Capitolo 26 "anime di mezzo"

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<<Signorina? Signorina?>> Una voce dolce e fina mi risvegliò dal mio sonno. Di scatto, spalancai gli occhi. Una nebiolina leggera danzava leggiadra sul suolo, sembrava un mare argenteo.

<<Signorina si sente bene?>> Mi scordai della voce, alzai lo sguardo. Un bambino dagli occhi azzurro cielo mi scorgeva con espressione pacata.

<<Chi-chi sei?>> Chiesi, rialzandomi dal suolo. Uno strano bruciore percorse la mia testa.

<<Io sono Ro!>> Sfoggiò un sorriso a tutti denti, mostrandomi le sue guanciotte paffutelle. Aveva i capelli lisci come spaghetti, tagliati a scodella, con una frangia spettinata che gli ricopriva la fronte. Il nasino all'insù e labbra a cuore spiccavano innocenti sul volto angelico del bambino.

<<E tu come ti chiami?>> Chiese dondolando il busto.

<<Susan...>> Ricambiai il sorriso e divenne rosso come un peperoncino. Era il gemello di Alex per caso?

Alex!

Gli altri!

Dov'ero finita?

Mi guardai intorno, una radura dagli alberi neri e spogli mi circondava come un anello di tenebre. L'aria era umida e fredda ed il cielo nuvoloso ed ombroso.

<<Sembri preoccupata...>> Chiese il bambino sporgendosi verso di me. Non feci caso al colore della sua pelle, era azzurrina luminosa. Il bambino era un anima di mezzo!

<<Ro dov'è la tua mamma?>> Chiesi, accarezzandogli affettuosamente il braccio. La mia mano come se afferrasse fumo, sprofondò nella sua pelle e una strana sensazione si fece largo al tatto. Ero uno spirito... che sciocca! Ro si guardò intorno e bisbigliando proferì.

<<Io non ho una mamma... >>

<<Oh io non sapevo...>> Il mio cuore divenne piccolo e fragile come un pezzo di pane. Il bambino continuò.

<<Mia mamma fabbricava pozioni. Un giorno MoonRed scese dal cielo e si diresse nel suo laboratorio, la luna voleva la pozione dell'eterna giovinezza... purtroppo mia mamma non sapeva come fabbricarla. Poteva crearla solo un maestro dell'occulto! Ma la luna non le diede retta, voleva a tutti i costi quella pozione, allora per ripicca le prese la cosa più cara che teneva, io. Mi strappò da lei e mi gettò nella valle di Bloodless, condannandomi a vivere in questo limbo, per sempre...>> Guardai il bimbo, era così piccolo ma parlava come un uomo. Aveva così poca esperienza della vita ma aveva vissuto tanti dolori. Cercai di abbracciarlo, ma toccai solo un vento gelido.

<<Ma ora ho una nuova famiglia e anche un lavoro!>> Annunciò sfoggiando sorriso luminoso.

<<Lavori?>> Chiesi allegra, cercando di cambiare discorso.

<<Oh si! Sono la guida per le nuove anime che cadono su Bloodless! Le conduco alla città, oppure gli do consigli, beh è un bel lavoro dopotutto!>> Un senso di amaro strisciò sulla mia bocca. Non riuscivo a capire se ero contenta della sua felicità o amareggiata dal fatto che un bambino così fragile potesse svolgere un lavoro così straziante. Feci un sorriso caloroso ed annunciai.

<<Ro allora sei la mia guida?>>

<<Esatto!>> Rispose allegro. Era propio dolce!

<<Bene, sono molto contenta ma devo cercare i miei amici, non->>

<<LORO STANNO ARRIVANDO!>> Rispose gioioso.

<<Eccoli lì!>>Indicò un fiore giallo vicino al mio piede. Sembrava un giglio. Quattro petali cascarono vorticando leggiadri nell'aria e, con estrema delicatezza, si depositarono sul terreno arido. Dai petali nacquero quattro uomini rannicchiati, ne riuscì a distinguerne i volti. Era il mio gruppo!

Akilah, Atreio, Alex e Capitan Rum si alzarono dal prato, scotolandosi la terra di dosso. Atreio alzò lo sguardo. I suoi occhi brillarono alla mia vista. Ma ne ero propio certa o avevo visto male?

<<Su-Susan..>> Balbettò, stupito di vedermi. Era scaduta quella mela? Perché mi sembrava molto diverso! Gli occhi teneri di Atreio si spostarono su Ro diventando allarmati e carichi di tensione. Di scatto sguainò la spada e la puntò sul bambino.

<<Sei un inviato dalla luna?>> Urlò in posizione di attacco. Mi posizionai davanti al bambino, facendogli da scudo.

<<Atreio, calmati è nostro amico!>> Alzai una mano per bloccarlo. Gli occhi del ragazzo vacillarono incerti sul da farsi.

<<Fidati di me! È solo un bambino!>> Dopo diversi attimi di incertezza, riportò la spada al suo fodero e curvò le spalle rilassato. Ro, nascosto, sbirciò Atreio attraverso le mie gambe un pò impaurito.

<<Bene! Non abbiamo tempo da perdere quindi "cosino">>

<<MI CHIAMO RO!>> Dichiarò, arricciando il naso e stringendo i pugni.

<<Va bene, Ro, come dicevo.. non abbiamo tempo! Ci potresti condurre alla bottega del venditore di anime?>> Il volto del bambino divenne ancor più pallido di come era prima.

<<Il Ven-venditore di anime?>> Chiese tremante come una foglia.

<<Esatto!>>

<<Ma-ma nessun uomo ha messo mai piede in quella bottega, si dice che sia stregata...>> Atreio alzò gli occhi al cielo.

<<E tu credi a quelle idiozie?>>

<<Si!>>

<<Non mi interessa! Portaci lì e subito!>> Dichiarò fermo e potente. Lanciai un'occhiata fulminante ad Atreio, trattava male anche i bambini! Ro sbuffò e alzando le spalle fece cenno di seguirlo. Atreio mi fece un sorrisetto del tipo "hai visto che vinco sempre io" e mi sorpassò schiacciando l'occhietto.

Ragazzi più snervanti di lui esistono?

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