(M)
Torino mi sembra diversa in questi giorni e ancora non riesco a capire il perché.
Sono tornata da una settimana, eppure il mio cuore è ancora fermo a Roma, da lei.
Sapessi quante cose vorrei dirti, quante cose vorrei dimostrarti, quante cose vorrei urlare tra le strade di questa città, per farle arrivare fin lì.Ti ho visto di nuovo in televisione e rimani la cosa più bella che i miei occhi abbiano mai accarezzato.
Cerco di scriverti il meno possibile e non so come colmare questa mancanza che sento.
Mi è capitato parecchie volte di rimanere da sola, ho vissuto mesi nella mia cameretta con solo una chitarra tra le lenzuola bianche del mio letto, allora perché non riesco ad accettarlo ora?
Perché non riesco a non sentire che mi manchi, Gaia?Ieri ti ho pensata con lui e il mio cuore non ha perso un battito, si è fermato.
Tracciare cerchi sulla tua pelle con le mie dita mi dà ancora i brividi, immaginare che qualcun altro possa farlo al posto mio mi fa sudare freddo, ogni notte.
Eppure quei cerchi sono ancora lì, ne sono sicura.
Eppure quelle linee che le mie mani hanno disegnato sul tuo viso non le ho finite, sono ancora schizzi che ho il bisogno di portare a termine.Sai quanto ami l'arte, sai quanto ami te.
Sei un quadro iniziato nel fresco primaverile e nell'odore della prima brezza estiva.
Ti ho lasciata incompleta, con qualche cancellatura e scarabocchio fuori posto.
Le mie dita hanno lasciato impresso quell'inchiostro, nuovo per entrambe, ed ora la paura di colorare gli spazi vuoti mi fa tremare le mani, temendo di uscire fuori dai quei bordi perfetti che il tuo corpo ospita segretamente.Non ti sento da giorni ormai, mi limito a creare fotogrammi nella mente per viaggiare fin lì, fin dove sei tu.
Mi limito a pensarti, ad osservarti in qualche sogno, ad odorarti su quella maglietta sgualcita.Ti ho vista di nuovo in televisione e sei sempre bella.
Chissà a cosa pensavi quando cantavi quella canzone, chissà dove la tua mente ti ha portata quando quella nota ti ha attraversato l'anima, chissà a chi hai rivolto quel sorriso alla fine.
Vorrei chiedertelo, ma so che il tempo può aiutarti più di me in questo momento.Io mi limito a guardarti in quello schermo e stavolta mi sembri più bella di un quadro.
Un quadro nascosto all'angolo del museo, quello che tutti vogliono rubare, come dici te nelle tue canzoni.
Sorrido al pensiero che forse un giorno quel quadro potrò colorarlo io.
Sorrido al pensiero che forse un giorno queste lenzuola bianche potranno ospitare anche te, accanto a questa mia chitarra.Sareste belle insieme.
Forse i quadri, di fronte a voi, proverebbero invidia.
Forse io ruberei voi, nei musei.__
(G)Tempo, che strano amico che sei.
A volte ho paura di perderti, di non darti il giusto valore, di vederti scivolare troppo in fretta tra le mie dita.
A volte sembri eterno, calchi ogni attimo e appesantisci le giornate, allontanandomi da ciò che voglio.Ci siamo date del tempo, me lo sto prendendo per me stessa, per lei.
Eppure, Tempo, in questa situazione non mi stai aiutando molto, mi sembri più nemico che amico.Stamattina le nuvole sembrano celare il sole che c'è dietro e non vogliono scoprirlo per nessun motivo al mondo.
Chissà se per paura di lasciarlo nudo e indifeso o per puro egoismo.Sento il mio telefono squillare, faccio sempre un sussulto quando succede, anche se so che non sarà il tuo nome ad apparire sullo schermo.
Una volta preso in mano, vedo il mittente della chiamata e sorrido a quella faccia amica che non mi ha mai abbandonato in questi mesi."Ciao Tali!" rispondo alla chiamata, la mia voce è ancora assonata.
"Baby, come stai?" mi chiede lei, mi fa sempre sorridere il pensiero che ci sia qualcuno che possa preoccuparsi per me.
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Bela Flor - Beltrozzi
FanfictionUn legame tra anime, un tocco tra mani, un incontro tra occhi. Una raccolta realistica che lascia spazio e libertà all'immaginazione.