sarete ufficialmente marito e moglie>> Dichiarò compiaciuto.

Cercai di riprendere la piuma, ma la mia mano non voleva muoversi. Iniziai a sudare. L'aria non circolava più nella mia stanza e il cuore, che batteva come un tamburo, non aiutava di certo! Presi la piuma.

" Fallo, Atreio. Fallo per il bene del paese" Urlava una voce nella mia testa.

" Non firmare, pensa alla tua felicità! Pensa a Susan, la ragazza che non potrai mai più avere firmato quel contratto con il buio!" Strillava, ancor più forte, un'altra voce interna. Ero in bilico, tra chi dovevo essere e chi volevo essere. Avevo bisogno di tempo...

Poggiai la penna.

<<Scusi, non mi sento molto bene... firmerò questo quando sarò più vigile, passerò in serata nel suo studio>>

Il consigliere divenne confuso. <<Quindi.. lei?>> Farfugliò, alzando un sopracciglio.

<<Le ho detto che passerò in serata!>>

Detto così, prese la sua bisaccia e se ne andò di corsa dalla mia stanza. Mi alzai dal tavolo e mi diressi verso il letto. Furioso, persi diversi cuscini e li scagliai contro parete. Non riuscivo a capacitarmi! Perché all'improvviso l'idea del matrimonio con Angeline, la ragazza più bella di tutta Vellain, non risultava degno nella mia vita? Non riuscivo a vederla sull'altare vestita in abito bianco!

Era più forte di me!

"Forse perché non avevo un cuore... non capivo cos'era l'amore..." Pensai stropicciandomi gli occhi stanchi. Non potevo provare dei veri sentimenti per una persona, di questo ne ero conscio... ma quello che sentivo quando Susan era al mio fianco, era una sensazione mai provata! Era come se il mondo girasse al contrario, appena notavo di sottecchi il suo volto. Alcune volte mi sentivo nervoso quando cercavo di chiedergli qualcosa e mi capitava spesso di scrutare le sue labbra. Non so se ero innamorato...

Cos'era l'amore per me?

Un'emozione celata. Un qualcosa di lontanamente impossibile! Mi alzai di scatto dal letto. Ero stufo di tutto questo!

Presi un carniere e alla rinfusa, infilai vestiti e provviste. Mi vestii come un cavallo da corsa e scappai dalla mia camera. Iniziai a correre dirigendomi al piano terra. In fretta aprii ogni stanza della servitù, cercandola. Andai nelle cucine.

<<Dov'è la sua camera?>> Chiesi con il fiatone.

Una cameriera mi indicò, senza far domande, la strada. Ripresi la mia corsa. Non mi importava cosa stessero pensando di me in quel momento, non mi importava di certo! Volevo essere un ragazzo come tutti!

Volevo poterla amare!

Piombai nella sua stanza spalancando bruscamente la porta. Susan stava dormendo. Mi diressi verso il suo letto. Aveva le labbra ancora più piene quando dormiva. Sembrava un angelo...

Dovevo riprendere il mio cuore, era la mia unica missione! Dovevo poter amare, dovevo riuscirci! Solo per capire cos'era veramente l'amore...

E volevo che me lo insegnasse lei.

Avvicinai le mie labbra sulla sua guancia. Era bagnata di lacrime...

Notai che le sue guance erano rigate ed il suo cuscino era quasi a pois di quanto era bagnato. Mi sedetti sul letto. Susan spalancò gli occhi, impaurita.

<<ATREIO! SEI IMPAZZITO?>> Urlò, alzandosi con il busto.

Si massaggiò gli occhi, erano gonfi.. Era propio bella con i capelli spettinati. "Basta Atreio! Non fare lo sdolcinato! Sii uomo!" Mi schiarii la voce.

<<Come va?>> Il suo viso gonfio dal pianto divenne duro.

<<Come va? Mi chiedi come va? Io-io ... non ti capisco! Piombi nella mia stanza all'una di notte solo per chiedermi... come va? La vuoi una risposta Atreio? Va male! Ecco come va!>> Si alzò di scatto portandosi i capelli castani all'indietro. Era furiosa.

<<Perché va male?>> Chiesi, cercando di non peggiorare solo le cose.

E lo feci!

<<E lo chiedi pure! Mi sbatterai in un orfanotrofio, come se non fossi grande abbastanza da vivere una vita tutta mia, mentre tu ti sposerai con la donna più bella del reame e tutti vissero felici e contenti!>> Urlò scandendo ogni parola, a scopo di farmela penetrare ancora più dentro.

Si guardò allo specchio, vicino all'armadio della camera. Il suo riflesso era triste, come se il suo povero cuore fosse andato in frantumi. Mi alzai dal letto e presi posto anche io davanti lo specchio, propio dietro di lei. Il mio volto ed il suo erano proiettati sul vetro macchiato. Gli accarezzai il braccio. Gli venne la pelle d'oca al mio tocco. Ci guardammo nel riflesso, eravamo insieme, due anime felici. La mando di Susan si diresse verso la mia guancia, l'accarezzò, girandosi verso di me. Cosa dovevo fare in quel momento? Dovevo baciarla? Forse avrei rovinato solo il momento! Si morse le labbra. Era un segno? Preso dal panico, l'abbracciai di scatto. Trattenne il respiro.

Che imbarazzo!

Mi staccai da lei e mi portai i capelli all'indietro. Lei iniziò a giocare con il suo braccialetto a fiori gialli. Avevo rovinato tutto! <<Susan...>> Alzò lo sguardo speranzosa.

<<Scappa con me!>>

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