<<Svegliati, svegliati siamo arrivati>>
Una voce, come un ronzio fastidioso, frantumò in mille pezzi il mio sogno. Mi svegliai di botto, Atreio continuava a scuotermi il braccio nervoso.
<<Ehi, ehi sono sveglia smettila>> Mi staccai dalla sua presa.
Atreio sbuffò e si lasciò cadere sul sedile della carrozza.
Mi aggiustai i capelli arruffati e mi massaggiai le palpebre stanche. Quando la vista divenne più chiara notai che la candela che illuminava l'abitacolo era ancora accesa. Gettai uno sguardo fuori la finestrella di ferro e mi accorsi che il sole non c'era.
Non era mattina?
Confusa guardai Atreio. I suoi occhi azzurri si spostarono sul mio sguardo.
<<Ti spiegherò tutto al castello, qui non è sicuro!>> Rimasi ancor più stranita, ma cercai di non fare altre domande.
Il cocchiere aprì la portiera della carrozza e si inchinò al passaggio di Atreio, poi si raddrizzò al mio transito, sistemandosi il cappello con la grossa piuma. Certo, io ero una sguattera per lui, non contavo nulla! Non diedi troppo conto al gesto scortese del cocchiere e cercai di tenere il passo veloce di Atreio.
Mi guardai intorno, una lunga schiera di casette dal tetto basso si affacciavano ai lati della stradina di pietra grigia che stavamo percorrendo.
Sembrava la via principale, lo deducevo dal fatto che la larga strada grigia conduceva sino ai piedi delle maestose mura del castello. una quantità di botteghe si facevano largo come incastonate nel piano terra delle casette.
Alcune vendevano frutta e verdura, altre erano vere e proprie locande, dove sbucavano fuori ubriaconi barcollanti e donne truccate di tutto punto che schiamazzavano e ridevano brille. Nelle strade non circolavano macchine a vapore, ma un viavai di carrozze di ogni tipo, dalla più minimale, con due ruote fragili con sopra una cassa di legno con qualche foro trainata da un cavallo sporco di letame, alla più sontuosa, con ruote circolari e possenti ornate da ghirigori dorati che innalzavano maestose la cassa a forma di quadrato che sul fondo dolcemente si piegava a mezzo cerchio, lasciando spazio a stemmi dorati in bassorilievo al centro del bassofondo della cassa.
Notai la vivacità del villaggio, alcuni bambini giocavano a scacchi o a "cavallina". Un gioco che consisteva nel cercare di scavalcare la schiena del compagno in un grande e lungo salto. Altri si azzuffavano per un piccolo e misero pezzo di pane.
Diverse madri sgridavano i propri figli, inseguendoli furiosamente fra i portici di pietra, urlando <<Apetta che ti raggiungo e vedi!>> Attraversando la strada, incontrai una chiesetta con un parroco vestito con una lunga toga nera che predicava la parola di Dio ad un circolo di uomini e donne che lo ammiravano entusiaste, ponendogli domande sulla fede e sulla divina provvidenza.
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MoonRed
Adventure(COMPLETATO) A causa di una maledizione scagliata su un piccolo paese sopra una valle lontana, Susan, è costretta a rinunciare al proprio destino, vivendo nella paura e nell'ignoto. Quando il male si addenta sopra di lei come un mostro dagli artigli...