CAPITOLO 2 " Il piano"

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-SVEGLIA! SVEGLIA! SVEGLIA!-
Fece capolino nel dormitorio Miss Margaret urlando e sbattendo il mestolo di legno sulla pentola di ferro che teneva sotto il braccio come un tamburo.

Il rumore era assordante.

Tutte le ragazze si alzarono assonnate dal loro letto con le orecchie tappate.

Con mani tremolanti per via del sonno, indossammo la divisa dell'orfanotrofio.

Era un vestitino nero con sotto delle alte calze bianche che spiccavano sopra le ballerine rosse laccate.

Indossata la divisa ci legammo i capelli.

Le bambine dovevano necessariamente portare un nastrino nero legato sopra la testa come un cerchietto che finiva con un fiocco.

Noi ragazze invece, avevamo due trecce fermate sull'estremità con due piccoli fiocchetti di stoffa neri.

Sistemate, in fila ci recammo alla "bagnarola", una sorta di bacinella con dell'acqua stagnante che doveva bastare per almeno una settimana.

Alcune volte l'acqua era troppo fredda quindi di solito rinunciavano  al lavaggio, come quel giorno...

Fatto il tutto andammo a lezione.

L'orfanotrofio era proprio piccolo, erano poche le stanze che lo circondavano, c'era solo una mensa, un dormitorio ed una sala che fungeva da aula scolastica.

L'atmosfera era cupa e grigia.

Non si poteva nè ridere nè schiamazzare, ma non solo, la serietà e la buon educazione erano le basi principali, come le regole severe che erano imposte.

Ogni regola non rispettata aveva un proprio castigo, come la frusta, l'isolamento, le ginocchia sui ceci o il taglio a zero dei capelli, il peggiore...

Non era permesso avere una relazione sociale con i ragazzi del villaggio e non era permesso salutarli ne vederli, si pensava che la figura maschile fosse portatrice di mali.

Io e Melody ci sedemmo nel banco dell'aula.

Miss Margaret, questa volta, aveva un frustino tra le mani che sventolava giocosamente.

-Femmine, salve, oggi è una giornata speciale, non svolgeremo la solita lezione educativa, ma ci focalizzeremo sull'argomento riguardante il Battesimo!-

Un rimbombo di paura riecheggiò in tutta l'aula.

- Come voi sapete, ogni dieci anni si svolge il Battesimo Propiziatorio. Questo per noi è esattamente il decimo anno e come per tradizione tutte le ragazze e ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni sono i protagonisti di questo glorioso giorno.-

Melody tremò di paura.

-Quando la luna arriverà a toccare la parte più alta del cielo sarà il giorno di inizio! Ormai manca pochissimo, la luna ogni notte si sta alzando sempre di più quindi se i mei calcoli non sono errati tra tre giorni la cerimonia avrà inizio!!.-

un urlo collettivo si propagò.

Doroty, una ragazza paffutella, iniziò a piangere e Susi, la sua amica, respirò affannosamente.
Miss Margaret prese il frustino e lo scaraventò sulle mani di Doroty la ragazza si piegò in due dal dolore.

-UN ALTRO URLO E DARò UN ALTRO COLPO ALLA VOSTRA COMPAGNA!-

Urlò la nostra Coordinatrice, si diffuse un silenzio tombale.

-Quindi, come dicevo, verranno scelti un ragazzo ed una ragazza che saranno offerti come sacrificio alla luna.
Il loro sangue alimenterà la sua luce, e Greenhmoon, il nostro paese, avrà una notte ed un giorno per altri dieci anni!-

Urlò gioiosa Miss Margaret, ma si accorse delle facce lugubri della sala e si ricompose subito.

Il sangue che scorreva nelle mie vene si gelò, sudando freddo.

E se fossi stata io la prescelta?

Gli occhi rossi e voraci di Miss Margaret scrutarono ogni ragazza.

il suo sorriso maligno era segno del suo appagamento, come se si nutrisse della nostra paura.

Ma io sapevo che in fondo quella donna aveva un'anima, anche se troppo piccola da scorgere.

La nascondeva nel suo viso incattivito dalla vita, incorniciato da quello chignon tiratissimo come le sue sopracciglia ormai aggrottate, o come i suoi occhi scuri come dei vetri appannati che gli mostravano solo quello che lei desiderava vedere.

Gli bastava solo un colpo di alito caldo per schiarirli, bastava così poco.

                                                                                                ...............

Era notte, la giornata era passata e tutto quello che più desideravo era parlare con qualcuno, avevo troppi pensieri per la testa.

Melody era distesa nel letto e guardava il soffitto, anche lei sembrava molto preoccupata.

-Se dovessi essere io il sacrificio?-

chiesi con voce un pò strozzata, quella domanda era troppo pesante per la mia bocca.

La mia amica si girò di scatto e mi guardò seria.

-non dire queste cose! Siamo 60 ragazze, le probabilità sono pochissime. Poi tu non meriti di morire ... sono io che ...-

Era sempre troppo dura con se stessa!.

-perché dici queste cose? Non hai fatto nulla di male. Non trasgredisci MAI una regola di questo Instituto, sei sempre dolce e gentile con tutti, perché ti meriteresti tutto ciò?-

I grandi occhi azzurri di Melody si fecero sempre più lucidi e tristi.

Prese la copertina di lana e si coprì sistemandosi il cuscino.

-Susan abbiamo bisogno di risposte. Dobbiamo sapere che persone cerca la Luna, quali ideali ha e in che maniera è svolto il rito.-

Dichiarò Melody, stringendo duramente la coperta tra le mani, facendosi forza.

-domani alle 5:00 di mattina andiamo in biblioteca e cerchiamo risposte.-

La mia amica annuì sicura, si girò di fianco e si addormentò.

Nel dormitorio si creò come una bolla di silenzio quasi "tombale", cercai di riprendere sonno, ma i pensieri erano troppi.

Diedi uno sguardo fugace alla luna fuori la grande finestra.

Era sempre più alta.

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