410

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(G)

"Domani mi vado a tatuare." afferma tra un boccone e l'altro, mentre passa le dita sulle goccioline di acqua che ancora scendono dalle punte dei suoi capelli dopo l'ultimo bagno in piscina.

"Ancora, Marti?" contesto io, lanciandole un'occhiata dall'altra parte del tavolo.

"Che hai da ridire, tu?" continua lei, con una delle sue solite smorfie di disapprovazione.

"Prima o poi non si vedrà neanche più il colore della tua pelle con tutti i tatuaggi che ti vuoi fare."

"Sei peggio di una madre rompiscatole, Gà. Marti, non darle retta, ti accompagno io!" urla Giorgia da capotavola facendosi la sua porzione di pasta fredda.

"Ma perché ho scelto la sorella sbagliata?" continua lei e mi sorride dopo aver visto la mia faccia da finta offesa.

A pensare che prima eri tu ad offenderti per le mie battute.
Adesso sembro essere io la permalosa e tu la più seria tra le due.
Me l'ero scordata, forse, che in amore i ruoli cambiano.
Mi ero addirittura scordata che si giocasse così.
In qualunque caso, lascerei vincere sempre te.

Passo il tempo a guardarla in questo pranzo di famiglia e mi fa sorridere vederla qui, tra le quattro mura di casa mia e con le persone che mi hanno vista crescere. Forse è passato già un mese da quando è arrivata qui la prima volta, all'idea di averla per casa mi ci sono quasi abituata, anche se ogni volta che si muove sembra portarsi dietro un tornado.

"Volete un caffè?" chiede mia madre alzandosi alla fine del pasto e rivolgendosi a me e Martina.

"Sì, grazie, aspetta che ti vengo ad aiutare!" risponde lei e io la seguo annuendo con un cenno del capo.

"Stai ferma che oggi tocca a me e alla Fri, già ieri ti sei messa a mettere apposto tutto. Penso che questa casa non è mai stata così ordinata prima di te." le risponde Giorgia, mentre inizia a raccattare i vari piatti ormai finiti.

"Ah sì? E pensare che dentro camera mia sembra sia scoppiata una bomba."

"Ma vado bene in qualcosa o hai sempre da lamentarti?" mi sfida lei, afferrando le mie spalle da dietro ora che si è alzata da tavola.

"Mmh, forse in qualcosa.." continuo io, poggiando dolcemente le mani sulle sue strette sul mio corpo.

"So già in cosa sono brava, me lo ripeterai stanotte, Gozzi." mi sussurra all'orecchio per evitare di farsi sentire da qualcuno.

"Solo se non ti tatui tutto il braccio." la minaccio io con un tono poco convinto.

"Mi stai chiedendo di scegliere tra il sesso e i tatuaggi, per caso?"

"Sì." replico, afferrando con il pollice e l'indice il manico della tazzina piena di caffè.

"Non mi pare ti faccia così schifo questo." afferma, mentre con un mano indica il "410" tatuato sulla caviglia scoperta.

Lo osservo, mi fa quasi ridere pensare al tempo passato.
Non so se mi faccio ridere io, che scappavo per non dar voce ai miei pensieri.
Non so se mi fai ridere tu, che mi guardi ancora con gli stessi occhi di qualche mese fa.
Non so se mi fa ridere il fatto che le mie dita ora stiano disegnando i contorni di questo tatuaggio.

"No, questo no." concludo, lasciandole un bacio sulle labbra carico di pensieri e ricordi.



x/02/2020

(M)

La sveglia di Tali che suona puntualmente tutte le mattine alle 8:00 sta iniziando ad infastidirmi, forse dovrei trasferirmi in qualche altra stanza per cercare di non sobbalzare ogni giorno.

Bela Flor - BeltrozziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora