Capitolo 18 "Angeline"

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ATREIO

Le braccia affettuose di mia madre mi avvolsero calorosamente. Scoppiò in lacrime.

<<figlio mio, tre mesi!, tre mesi che sei in viaggio! Non mi hai fatto sapere nulla, non hai mandato nessuna lettera, nessun segnale! Tuo padre è furibondo!>> Si asciugò le lacrime con un fazzoletto che uscì dalla tasca interna dal suo vestito sontuoso giallo ocra. Era elegante e posata anche nei momenti di sconforto.

<<Basta piangere, parliamo di cose importanti! Sei riuscito a trovare tuo fratello?>> Chiese, sedendosi lentamente sul suo trono.

<<No, madre>>

<<Come?>> Scoppiò nuovamente in lacrime.

Mia madre, per quanto eccessivamente emotiva, era la migliore a gestire le situazioni e sopratutto le persone. Sapeva afferrare il problema in pugno e risolverlo con astuzia e dolcezza, a differenza di mio padre, Gaius. Mio padre era autoritario e determinato, doveva sempre portare a termine le missioni e se non  riusciva nel suo intento, doveva per forza risolverlo con la forza.

Gaius entrò con passo bellicoso, sbattendo la porta alle sue spalle. Con postura vigile e mascella serrata.

<<Cosa sta succedendo qui?>> Chiese con espressione seria.

"felice di rivederti anche io padre..." Pensai sarcastico, non mi aveva degnato neanche di uno sguardo.

<<Atreio non ha ancora trovato Jonah, caro>> Proferì mia madre con il cuore in frantumi. Gli occhi azzurro ghiaccio di mio padre mi gelarono il cuore.

<<Quindi dopo esattamente tre mesi, tu arrivi qui a mani vuote?>> Disse fingendo di essere calmo, avanzando verso di me e gesticolando in modo teatrale.

<<Padre... io>>

<<FAMMI PARLARE!>> Abbassai lo sguardo, era lui il capo branco.

<<Per ben dodici anni siamo ancora sotto il sortilegio della luna! Capisci la gravità del problema? Per me non è così! Perchè, non solo ritorni a palazzo a mani vuote ma anche con una donna! Una donna, Atreio! Una stracciona sporca di terra e con i vestiti in brandelli! Il popolo osserva, osserva tutte le tue gesta, sia positive che negative... e tu ti presenti al villaggio con quella? Vorresti diventare il nuovo re di Gloryhawk... vorresti regnare qualcosa più grande di te. Ma non hai la stoffa, Atreio. Mi dispiace...>>

<<Caro, ragiona..>>

<<ZITTA TEODORINDA!>> Urlò rivolto a mia madre con le pupille iniettate di sangue. Riprese il suo discorso.

<<Ti do un'ultima chances. Portami Jonha la notte prima che la luna venga tagliata a metà, fallo prima che il sortilegio diverrà definitivo su GloryHawk, fallo prima... che cada nel buio più totale Atreio!>> Urlò con le vene del collo pulsanti.

<<Padre mi restano solo 11 giorni!>> La bocca di Gaius divenne un ghigno.

<<Allora direi di iniziare subito che ne dici?>> Il mondo mi crollò addosso. Guardai mia madre seduta sul trono. Era in lacrime. Mio padre quasi sul punto uscire dalla sala si voltò di nuovo.

<<Ah! dimenticavo... se non riuscirai nell'impresa, scordati il trono e il matrimonio figlio mio!>>

Con il lungo mantello rosso svolazzante, varcò la porta e la richiuse bruscamente, facendo tremare tutta la sala. Un vaso cadde, provocando un rumore tagliente.

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