Scintille

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(M)

Dall'ultima volta che ho visto Gaia dopo quel bacio, sono passati diversi giorni e non ci siamo più sentite.
Non ho voluto scriverle, sono arrabbiata e ferita nuovamente.
Lei conosce alla perfezione i miei sentimenti, si è sempre posta nei confronti delle mie fragilità con una sensibilità ed empatia quasi rara, ed adesso che mi sembra che mi abbia strappato il cuore dal petto dopo quell'ultimo suo gesto, non riesco a capire più niente, ho paura di schiantarmi di nuovo contro una parete troppo dura per la mia testa.
Ho amato in silenzio, quando avrei voluto urlarlo per far si che le mie parole potessero essere catturate dl vento, con la speranza che un giorno potesse portarle a lei.
Ho amato al buio, quel bacio mi ha permesso di rompere per qualche attimo il silenzio che mi ero creata attorno, ma lei poi mi ha costretto ad ingoiare di nuovo tutte quelle parole che avevo regalato al vento.
Amo ancora in silenzio, il cuore invece urla di rabbia, dolore e delusione in questo momento.

Domani tornerò a Torino, averla lasciata così in quell'appartamento mi spezza in due, avrei voluta stringerla a me un'ultima volta per dirle che sarebbe andato tutto bene, per farle sentire il mio orgoglio per ciò che sta facendo, per farle sentire il mio supporto, come ho sempre cercato di fare.
Stavolta, però, so che cercarla mi farebbe solo del male in più, rincorrerla di nuovo questa volta mi farebbe inciampare in una buca troppo buia e profonda per tornare in superficie.

Sembra che qualcuno mi stia ascoltando in questo momento, perché nell'istante esatto in cui decido di non cercarla, è lei che mi manda un messaggio, che riesco a leggere a fatica sullo schermo del mio telefono.

"Marti, ho bisogno di parlare con te prima che tu vada via. Passami a salutare stasera, per favore non te andare così."

Sono queste le frasi del messaggio di Gaia.
Sono confusa, di nuovo, non capisco cosa abbia da dirmi ancora.
Forse lo so e sento già il cuore farsi in mille pezzi di nuovo.

Martina, non essere ingenua.
Sai anche tu che rimanere in un limbo sospeso in aria non migliorerà le cose, non ti permetterà di andare avanti.
Sai anche tu che sarà solo la verità ad ancorare i tuoi piedi per terra.
Sai anche tu che bisogna avere il coraggio di conoscere una verità difficile, piuttosto che rimanere in un mondo di bugie comode.

.

22.00

Decido di raggiungere Gaia nel suo appartamento, so già che mi pentirei una volta tornata a Torino per non averla salutata, per non averci visto chiaro in questa situazione
Quando mi apre la porta di casa, ho sempre la stessa fottuta sensazione.
Il suo profumo, mischiato al blu dei suoi occhi e al rosso delle sue labbra, mi toglie il respiro ogni volta che sto a qualche passo da lei.

"Come stai?" mi chiede, sa che i miei occhi in questo momento non rappresentano la felicità che vorrebbe vedere.

"Sto. Posso uscire a fumare?" le rispondo, ho bisogno di una sigaretta che possa preparami a ciò che ha dirmi, a parole che so mi faranno male.

"Posso venire con te?" controbatte lei cercando il mio sguardo ed io annuisco.

Usciamo fuori in balcone, lo stesso che qualche sere prima aveva osservato segretamente quel bacio.
Ci accendiamo entrambe la nostra sigaretta, lei se la porta alle labbra con due dita che ora sembrano tremare e spostando lo sguardo su di me, inizia a parlare.

"Marti, è vero che sono una codarda. Mi dispiace per averti trattata così, ho avuto paura." mi dice, abbassando però lo sguardo che ora sembra incupirsi.

"Tranquilla, Ga. Già sapevo come sarebbe andata a finire, chiedevo solo la tua verità, che potessi dirmi con sincerità che ti eri pentita. L'avrei accettato, lo sai." cerco di spiegarle, la mia voce sembra tremare mentre aspiro veloce il fumo per tranquillizzarmi.

Bela Flor - BeltrozziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora